mercoledì 2 gennaio 2013

2013


Forse ve la siete fatta mentalmente, fissata su un diario, un pezzo di carta o, con una punta di esibizionismo, l'avete condivisa sulle pagine di un blog o di Facebook, ad ogni modo molti di noi, anche stavolta, hanno compilato una lista dei buoni propositi per il nuovo anno. Forse è un retaggio delle elementari quando le nostre maestre ci costringevano a fissare delle regole da mettere in atto più per compiacere i genitori che per una nostra reale volontà.
Ecco credo che se c’è qualcosa da evitare nella vita, tra le tante, è quella di ripromettersi degli obiettivi e peggio ancora di questa c'è l'andare a leggere quelli scritti l’anno precedente. Ovviamente ho iniziato a pensarla così solo da quest’anno, quando sono andato a scorrere quelli che mi ero dato per il 2012. Come temevo della sequela dei “farò, cambierò, migliorerò”, nessuna è stata portata a termine più per cedevolezza e compromesso che per una reale impossibilità di metterle in pratica. Volevo leggere 100 libri, ne ho letti si e no un paio, e pure corti. Volevo scrivere di più, ma mi sono perso tra stupidi status su Facebook. Volevo incrementare il mo conto in banca ma, a fine mese, c’è sempre l’asta del meno davanti a un numero a 3 zeri.
In effetti, pensandoci bene, non trovate anche voi sia molto presuntuoso pensare di poterci imporre qualcosa con così tanto anticipo? Un anno sono 365 giorni, mica 5 minuti! Ecco perché stavolta come unico proposito mi sono dato quello di darmi piccoli obiettivi con termini giornalieri, al massimo settimanali. Certo si vince poco quando si punta poco ma così è più probabile portare a casa qualcosa. E poi io non sono mai stato uno che azzarda.
Perdere chili, migliorare il lavoro, progettare un viaggio all’estero di un mese: e c’è bisogno di “imporselo” proprio il 31 dicembre? Noo, è troppo frustrante poi ammettere il fallimento. Certo c’è chi lo fa e ci riesce pure, ma quelli che tirano dritti come frecce centrando i 100 punti del bersaglio sono belli da vedere, impossibili da seguire e per fortuna davvero molto pochi.
Piccoli passi, obiettivi raggiungibili e aspirazioni attuabili nel piccolo o piccolissimo termine, è questo il segreto della serenità per il 2013. E questo farò perché, se come me detestate fallire, è meglio abbassare l’asta la dove siamo sicuri di poter saltare che inciampare e cadere a terra per un eccesso di presunzione.

4 commenti:

Tiziana ha detto...

Ti auguro di cuore, caro Alessandro, di realizzare i tuoi propositi, grandi o piccoli che siano, auguri!

Anonimo ha detto...

Anche io mi riprometto di cambiare atteggiamento, ma rimango sempre lo stesso. Facci sapere i tuoi risultati.
Buon anno Insy
AlexFe

Anonimo ha detto...

bello! cominciamo con il lavarci i denti, fare la cacca e pettinarsi. Là! nemmneo le 12 e già 3 centri!!!

Anonimo ha detto...

Per dirla con Gozzano, ci rifacciamo alle piccole cose di pessimo gusto