martedì 28 ottobre 2008

L'ISOLA: ottava. Cronaca scarna causa forza maggiore.

Gli scienziati hanno detto che la razza umana non è che un passaggio evolutivo della vita sulla terra. Come per i dinosauri quindi, la nostra specie è destinata un giorno ad estinguersi lasciando solo poche testimonianze della scomparsa civiltà. Immaginiamo quindi che tra 20.000 anni, degli alieni, scoprendo il nostro pianeta, dovessero trovare dei filmati di una puntata a caso dell’isola dei famosi con ospite Luca Giurato e, grazie ad un traduttore simultaneo potessero capirlo.
Dopo 5 minuti si direbbero tra loro:
“4594$((&£/=(%£=&($&=TRF****YE&WBRCT$OC£$”, che tradotto sarebbe più o meno così: “Una specie così idiota era destinata ad estinguersi”.
E ora un po’ di cronaca della puntata che, per gravi motivi contingenti dell’autore, che sarei io, sarà piuttosto scarna.
Dal momento che tre puntate fa, durante un quiz abbiamo scoperto che i naufraghi incredibilmente non sono scienziati (ma aggiungerei neppure dei diplomati elementari), ieri sera gli autori hanno deciso di continuare su questo divertentissimo gioco delle domande che erano dell’ordine di: a che temperatura l’acqua diventa ghiaccio, chi è l’eroe dei due mondi e a che altezza le tette della ventura iniziano a soffrire di vertigini (unica domanda davvero interessante da cui si è scoperto che è questo il motivo per cui la Ventura prende l’aereo mentre le tette la raggiungono sempre via treno o nave quando vanno a fare le serate a Porto Cervo).
Ciavarro, come ormai sanno anche gli astronauti della MIR, è ricoverato dopo un’operazione d’urgenza e quando la Ventura, per telefono, lo chiama “monumento all’isola”, si sente dalla cornetta un rumore di grattata che dura almeno 20 secondi. Subito dopo, si fa passare i suoi ex compagni di avventura che manifestano un entusiasmo di poco superiore alle reazioni dei compagni di partito all’annuncio di Fassino di improvvisare di uomanaiser della Spiers al palo da lap denz.
Parte intanto il concorso nazionale “Chi vuole corcare di legnate le gemelle napoletane appena escono?” Pare che abbiano sospeso il concorso per un intasamento delle linee. Anche il Dalai Lama, da un parti a los angeles insieme a Riciard ghir, si è prenotato dicendo che preferisce sporcarsi il carma e reincarnarsi in una zinna della ventura pur di poter prendere a colpi di rosario le gemelle napoletane.
Intanto un’altra sorella delle due perfide, da studio, dichiara che le due sono anni che sognano di andare in televisione, che avevano mire su tumiotto e rossano e che sono pure un po’ arriviste. Ma non vuole che le sue parole siano travisate come non vorrebbe gettare ombra sulle due dicendo che, due anni fa, partirono pure alcuni giorni per Garlasco dicendo di dover “liquidare” una questione in sospeso.

A quanto pare è scoppiato l’amore tra la de Blanc e Carlo, il bidello con le sembianze del superfantadrago de La storia infinita, i quali si lanciano in effusioni senza sapere che in alcuni paesi, come l’Onduras, accoppiamenti del genere sono puniti con 10 anni di carcere con l’accusa di animalismo.
La Ventura li chiama la bella e la bestia ma tanto si sa che la bestia è la de Blanc, dal momento che ha la dentatura di un piragna e la faccia che sembra la cartina poitica dell’Africa.

Poi, noia,noia,noia e sentiamo uno splendido confronto in stile salotti milanesi in cui si parlava degli obiettivi che alcuni raggiungono grazie alla bellezza o la fortuna, si discute di come il lavoro premia, che nessuno ti da una mano perché il mondo è una giungla, che oggi sull’autobus nessuno si alza per far sedere gli anziani e che la verdura non ha più sapore. Insomma, roba interessantissima e che tiene alto il rimo del programma.
Per fortuna, arriva a mettere pace al contenzioso Santa Vladi da Muccassassina che dice che la meritocrazia non aiuta se nasci in Onduras poi, una musica celestiale lo accompagna mentre viene assunto in cielo alla destra del Padre.

Arriviamo al video della Tramp che manda un saluto al suo Rossano da una casa che sembra la ricostruzione della domus aurea di una puntata di passaggio a nord ovest con alberto angela.

