mercoledì 12 settembre 2007

L'IMPORTANZA DELLE PAROLE

Sono piegato con la faccia nel lavandino. Mi sto passando il sapone sul viso e la radio è accesa. Cercare di riempire il palinsesto di un’emittente immagino non sia poi così complicato visto che la maggior parte delle trasmissioni vengono occupate dalla musica ma, ascoltando l’invito rivolto al pubblico dalla spicher, capisco che forse non è così.
“allora mandateci un sms, un fax o chiamate per dirci qual è stata questa mattina la prima parola che avete detto”.
Insomma non sarà un colpo di genio ma come giochino da fare con me stesso può anche andare. In casa sono quello che si sveglia per primo e non essendo ancora arrivato a quel grado di demenza che mi porta a parlare con Barbi sirena che è mollemente adagiata sulla plafoniera della lampada del bagno, non ho ancora aperto bocca e raccolgo la proposta. Voglio proprio vedere quale sarà la prima parola che proferirò stamattina.
Faccio colazione, mi vesto, prendo il blocchetto dei tichet restorant che uso per fare la spesa come la tessera delle marchette che si usava in tempo di guerra (del resto sopravvivere con il mio stipendio è un po’ come stare in tempo di guerra con la differenza che questa prima o poi finirà, l’indigenza invece, temo resterà una costante della mia vita) e scendo a fare la spesa al supermercato sotto casa. Ancora mi frulla in testa quale frase ad effetto potrei dire come apertura di giornata. Magari anche solo una parola, molto più incisivo, molto più lapidario.
Riempio il cestello della GS di petti di tacchino, arrosto di tacchino e fesa di tacchino al forno. Se continuo di questo passo il tacchino si estinguerà più velocemente del Dodo delle isole Mauritius. Ne mangio talmente tanti che immagino prima o poi tutti i tacchini d’Italia scenderanno in piazza brucando le mie foto e issando cartelli con su scritto “Insy a morte!!”.
Arrivo alla cassa. C’è lui. Il cassiere più antipatico del Lazio. E’ così insopportabile che il più delle volte preferisco non fare la spesa ma l’alternativa stasera sarebbe cenare con un condimento per insalate allo yogurt (senza neppure l’insalata).
Affronto quindi la dura realtà e mi metto in fila alla cassa.
Non vorrei fare il paranoico ma ho la certezza che mi odia. Lo vedo, lo percepisco. Lui sa di avere il potere di innervosirmi e ne abusa. Ha un’aria supponente e un piglio di malcelato disprezzo, manco fosse il direttore di una banca a cui vai a chiedere un prestito non avendo garanzie sufficienti.
Sono talmente agitato che sui tichet sbaglio a scrivere l’anno e segno 1997 (potere dell’inconscio che mi vorrebbe 10 anni più giovane). Neppure fosse il commissario dell’esame di stato per diventare magistrato mi fa notare l’errore.
Mi innervosisco a tal punto che dimentico quanto sentito in radio. Così, rispondo alla domanda che mi fa subito dopo rompendo il voto di silenzio che mi ero ripromesso di fare in attesa della “frase” della giornata.
Ora, non che la prima parola della mattina dovesse avere la stessa dignità o levatura di un “eureka”, “il dado è tratto” o “cogito ergo sum” ma neppure che dovesse essere un “2, grazie”.
Sono sicuro. Lo ha fatto apposta, deve aver sentito anche lui il mio stesso programma alla radio. Lo ha fatto per umiliarmi, per prendersi gioco di me, per dimostrarmi di non essere in grado di esprimere alti concetti altrimenti non mi avrebbe mai e poi mai chiesto: “quante buste?”

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è uno dei postss che in assoluto mi ha fatto più scompisciare dal ridere... Complimenti per l'originalità con cui ogni giorno ci delizi.

Desperatedan

Anonimo ha detto...

Caro Insy,
così impari ad andare dal panettiere invece che da Blockbuster a prendere 300!
In quel caso posso immaginare quale sarebbe stata la tua prima, la seconda e la terza parola della giornata!!

Anonimo ha detto...

credici o no, la prima cosa che io ho detto stamattina è stato "sì, me lo dia, per favore".

in effetti mi stavo rivolgendo al tipo che fa le pulizie sulle scale che mi ha chiesto se mi doveva lanciare il giornale dall'altro lato del pianerottolo bagnato...

