mercoledì 3 aprile 2013

VENITE AD ASSAGGIARE. LETTURE ALTERNATIVE PER SCONFIGGERE L'ASFISSIA DELL'EDITORIA CONTEMPORANEA.



Qualche settimana fa, non ricordo più chi, conoscendo il mio amore per la lettura (almeno spero l’abbia fatto solo per “quel” tipo lì di passione) mi ha segnalato l’esistenza di un libro intitolato: Natural Harvest: A collection of semen-based recipes, che tradotto si legge più o meno: Il raccolto naturale: una collezione di ricette a base di “seme” (e non parliamo certo di quello di sesamo o di melone). Ora, senza fingerci ipocriti, credo che tutti noi l’abbiamo provato, almeno una vota in vita nostra, e se non quello altrui, almeno il proprio, per quella sana forma di curiosità da cui non sono esenti neppure gli eterosessuali o per quell’imprinting generato da nostra madre ci ripeteva: “si deve assaggiare tutto nella vita”, ogni volta che ci infilava a forza una forchettata di broccoli con la foga con cui un minatore infila un candelotto di dinamite nella fenditura di una miniera.
Cucinare con lo sperma (tante volte non fosse stato chiaro il titolo del ricettario) può sembrare una provocazione, forse una volgarità eppure, in un momento come questo, dove si sta attenti anche al centesimo quando si va a fare spesa, l’idea di usarlo in cucina risulta una soluzione economica e autocratica quanto quella del cammello di cibarsi della propria gobba.
Praticamente a impatto zero, non occorre disboscare ettari di foreste per farne pascolo per la carne, non serve aspettare la maturazione delle messi (semmai solo un tempo refrattario congruamente accettabile) e si rispetterebbero tutte quelle cazzate neo ecologiche del biologico (cosa può esserlo di più?) e del “Km 0” (ditemi quale alimento possa arrivare da una distanza inferiore). Oltretutto non è di quegli ingredienti che mentre cucini dici: “cavolo, mi sono scordato di prenderlo al market”. E’ sempre lì, disponibile e fresco più delle uova del pollaio di cui un contadino può disporre.
Sarò pecoreccio nelle mie fantasie ma mi immagino una cena alla quale qualche convitato (che non abbia l’esperienza nel settore di Milly D’Abbraccio) inizia a schioccare le labbra con espressione assorta mentre fa passare il boccone da un lato all’altro della lingua cercando di intuire quale sia quell’ingrediente che conosce ma non riconosce fino a quando, arrendendosi, chiede al suo ospite: “c’è qualcosa qui dentro che ha un sapore familiare, ma non saprei dire cos’è”.
Ora, la crisi del libro in Italia è cosa nota e se gli unici media che non conoscono crisi sono i libri di ricette (la Parodi ha venduto più di Dio con La Bibbia) e le cliccate su YouPorn, ecco che questo libro rappresenta la pietra filosofale dell’editoria. Il libro non non è stato ancora tradotto ma se volete, potete trovarlo su Amazon a prezzo scontato: 22.45$ (meno di 20 euro), un prezzo con cui oggi da noi non ci mangi manco più una pizza al ristorante e men che mai trovi un professionista del settore pronto a soddisfare le tue esuberanze erotiche.

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