Ma passiamo al caso della puntata. Ogni anno si deve sempre trovare la tresca tra due che sono già fidanzati o sposati. Credo che faccia parte del format perché altra spiegazione non si capirebbe altrimenti. E’ già quindi triste constatare che per fare ascolto si debba far ricorso al più patetico dei giochetti che è quello del tradimento.
Ancora peggio quando lo si fa e pure male.
Mandano infatti un video in cui Belem e Rossano si sfiorano e che vedendolo, io che sono tra le 4 persone più maliziose del centro Italia, non ci trovo nulla di male. Ma tanto basta perché dallo studio spunti fuori un’aula di tribunale e la Flora Dora che dormicchia sulla capoccia della Ventura si trasformi in una parrucca da presidente di Corte. Partono arringhe di accusa, senza considerare quanto la calunnia possa ferire, lei che due anni fa, allo stesso modo era stata messa in mezzo per un presunto flert con Gori. Quindi, anche questa volta è evidente come: se lo fanno a lei, i giornalisti che diffondono l’immagine sono dei pezzi di merda che non considerano la sensibilità di Simona e dei figli, se lo fa lei allora è solo uno scherzo e non stanno dicendo nulla di male.
Per il resto, puntata davvero fiacca: Quintale è una figura piuttosto incolore e lagnosa. Non fa niente se non lunghi piagnistei.
Rossano e Belem finiscono in nominescion mentre solo ora capisco che la weber la tengono lì come risorsa ultima da mangiare quando saranno finiti i cocchi.


Le frasi incredibili ma vere della Ventura:
Infortunio occorto a Ciavarro.
Compagni in appressione per ciavarro.

mercoledì 22 ottobre 2008

PIERLUIGI DIACO E LA SAGRA DELLA BANALITA'.





Credo che, in effetti, il termine odiare sia un po’ troppo ma diciamo che se vedessi Diaco penzolante sul bordo di un dirupo, aggrappato solo con una mano e mi gridasse disperato: “ti prego, aiutami!!”, anche non avendo il vizio del fumo, mi accenderei una sigaretta e mi godrei le sue falangi che cedono una ad una fino a vederlo precipitare nella gola di un chenion. Ecco, forse questa immagine rende il grado di disapprovazione che ho per lui.
Insomma ora non so bene a quale evento si riferisse ma mi è bastato leggere questa lettera da Diaco su Gay.it per farmi fare alcune considerazioni su di lui.
Ecco il testo e a seguire, le mie considerazioni.
Cari amici di Gay.it,
vi scrivo per due motivi:
1) Da noto liberale e libertario non ho mai sentito il bisogno di dover dichiarare le mie preferenze sessuali, le mie emozioni e i miei sentimenti. Pur facendo il giornalista, non credo che i media possano essere uno strumento in grado di veicolare con sensibilità e pudore l'identità degli individui.
2) Il titolo che avete fatto in merito al mio litigio con la Rettore si presta ad una interpretazione che tradisce la verità: la signora Rettore non mi ha dato del "culattone" perché ho risposto "no" alla domanda "sei gay?", ma ha pronunciato quell'aggettivo mossa da un isterismo fanatico del tutto gratuito in relazione alle mie riflessioni sull'inutile distinzione tra gay e checche.
Aggiungo:la tv, come è noto, semplifica i concetti e spesso "umilia" perfino il buon senso di chi la fa e di chi la guarda. Purtoppo credo nella libera circolazione delle opinioni, quindi non querelerò la Signora Rettore per le offese ricevute. Invito tutti voi, però, ad avere più comprensione e rispetto nei confronti di chi, come me, in tv, alla radio e sue giornale, ha sempre dato ampio spazio alla comunità omosessuale.
Infine una confidenza: sono un ragazzo libero, ho amato e amo donne e uomini e presto (almeno mi auguro) diventerò papà. Non ho mai amato le definizioni e non intendo, per nessuna ragione al mondo, definire, certificare e quindi semplificare la mia personalità. La comunità omosex si è sempre battuta per la libertà di pensiero, e sono certo che comprenderete le ragioni che mi spingono a chiedervi di avere maggiore pudore nel raccontare la vita privata delle persone.
Non sono gay, non sono etero, non sono bisex, non sono di sinistra, non sono di destra, non sono culattone, non sono giornalista, non sono giovane, non sono niente di tutto questo. Sono Pierluigi e la mia intimità la dono a chi voglio.
Con stima,
Pierluigi Diaco

Sorvolo la prima parte della lettera in cui dichiara di non essere obbligato a dichiarare le proprie preferenze sessuali sulla qual cosa sarei anche d’accordo ma è pur vero che non deve confessare di avere una predilezione per la necrofilia.
Sorvolo sul fatto che lo stesso DIaco, paladino della privasi, è quello che qualche anno fa, in diretta radio, lasciato dalla ragazza, disse “on er” che questa era lesbica.
Sorvolo tutto questo per arrivare alla parte finale della lettera.
A parte il fatto che a 30 anni possiamo anche smetterla di definirci ragazzi sennò qui ci definiremo uomini quando inizieremo a usare la dentiera come fermacarte, ma la banalità e la demagogia di questa parte mi raccapriccia. Cosa significa odiare le definizioni? Cosa c’è di male a tracciare i bordi della propria essenza? Capissi gli avessero chiesto di rivelare il significato ultimo della vita sulla terra ma sapere di essere ricchioni o meno non credo richieda grossi sforzi.
E poi, quella chiusura retorica da Chennedi da oratorio, per favore: non sono questo, non sono quello, non sono su, non sono giù.
Neppure i candidati a gran mogol dei boi scaut dicono cose tanto ridicole.

martedì 21 ottobre 2008

L'ISOLA DEI GEMELLI: SETTIMA PUNTATA.

