domenica 2 dicembre 2012

Sallusti o San Lusti martire?


Sallusti è evaso e non da una prigione lurida e malsana di una qualche repubblica dittatoriale del sud America ma dall’appartamento in centro di centinaia di metri quadrati della compagna Daniela Santanché.E’ evaso, dice lui, per protesta.Ripescato nella sua redazione, è stato processato per direttissima e rischia ora fino a 3 anni di detenzione.Già da qualche giorno stavo leggendo articoli, status su Facebook e cinguettate su twitter di giornalisti (molti di questi solitamente “avversari” di Sallusti) scesi in campo per criticare la condanna della magistratura trovandola eccessiva e “persecutoria”. Ma la cosa che dovrebbe far indignare non è il fatto che Sallusti sia stato condannato per un reato che di fatto esiste (e per un’azione che indiscutibilmente ha compiuto) quanto il fatto che Sallusti, in barba a una condanna che va accettata come deve fare ogni cittadino di questa repubblica, abbia approfittato di una condizione privilegiata come i domiciliari, per contravvenire nuovamente alla legge. Questo significa prendersi gioco di un sistema, disprezzarne le regole e, non ultimo, dare un esempio di disobbedienza che non va confusa con quella “civile” ma è solo un atto di presuntuosità.Se glielo chiedete, il 99% dei condannati vi dirà di essere stato trattato ingiustamente, di non aver commesso il reato o di aver subito una pena sproporzionata. Forse, ma non sta a loro sovvertire il giudizio per vie che non siano legali come invece ha fatto Sallusti che tutto è fuorché un martire o una vittima del sistema. Sallusti è semmai solo un cittadino che ha contravvenuto volontariamente a una legge, è stato condannato, e con la sua evasione non ha fatto altro che confermare come certe categorie si sentano “inviolabili”, al di sopra della legge, esattamente come i membri di quella casta politica che lui stesso, spessissimo, ha criticato dalle pagine del suo giornale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo. Finalmente sento qualcuno che ha riacceso il cervello.
Luca123

Anonimo ha detto...

Sallusti se ne è bellamente sbattuto la ciolla della legge fin dall'inizio. Ha diffamato un giudice e non ha rettificato l'articolo nonostante i fatti dimostrassero la diffamazione (tutti possono sbagliare, qualcuno lo fa intenzionalmente). In gabbia non ci andrà, ma difendere a spada tratta un coglione conclamato mi sembra una cosa vergognosa. Vuol fare il martire dell'informazione (senza esserlo tra l'altro), ed è talmente lampante questa cosa che è fin ridicola.

Anonimo ha detto...

Bè però dover stare in casa con la Santanchè sarei evasa anch'io.....
Silvia

Gelido ha detto...

Concordo in pieno. I giornalisti sono la casta peggiore.