Carissimi oggi parte la 28°
edizione del festival del cinema GLBT di Torino. Una delle manifestazioni
cinematografiche più importanti del mondo.
Bontà loro, farò parte della giuria
(vi prego di credermi quando dico che, nonostante questo, è un festival
molto autorevole e serio).
Durante la settimana verranno
programmati decine di titoli da tutto il mondo. Pellicole che vanno ben oltre
il mero contesto omosessuale ma ci parlano della nostra società, la parte buona
che cambia, e quella più retriva che ristagna nella violenza e
nell'intolleranza. Film che raccontano il loro coraggio, come il primo film
apertamente gay che arriva dal Libano o lo spazio dedicato dal festival alla
condanna del bullismo.
L'altro giorno stavo
raccontando del festival a un conoscente e mi fa:
"ancora con queste cose
da gay?".
La cosa che mi avvilisce di
più è sentire commenti del genere fatti da gay (e non uso il plurale a caso) ai
quali, però, se proponi il "Festival delle identità femminili del
vicino Oriente" (senza nulla togliere a loro) si scapicollano a presenziare. Chissà
perché…
Detto del festival a tutti
gli amici etero invece, questi non mi hanno detto "ancora con queste cose gay?", ma si sono mostrati incuriositi e interessati, come dovrebbe fare ognuno
di noi ogni volta che ha la possibilità di conoscere realtà diverse se, soprattutto, dotati
di curiosità intellettuale.
"Ancora con queste cose
da gay?”. Sì. Perché non c’è identità se i suoi membri non si riconoscono in
essa producendo cultura, come si fa al Festival di Torino.
1 commento:
la stupidità (perché la mancanza di curiosità è una forma di stupidità fra le più gravi) è trasversale a tutti i generi...
Lascia i cretini bollire nel loro brodo stantio e tira avanti per la tua strada.
In bocca al lupo per il tuo lavoro di giurato, con affetto
titti
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