Questa volta scatta la crisi diplomatica.
Tutti quanti siamo stati più che felici quando finalmente Napoli, ormai sommersa dalla mondezza nei mesi scorsi, era stata ripulita. Nessuno però si è chiesto che fine avessero fatto questi rifiuti. Almeno fino a ieri sera quando, durante la puntata dell’isola, la Ventura ha dovuto leggere una nota dell’ambasciata dell’Onduras nella quale si chiedeva spiegazione alla Farnesina della presenza delle due gemelle nel cast del programma.
Pare però sia stato raggiunto un accordo, infatti se tutto va bene quelle due zotiche, la settimana prossima le eliminano e le imbarcano su una chiatta diretta in Giappone dove le impiegheranno come materiale di consolidamento per realizzare la base di un nuovo aeroporto internazionale al largo dell’isola chi Chionsciu.
Questa la bella notizia.
La brutta è che la Ventura ha sempre lo stesso colore di capelli e che Luca Giurato ha ancora le corde vocali in gola.
Ma sempre in onore di quanti il lunedì sera vanno a fare volontariato alla Caritas o preferiscono leggere un buon libro, sorseggiando un bicchiere di buon vino ascoltando della buona musica spieghiamo di chi stiamo parlando.
Due settimane or sono, entrano nel cast due gemelle napoletane identiche che si distinguono tra loro solo perché una e odiosa mentre l’altra è semplicemente insopportabile. Pare che alla loro partenza si sia sciolto il sangue di san Gennaro, il Vesuvio abbia eruttato dalla gioia e, per evitare il loro ritorno, la Iervolino abbia fatto saltare con centinaia di bombe di Mardona tutti i varchi d’accesso alla città.
Sembrano uscite da un film di Vittorio De Sica sulla Napoli degli anni ’40 ma con i dialoghi dei film de Er Monnezza.
Arrivate sull’isola hanno subito creato un clima disteso litigando anche con il perizoma lasciato dalla Marini, usato dalla Luxuria come copricapo, dicendogli: “sì sarai pure la mutanda di Valeria ma noi non siamo mica fesse e non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno!”.
Incredibilmente arrivano ancora vive fino alla diretta di ieri credo solo perché ucciderle a colpi di macete richiederebbe troppe calorie da spendere e nessuno degli altri concorrenti ne ha più da spendere.
Durante la settimana calunniano Belem dandole dell’infedele alludendo a inesistenti scappatelle con Rossano Rubicondi il quale effettivamente è un bel quarto di bue, tanto più che gli altri concorrenti maschi sono uno che sembra Bufalo Bil de Il silenzio degli innocenti e un altro ha le trecce, il seno e si fa chiamare Luxuria, ma è pur vero che l’argentina sta con un tale Borriello, giocatore di serie A, bono, giovane, aitante e con i soldi quindi non si capisce perché si dovrebbe sputtanare così.
Inchiodate davanti l’evidenza di aver sparlato della letterina in pensione, loro si giustificano dicendo che non parlavano di lei ma di una loro amica. La Venier e la Ventura, che quando escono dagli studi arrotondano facendo riscossione crediti per la mala, le mettono sotto torchio facendole scusare con Belem. E fanno bene perché qui c’è da riconoscere una cosa: se devi fare la stronza, la devi saper fare bene, soprattutto in tv. Ora tu non puoi venire da un cassonetto a caso della mondezza e pensare di fare fessi non tanto gli spettatori quanto quelle due iene di Simo e Mara perché quelle sono mille volte più faine di te.
Tutto questo salvo un’ora dopo mandare un video montato ad arte della sudamericana in cui lei sembra un’odalisca turca che fa la lasciva anche con i pellicani.
Quindi il punto è questo: se sono gli altri concorrenti ad insinuare, sei un farabutto che discredita e calunnia quindi devi schiattare, se la produzione invece manda dei video del genere invece è solo parte dello spettacolo. Mah…
Ieri è stata la serata che io chiamerei dei gemelli, infatti non solo ci sono ste due stronze (scusate, ma io altri aggettivi per rendere con immediatezza il carattere di queste non ne ho trovati), ma messi a confronto sembrano gemelli anche Carlo e la Ueber per poi non parlare delle tette della ventura delle quali, tetta destra, pare abbiano detto in un intervista a Diva e Donna: “E’ vero, quando tetta sinistra sta male, anche se io sono a chilometri di distanza, provo lo stesso dolore”.

