Ci sono quasi 38° e il
governo del Fare è esausto. Del resto, si sa, le auto blu sono prive di aria
condizionata, a Montecitorio si soffoca, la buvette poi, non ne parliamo, serve
polena rovente a pranzo e cena. Quindi, sbrigate le ultime beghe, tutti la mare.
E nell’emergenza democratica, economica e politica i nostri parlamentari non
hanno avuto un minuto di tempo per pigiare un tasto e deliberare su un unico,
semplice, innocuo ma necessario provvedimento: quello anti omofobia. La
questione è davvero troppo spinosa: decidere se attribuire un’aggravante di
pena per chi si scaglia verbalmente e fisicamente contro un gay. Già, le
implicazioni morali, lo capisco, sono davvero troppe per poterle affrontare
mentre l’asfalto si scioglie e le calette vengono prese d’assalto dai
villeggianti e con questa afa il senso civico e l’alto valore delle istituzioni
evaporano come l’acqua passata con la pompa sul plettro solare dei nostri
palazzi. Quindi miei cari froci (perché così meritiamo di essere chiamati e
chiamarci, gay ha una implicazione fin troppo dignitosa e consapevole), mentre
i TG raccomandano agli anziani come affrontare la calura estiva io vi consiglio
come fronteggiare l’incipiente solleone.
Nei paesini della Sila come
nelle civilissime metropoli, comportatevi bene. Evitate i luoghi isolati, le
ore troppo tarde, i drappelli di ragazzini nostalgici di un era che non hanno
conosciuto neppure sui libri di scuola. Poi, mi raccomando, niente effusioni in
pubblico, niente baci per le strade, niente carezze o passeggiate mani nelle
mani, anzi, date retta, procedete a 3 passi l’uno dall’altro, si sa mai! Lo
scandalo e l’imbarazzo sono sempre pronti a impossessarsi delle menti dei
passanti e la violenza ne può poi essere la legittima conseguenza.
Se proprio volete farvi
pestare, vessare, segregare o umiliare, aspettate settembre, anzi no, facciamo
anche ottobre, per essere sicuri perché anche se l’America non è poi così
lontana (come cantava la benedett’anima di Dalla) la Russia di Putin, è arrivata
fin qui.
Alessandro, non esiste al mondo ch essere gay sia una condizione tale per cui sia necessario aggravanti di pena per chi usa violenza. Come non lo è essere una donna.
RispondiEliminaUn essere umano è tale che sia gay, etero, uomo donna. Ma ti dirò. un essere vivente è tale da merità dignità e rispetto. E' assolutamente inutile predicare questo, come voi gay giustamente fate, e poi volere oeggi specifiche che invece sottolineano la differenza, come se foste delle bestie rare che l'ENPA deve proteggere.
E' sbagliato, dannoso, controproducente e soprattutto è offensivo verso tutti gli altri che subiscono, con meno clamore, le stesse vessazioni: i grassi, i brutti, i poveri tanto per citarne qualcuno.
So che questo non ti piacerà, sono discretamente convinta che lo troverai sciocco, ottuso ed omofobo, ma sbagleresti su tutta la linea se così fosse.