sabato 23 aprile 2011

Passivo: qualcuno dovrà pur farlo...


Vi è mai capitato di trovarvi a chiacchierare con degli amici e casualmente esce fuori il nome di qualcuno e ancora più casualmente si accenna al ruolo sessuale e, sempre senza alcuna intenzione, si viene a sapere che è passivo? Avete posto mai l'attenzione sull'espressione di disappunto, a quel refolo di imbarazzo che fa inarcare leggermente il sopracciglio come si fosse venuti a sapere che il soggetto in questione ha una strana malattia o la fedina penale insozzata da precedenti per furto? Beh, a me è capitato spesso. Come piuttosto frequentemente mi capita di sentire gay dare del "passivo" ad altri gay con lo stesso intento denigratorio con il quale certi etero ci danno del frocio.

in vista del prossimo Euro Pride, quindi avrei in mente di allestire un carro dove far sfilare anche la categoria dei passivi rivendicando “l’orgoglio bottom”. Del resto se i pride permettono le rivendicazioni delle lesbiche madri etero-inseminate, degli obesi di quarto tipo che si nascondono dietro l’appellativo di orsi, se sfilano gli Elohim che credono di essere discendenti degli extraterrestri, e i gay credenti altrettanto naif da credere che dio ci ami per quello che siamo, ci mancherebbe non ci fosse spazio anche per gli striscioni degli attivamente passivi!
Potete leggere il resto su gay.it

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo atteggiamento del ridicolizzare il "passivo" e' tipicamente Italiano e di quelle altre culture dove ancora la religione e' molto potente e quindi il genere gay sta ancora nel "closet" ... o per meta' nel closet , la meta' passiva.

Almeno in italia sembra che si stia digerendo l'attivo, proprio come nelle culture mussulmane, dove non sei gay finche' non lo preni nel didietro ... bella consolazione !

...Come quando ero in chat in Italia...tutti ATTIVI, on line, poi li incontri e... si girano piu' veloci della luce ! :)

M.

Anonimo ha detto...

Ciao,
sono stato versatile per necessità, poiché mi sono capitati alcuni partner versatili e mi è sembrato giusto cercare un onorevole compromesso anche a letto.
Oggi per fortuna questo "problema" è risolto, perché il mio attuale compagno è prevalentemente passivo e dopo un anno di relazione ancora non mi ha chiesto di invertire i ruoli e per me va bene così. Personalmente non amo il ruolo passivo, pur non avendo preclusioni di sorta. Semplicemente non riesco a rilassarmi, non mi dà sensazioni particolarmente piacevoli.
Trovo, però, risibile e penosamente patetico l'atteggiamento di quanti, attivi (sedicenti o reali che siano non ha, secondo me, alcuna rilevanza) denigrano i passivi. Come se essere passivi fosse una "diminutio" della loro stessa dignità di esseri umani; come se i passivi non fossero esseri senzienti al pari degli altri individui e quindi capaci di esprimere tutte quelle potenzialità insite negli esseri umani; come se i passivi fossero froci mentre noi siamo solo gay... che fa più figo.
Credo che a letto nessuno sia passivo, perciò preferisco dire che è il mio ragazzo che mi accoglie dentro di lui ("agendo" e non "patendo" proprio un bel niente) e, visto che mi fa un grande dono di sé, gliene sono grato e lo rispetto moltissimo oltre ad adorarlo. Mai mi verrebbe in mente di considerarlo meno di me solo per questa sua predisposizione.
Inoltre vorrei aggiungere che gli attivi (sedicenti o reali che siano) dovrebbero essere grati dell'esistenza di persone che li accolgono.Ci toccherebbe, altrimenti, solo che organizzare pigiama party e metterci a pettinare le bambole.
Al riguardo pongo l'attenzione su un fatto, secondo me, da tenere presente: l'omofobia introiettata dagli stessi omosessuali che si sentono passivi. Un mio amico che non aveva alcun problema a dire di essere passivo al cento per cento, tuttavia apostrofava gli automobilisti indisciplinati con un sonoro "rotto in culo". Ora, io penso che le parole siano molto importanti (come diceva Nanni Moretti in "Palombella rossa") e che il linguaggio denoti un modo di pensare più o meno conscio. Sono persuaso che "se così parli è perché così, più o meno consciamente, pensi". E su questo bisogna lavorare anche dentro se stessi. Tante liti ho fatto con questo mio caro amico, anche rabbiose, perché odiavo questo suo modo indiretto di autolimitare la propria dignità di essere umano, denigrando indirettamente se stesso, tutti gli altri omosessuali e demolendo pezzo a pezzo la propria autostima.
Simone.

Anonimo ha detto...

dove sarebbero tutti questi ATTIVI senza almeno altrettanti PASSIVI?

Anonimo ha detto...

"versatile" e "bisex": più facile credere all'unicorno che all'esistenza di un esemplare di una di queste categorie.

Chaval ha detto...

Fino a qualche mese fa era "attivo" un blog intitolato "The bottom Monologues Project": un autore di teatro inglese voleva recuperare testimonianze piú o meno serie sul mondo dei "bottom" per creare una opera ispirata a "Imonologhi della vagina"... Ho letto delle storie davvero divertenti e dei punti di vista molto originali. Speriamo esca presto l'opera, perché del blog non vi é piú traccia. Se qualcuno lo trova, please, diffondete la info.

Anonimo ha detto...

io...senza passivi...non riuscirei + ad incularmi nessuno