Ciavarro molla il programma perché ricoverato d’urgenza e operato. In lista d’attesa da anni per un interevento sperimentale di neurochirurgia, proveranno a rimuovere l’area del cervello dedicata al ricordo per poter finalmente dimenticare i 20 anni passati con Eleonora Giorgi.

Tumiotto, recluso sull’isola del diavolo, doveva superare una prova assurda per far avere più cibo ai suoi compagni, ovvero vedere le videocassette delle prime 5 edizioni di Uno Mattina condotte da Giurato. Ovviamente, non supera la prova e deve pure sentirsi dare addosso dalla versione scema di Super Pippo.
Non per dire però l’anno scorso al grande fratello hanno radiato (o qualcosa del genere) la dottoressa concorrente perché si era innamorata di quel deficiente del commenda (in effetti era una causa più che valida ora che ci ripenso) e metteva in cattiva luce l’ordine dei medici e invece a Giurato che ti racconta di aver perso la verginità a 13 anni con una spagnola, gettando nel disgusto milioni di spettatori, nessuno dice niente. Poi ditemi se il mondo non è degli uomini.
Più tardi comunque creo un gruppo su Su Feis buc: manda Giurato a disseminare mine anti uomo in africa a mani nude.
Ma le emozioni non finiscono qui!!
Oggi è il compleanno della Venier e per l’occasione le cantano tanti auguri nella sua lingua dell’infanzia: l’egiziano antico.

Visto comunque che le due gemelle non sono poi così volgari e, soprattutto, per dimostrare che la vita è “na livella” e che alla fine siamo tutti uguali, arriva come nuova concorrente Patrizia de blanc, una che si vede che ha ricevuto un’educazione da contessa e che per dimostrarla, inaugura la sagra del rutto e della scoreggia suonando l’inno di famiglia con la mano a cucchiaio sotto l’ascella.
Ha la faccia rovinata come il sotto di una torta quando te la dimentichi per un’ora in forno.
Quando io vedo gente come lei o il Principe Giovannelli che inneggia al ritorno del Papa Re ringrazio dio che il referendum abbia mandato a calci in culo i Savoia in esilio e abbia tolto potere a quei parassiti secolari che sono i nobili.

La prova lider viene spiegata da Magnini che è la prova vivente di come anni a contatto con il cloro attacchi il cervello. Per fortuna gli fanno togliere la camicetta, almeno uno ha atro su cui concentrarsi.
I cameraman, che sono stati presi tutti dai set di Schicchi continuano a riprendere le ragazze solo di culo ma poi esagerano quando fanno lo stesso anche con quello della De Blanc che oscura lo schermo. Io credo sia saltata la corrente e nell’andare a riattaccarla, mi perdo in realtà 5 minuti di preziosissima isola.
Concludo con le solite nominescio che a sorpresa vede le due gemelle più odiate del sistema solare e Vladimir la quale, poco prima aveva sostenuto Belem dicendo come le calunnie possano far male, soprattutto nel mondo del calcio che lei conosce bene senza rivelare oltre per cui non si capisce se lei quando non aveva ancora le tette avesse giocato nel Bari o fossero vere quelle voci di una storia clandestina tra la Luxuria e Dino Zoff ai tempi dei mondiali dell’82.