...ma estratta dal contesto non è male :D

Unknown ha detto...

io ho detto:
ce l'ha integrale?
non sarà una frase storica, ma è
molto rappresentativa della lotta tra me e le mie riserve di grasso.

p.s. la risposta è stata:
solo semplice. se vuole c'è sta bomba con la crema.

p.p.s. ho preso un caffè molto lungo.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

X Oscar: tanto pure l'integrale è grazzo. ti fa solo andare in bagno ma c'ha sempre troppo burro. hai fatto bene a prendere il caffè.

X Redrum: ma si capisce benissimo che ti riferivi al giornale. altrimenti avresti detto :"dammelo e subito". le forme di cortesia tipo: congiuntivi e "per favore" sarebbero fuori luogo.

X Desperatedan: tu sei nuovo? :)
beh, lieto di farti scompisciare.

Anonimo ha detto...

Che tristezza... io ho detto: "5 € grazie".
Secondo voi dovrei tirarmela di più? ;-)
F.

Anonimo ha detto...

e io che ho detto "buongiorno" ai miei genitori appena sceso, scusate?? XD

cmq questo era proprio un bel post...

anche se non sapevo che i dodo BRUCASSERO le foto! :P

saranno mica mucche?

Anonimo ha detto...

insy non necessariamente. nei momenti d'intimità trovo particolarmente divertente dare del lei giusto per fare il cretinetti. cioè, non sempre, ma qualche volta è capitato... sarà che mi fa venire in mente la famosa canzone "buonasera dottore"... no? :D

Anonimo ha detto...

Sì, sono nuovo. Ti leggo da un mesetto dopo averti scovato nella rete ma questo è il primo commento che pubblico. ;)

Desperatedan

Anonimo ha detto...

io ho detto:
"cappuccio"

la domanda, chiaramente, era: lo facciamo con o senza preservativo?

:)

dario

Anonimo ha detto...

io ho detto:
"cappuccio"

la domanda, chiaramente, era: lo facciamo con o senza preservativo?

:)

dario

Unknown ha detto...

E' passato un po' dalla prima frase che ho detto oggi, ma la ricordo bene. Dopo un paio d'ore di silenzio davanti al computer, ho detto un sorpreso "e mo chi cazzo è?"
Era il controllo caldaia.
Mi sa che danno più soddisfazione le prime cose che uno pensa o che uno fa...

frontixx ha detto...

... mitico Insy, la considerazione sull'indigenza è fortissima... una domanda: mai pensato di cambiare lavoro??? (intendo di passare alla concorrenza... senno' chissà che pensavi... ;-))

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

caro frontixx, io ci andrei pure ma non mi prendono. A dire il vero non mi vuole nesasuno.
INSY

Anonimo ha detto...

...ricordate in "Bianco, rosso e verdone" lo sfogo dell'emigrato in Germania che tornava in Italia per votare? Non diceva una parola per tutto il viaggio, per poi sbottare nella sezione elettorale...
http://www.youtube.com/watch?v=Wi0vJwRAcQI
L'importanza delle parole...

p.s. Insy, sei sempre un grande ma ti devo fare un appunto: non puoi mettere indisturbato foto come quella di coco nel post precedente...se uno/a apre il blog alle 8 di mattina come ho fatto io e vede 'sto pezzo di figliolo senza prima essere avvertito/a, rischia di rimanerci secco/a!...ho ripreso l'uso della parola verso le 12...che te devo dì? Ho la sindrome di stendhal...davanti a queste opere d'arte perdo l'uso della parola, ho sudori freddi e svenimenti...

Anonimo ha detto...

Stamattina ho detto:
"meno male che mi hai chiamato altrimenti non mi alzavo dal letto!"

Ovviamente ero solo a letto, altrimenti non avrei parlato... ;-)

Buongiorno Insy, mai una volta che richiami tu eh????

buona giornata a tutti!

F.

Anonimo ha detto...

Barbi sirena?

Unknown ha detto...

ecco suzy, grazie per la domanda.
anche io volevo farla, ma non volevo sembrare out come al solito..
magari tutti c'avete una barby sirena in casa, e se non ce l'hai ti devi andare a riporre..

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

cara suzy, io non mi faccio mancare nulla: è una barbi con le pinne come un branzino. sai di quelle Special Ediscion che restano invendute per anni e poi te le accatti per 3 euro.
INSY

Anonimo ha detto...

era pinne gialle la barbie? sai, son quelle + pregiate