giovedì 16 ottobre 2008

LIBRERIE E IPOCRISIE























Ho appena comprato “I libri di luca” di Mikkel Birkegaard.
E’ il caso letterario dell’anno in Danimarca e ho letto una recensione che ne parla in toni entusiastici. E’ dai tempi de “Il senso di Smilla per la neve” di di Peter Høeg che mi sono appassionato alla letteratura scandinava e finalmente ecco un altro capolavoro.
Dopo una sparata del genere state sicuri che nessuno metterà in dubbio la vostra cultura anche se andate in giro con una felpa di Baci&Abbracci e avete 10 pacchetti di figurine di “Uomini e donne” che vi cadono dalla tasca dei pantaloni.
E’ vero, ho comprato questo libro, ma cosa c’è dietro un’ostentazione di cultura del genere?
Primo: il libro l’ho preso perché mi piaceva la copertina che, abbinata con quelle degli altri libri che si affastellano nella mia biblioteca, suscita in chi entra in camera mia quel misto di soggezione ed ammirazione come potrebbe trasmetterla una parete di teste d’orso in quel mondo di uomini che nella propria pleilist musicale non hanno la colonna sonora di “Mammamia!”.
Secondo: il nome dell’autore, l’ho copiato adesso paro,paro e ci ho messo 5 minuti per farlo correttamente ma non saprei ripronunciarlo neppure dopo un mese di logopedia coatta. Qualora dovessi mai tornare in argomento potrei nominare il nome di un mobile preso a caso dal catalogo di Ikea, tanto voglio vedere chi mi contraddice.
Che sia il caso letterario dell’anno in Danimarca è vero come è vero che l’ho letto su una rivista, ma siccome si tratta di Vaniti Fer e non de “Il giornale di critica letteraria marxista” e siccome la pagina dopo ti spiegava come stendere il rimmel anche mentre stai guidando la macchina in mezzo al traffico in tangenziale, non andrei a rivelare in giro la fonte.
Del resto sarà pure una nazione con tanto di regina ed esercito ma la Danimarca ha meno abitanti di Velletri e, siccome il clima induce più a scrivere romanzi (o meditare nuove tecniche di suicidio) che andare per prati a fare pic nic, non credo sia difficile diventare un caso letterario da quelle parti.
Come tutti gli altri libri che compro, credo che anche di questo ne leggerò poche pagine per poi usarlo solo come porta segnalibri, ma tanto, l’importante non è leggerlo tutto ma imparare a memoria la sinossi sulla quarta di copertina e vantarsi però di averlo letto per intero aggiungendo anche di aver partecipato a dei gruppi di critica letteraria e poi, semmai il caso dovesse volere che incrociate qualcuno che il libro per davvero lo ha letto e vi faccia quelle domande insidiose tipo “ma a te è piaciuto il personaggio dell’assistente del protagonista?”, basta rispondere: “ma sai, leggevo su una rivista che si è ispirato ad un personaggio che ha conosciuto davvero?” per poi cambiare abilmente discorso su come la frenesia dei tempi moderni ci costringa a truccarci in auto pur di risparmiare tempo al mattino.

martedì 14 ottobre 2008

OSSIGNORE, NON RICORDO, MA DOVREBBE ESSERE LA V PUNTATA.

Ieri sera, vedendo l’Isola ho finalmente trovato un senso all’invenzione della televisione. Se infatti ha avuto mai un motivo d’essere non è stato certo per aver dato la possibilità a milioni di spettatori di vedere il primo uomo sulla luna, i discorsi di Luter Ching contro il razzismo o lo scherzo alla Milo quando le dissero che il figlio aveva avuto un incidente ma per assistere alla dotta disquisizione tra Rossano Rubicondi e Vladimir Luxuria se il termine frocio sia o meno offensivo.
Tra le 9,30 e le 10 infatti la parola frocio è stata pronunciata più della frase “ma come cazzo s’è vestita stasera la Ventura stasera?” e, per l’esattezza, 56 volte pronunciata praticamente da chiunque fosse in studio e pare che anche il portavoce del vaticano abbia annunciato che il santo padre cambierà l’angelus di domenica prossima dichiarando che “il male del nostro secolo sono l’attaccamento ai beni materiali e il froci”.
Ma che cosa è successo esattamente ieri sera?
Per farla breve. In un filmato della settimana Rossano Tramp, marito della ex moglie di Donald, raccontando delle sue nozze, un avvenimento di raro gusto dove c’erano più invitati degli abitanti di Pechino, parla del coreografo della serata definendolo fagot. Vladimir che non saprà l’anno della caduta del muro di berlino ma sa perfettamente che è un modo dispregiativo di dire Frocio in inglese, si risente. Da lì tutta una disputa sul fatto se frocio fosse o no un insulto, se fagot fosse o no un insulto, se Malgioglio fosse un insulto al genere umano o meno.
Alla fine Rossano si scusa per poi affermare di averlo fatto solo per quieto vivere e non per la consapevolezza aver detto una frase offensiva.
Ora va bene che la scorsa settimana sono stati bruciati miliardi di euro, che c’economia mondiale è in condizioni tali che rischiamo di tornare ai tempi del baratto ma mi sento di spezzare una lancia a favore della disputa di Vladimir.
Rossano afferma di non aver detto nulla di male e che frocio/faggot o quello che è non è un’offesa. Per me il punto invece è proprio qui: quando un termine offensivo è talmente invalso nel linguaggio comune da non essere neppure percepito come tale, per me è grave.
Se negro non è un termine carino per indicare un nero non è tanto per l’intenzione con cui uno lo può dire dato che, sono d’accordo che molto faccia il tono, ma se quel termine è testimonianza di un passato in cui quell’appellativo veniva usato dagli schiavisti per indicare gli schiavi, ecco allora che non è una reazione isterica se un africano si risente nel sentirsi chiamare in quel modo. Stessa cosa per i ghei. Per quanto mi riguarda, siccome io la vivo come un’offesa e molte volte me la sono sentita dire come tale, a me girano le palle se uno per parlare di un ghei usa la parola frocio, soprattutto se detto da uno come Rubicondo che allora, se dobbiamo andare piatti e diretti, la prossima volta che parlo di lui non gli do del plaiboi ma del marchettaro.
Adesso che abbiamo quindi sdoganato la parola frocio in fascia protetta passiamo alla cronaca del resto della puntata.
La Ventura ormai è vittima di un complotto da parte del cartello degli stilisti che dopo la tortura della gonna a palloncino negli anni ottanta, la scomodità delle gonne ultra strette degli anni 90 e la puzza di sudore generato dall’acrilico hanno deciso di puntare sulla ridicolaggine della Ventura vestita come Zurbi Meta alla direzione dell’orchestra di Vienna il primo dell’anno.
Vladimir si presenta con due ciucciotti fatti con i peli raccolti in settimane di depilazione estrema che lei si ostina a chiamare capelli e siccome la scena non è ancora abbastanza raccapricciante, ha usato come copricapo un paio di mutande della Marini che a questo punto potevano essere usate tranquillamente come telo per proteggere tutti i concorrenti dell’isola dalle piogge notturne.
Tomiotto ha appena preso la parola quando la ventura lo ferma per leggere una circolare dell’istituto superiore di sanità. A quanto pare, a seguito delle analisi dei suoi discorsi, è uscito fuori che questi hanno una portata narcotica 4 volte superiore alla morfina e ben 6 rispetto all’eroina per cui, da oggi rientra tra le 4 sostanze stupefacenti più potenti del mondo per cui gli viene fatto divieto di aprire bocca e di tornare ad allenarsi in vasca che è meglio per tutti.
Poi l’ennesimo colpo di crudeltà. Visto che questi poveri naufraghi sono 4 settimane che digiunano gli fanno un regalo adattissimo: una vasca si sangria, che già ti stona se lo bevi con lo stomaco riempito da una cena di matrimonio, figurati dopo un mese di cocco e lische di pesce.
Ormai quindi completamente ubriachi, nel collegamento successivo c’è Veridiana e Belem completamente ubriache che giocano a bocce con le protesi della Luxuria.
La Marini entra in studio sobria come una festa di carnevale nel palazzo del sultano del Brunei e in diretta intercontinentale parla con Rossano in quello che loro chiamano inglese con quel boro che non sa parlare né una lingua né l’altra: “io faccio ciariti, come si dice in italiano ciariti?”. Avete presente quelli che vanno una settimana in vacanza a Londra e quando tornano per darsi un tono ti dicono che non si ricordano più come si dice in italiano “cap of coffi”?
Beh, io ho una zia che vive in america che parla come Rossano. L’anno scorso mi ha telefonato:
“Allora zia come stai?”
“Eh, stengo good. Tengo solo un po’ di edeic, ma mo mi piglio due pils con un bicchiere di gius e me fil meglio”.

La Marini, fomentata dalla ventura, continua a fare la gatta morta co sto Rossano che si tiene sapendo che se poco poco fa lo stronzo la Tramp lo rispedisce a farcire panini con la porchetta a littel itali e poi compra lo spazio edificabile sulle tette della Ventura e ci costruisce un albergo per i suoi amici vip.
Mandano quindi un ennesimo filmato di Robicondi che cerca di spiegare ai naufraghi cosa fa per vivere. Non lo capisce nessuno e non perché parla una lingua che non esiste se non negli after auar alle 8 del mattino dopo che ti sei preso ogni tipo droga ma perché cerca di far credere a gente che non è nata ieri che lui fa qualcosa di diverso dal mantenuto.
Poi lo scup: Carlo, il bidello laureato che sembra Gimmi il fenomeno, pare abbia partecipato ad altre trasmissioni. In effetti è strano che un carattere così schivo abbia tentato di farsi notare in altre pregevoli programmi come: Forum, Agenzia matrimoniale, Mama non m’mama, tre edizioni del tg5 della sera e una dello Zecchino d’oro nei panni di Mago zurlì al posto di Cino Tortorella assente quell’anno per una fuitina con la compianta Mariele Ventre.

Al momento delle nominescion Veridiana sente telefonicamente la famiglia. Un tecnico per aumentare il patos del momento le pianta una fiaccola accesa sul piede perché altrimenti non si spiega una reazione così esagerata. Piange, urla, si contorce e attacca a parlare fitto fitto in portoghese veloce come se gli avessero detto che le è rimasto solo un gettone.
La ventura fa: “i sottotitoli per capire cosa dice li trovate sul televoto”. Credo volesse dire il televideo ma ormai sono abituato ad andare oltre le parole che dice per arrivare al senso reale delle sue frasi.
Sono le 11,30 quando finalmente si parla di un argomento caro a me come credo a tutta l’Italia: I vibratori. Francamente io preferisco la confezione di bagno schiuma della Pino Silvestre mentre Belen preferisce il coniglietto e mi sembra troppo esperta per non gettare dei dubbi sulla potenza di Marco, il fidanzato che gioca nel milan e che da oggi è zimbello ufficiale degli spogliatoi di San Siro.
Arriva in studio l’ultima eliminata, Sonia la muratrice. Che rischia di diventare un’ennesima morte bianca non perché gli sia caduto un foratino sulla testa non protetta dal casco, ma perché scendere con i tacchi da quelle scale di plecsiglas trasparente che sono l’ennesima prova che lo scenografo non può che essere un omosessuale misogino.
Scampato il pericolo di morte fa un discorso molto toccante sul fatto di essere madre di 4 bambini e di come non ci siano politiche di sostegno per le famiglie numerose. La Ventura, che quando sente parlare di politica ha una contrazione alle zinne che la costringono a dire la prima cazzarta che pe passa per i capezzoli, si rivolge alla Marini dicendole “Valeria, sentito? Dovresti farne anche te di figli”.
Che detto a una che sono anni che va dicendo quanto abbia sofferto per l’aborto avuta ai tempi di Cecchi Gori risulta l’ennesimo colpo di eleganza di Simona.
Solo per amor di cronaca: nuovi naufraghi sono Beppe Quintale, che francamente credevo si fosse fatto monaco trappista e che stesse a L’Aquila a fare tavolette cioccolata fondente e Ela Ueber che anche chissenefrega.

giovedì 9 ottobre 2008

IL FLAGELLO DELLE CIAT


Io ho il profilo in ogni ciat omoricchione della terra. Basta che ci sia il suffisso ghei- e eccolo là il mio bel faccione, in fila insieme alle fotine più o meno conce di centinaia di altri cuori solitari.
il motivo per cui lo faccio mi sembra ovvio: cercare amicizia, no?
Un mio caro amico una volta mi ha descritto come una specie di flagello delle ciat ma, nonostante questo penso però si possano fare anche le cose più turpi ma che si usi anche un minimo di ironia. Con questo non dico che uno debba scrivere nel proprio profilo una barzelletta sui carabinieri ma, benché molto dritte al punto, leggere frasi tipo "Maschio x Maschio" (con quella cazzo di X da quattordicenni per la quale proporrei un referendum abrogativo) lo trovo un po’ noioso e banale (del resto non mi è mai capitato di trovare qualcuno che scrivesse nel proprio profilo: "sono la reincarnazione di Dalida").
Quindi per alleggerire l'ambiente, il mio profilo ha quel che di cazzone sufficiente al punto giusto dall'essere ignorato dal 98% percento degli iscritti.
Nonostante ciò però, di tanto in tanto, qualcuno ci casca.
L'altro ieri mi scrive un tipo che ha come foto solo l'immagine del busto. Siccome io non sono di quelli che dice che la prima cosa che guarda in un uomo sono le mani (per quanto mi riguarda potrebbero anche averle perse mentre dissotterravano mine durante il servizio militare) e dato che sulle ciat che bazzico, altre parti interessanti sono in genere crittate, apro subito la sua meil e leggo un prolississimo: "Ciao".
Forse per deformazione professionale, ma quando contatto un profilo, cerco sempre di essere un minimo originale (è giunto il momento che lo sappiate: scrivo biglietti d'auguri per le cartoline natalizie dell'Unicef) anche se mi rendo conto che scrivere: "il bue e l'asinello ti rendono il natale più bello" a maggio non sia una frase eroticamente stimolante.
Ad ogni modo, nonostante mi indisponga il fatto che qualcuno, vedendo le mie foto e leggendo il mio profilo, non venga ispirato a scrivere più di un misero saluto di 4 lettere, quando invece un punto e virgola e una parentesi chiusa (ndr: ;) ) e, soprattutto, mosso dal fatto che è il primo che mi contatta da settimane, accetto di dargli il mio contatto msn.
Su msn, mi mostra il viso in una fotina talmente piccola che a malapena riesco a distinguere quantomeno due punti neri, che presuppongo essere gli occhi, e una linea orizzontale che, solo per la posizione sull’ovale, mi persuado sia la bocca.
Di seguito riporto fedelmente la conversazione:
Io: “Ciao allora come va?” (la scrittura non fa passare l’intensità del tono ma immaginatela come se fossi un’animatore della Valtuor a Sciarelsceic e stessi dando il benvenuto ai deportati nel villaggio).
Lui: “ciao”.
Mmhh, certo due cose ha scritto ma la parole è sempre la stessa. Non è un buon presagio.
Io, insisto: “Allora che mi dici?”.
Se mi risponde di nuovo con lo stesso saluto almeno ho la certezza che sia uno di quegli scimpanzè che usano per testare l’intelligenza e che dopo 25 anni hanno imparato a scrivere solo cose tipo “ciao”, “banana” e “Tartan”.
Lui: “tutto bene”.
Quasi era meglio un altro “ciao”.
Ma io insisto: Dimmi, che fai?”
Lui: “io attivo”.
Non è che volessi parlare con lui della patristica o di sant’Agostino ma cazzo, un minimo di conversazione.
Quindi gli faccio notare: “no,intendevo nella vita”.
Lui: “ah, si faccio il XXXX” (privasi).
E io: “che mi dici di te?”
Lui: “ospito zona Eur. Tu che zona?”.
a questo punto chiudo finestra, blocco contatto, spengo msg e riavvio il compiuter.
Figuriamoci se mi mentto a fare il pudico io, che ribadisco essere tra le 50 persone più trucide d’’Italia secondo la lista stilata da Forbs però, e che cavolo, un minimo di conversazione prima di calare al sodo fatemela fare!

martedì 7 ottobre 2008

ISOLA IV.

Come dice la ventura: “Solo gli stupidi non cambiano opinione” e per questo, oltre al fatto che, non avendo una vita, non è che avessi molte alternative, ieri sera mi sono piazzato davanti a Rai2 per assistere alla 4 puntata dell’isola.
E invece che ti trasmettono?
Reparto d’Urgenza, la ficscion versione discaunt di I.R. dove una infermiera, ormai in la con l’età, è convinta di essere in realtà una secsi dottoressa di 23 anni strizzata in un mini abitino nero che le comprime i seni al punto da fargliele uscire al posto delle scapole. Ha i capelli arancioni e dei denti tanto bianchi da essere stati inseriti nella mazzetta Pantone con il nome di: Bianco Ventura 023.
Insomma iniziano ad arrivare i pazienti. Nel reparto geriatrico: Cabrini e Casella, in quello di psichiatria la Vento e in quello di ortopedia (ma io lo avrei ricoverato in quello dei paraculi) Bressan.
Ma la sindrome del naufrago miete anche altre vittime. In diretta dall’Onduras infatti, anche Chiara, l’infermiera giovane e bona (vera) che ha la madre che sembra la moglie di Alberto Sordi ne “Il Tassinaro”, dichiara di voler tornare per una malattia misteriosa di cui nessuno parla.
Parte quindi la solita tarantella con la Ventura che cerca in ogni modo di farla restare.
“Se non rimani te ne pentirai per tutta la vita”, dice la Ventura.
“Si, ma io in effetti non so se tornare perché il medico mi ha detto che ci potrei tirare le quoia da un momento all’altro”, risponde lei con lo sguardo pietrificato al pensiero delle conseguenze qualora tornasse.
“Ma anche tua madre vuole che resti”, e la camera stacca su una buzzicona legata come un tocco di coratella appesa ad una corda sopra uno stagno infestato di alligatori affamati.
“Del resto”, insiste la Ventura, “se questa malattia è tanto fatale e incurabile, che muori lì o muori qui che ti cambia?”.
“Beh, in effetti…allora resto!”. E dicendo questo l’infermiera vede rilasciata la madre che slegata prende posto tra gli ospiti.
In mezzo a questa masnata di mollaccioni, contrariamente a ogni previsione, vediamo ancora la Marini. E’ anche vero che viene da una relazione di 10 anni con Cecchi gori quindi, in paragone, una settimana su un isola deserta è davvero un pic nic a villa Borghese ma, guardandola bene, è impossibile credere che non le abbiano allungato qualche panino con coppa e gorgonzola.
Ovviamente sia la Ventura che la Venier, la quale sembra uscita da uno special sulle diete estreme (nel senso che ha mangiato fino allo sfinimento), parlano della Marini usando aggettivi come “eroica”, “fantastica”, “coraggiosissima”, manco avesse scoperto il vaccino contro l’AIDS.
Inoltre la burrosa, che ha le labbra intasate di erpers labiali e silicone, ha il culo tanto largo che se ci metti un casello su una chiappa e uno su un’altra e la metti nel mare di Sicilia abbiamo risolto il problema del ponte sullo stretto.
La Venier ormai interviene solo per fare commenti sui maschi sempre nei toni eleganti che si addicono alla signora delle domeniche. In sostanza è la versione veneta di Banfi ai tempi delle commedie secsi.
Poi, la tragedia. Un autore cerca di far capire a Simo che il motto del programma è “a schiena dritta e a testa alta” e non “a testa dritta e schiena alta” (che in effetti non significa nulla a meno che non sei gobbo come Andreotti). Lei, per ascoltare il suggerimento, si gira di scatto e le tette producono un tale spostamento d’aria che, per la legge dell’entropia, produce un uragano nelle Filippine che fa 400 morti e 5000 sfollati.


Vista la moria di concorrenti, la Ventura ribadisce che c’è una fila lunga chilometri di vip che vogliono partecipare. E quindi mi immagino che il rimpiazzo sia, chessò, Benigni, la Loren o Giorg Clunei e invece chi ti arriva? Un certo Rossano qualcosa, famoso per essere il marito di 400 anni più giovane della Tramp che appena lo vedi capisci subito che è un altro di quelli che è capace di dirti che delle donne ama l’interiorità e non il fatto che abbiano 5 grattaceli di proprietà nel centro di Manattan e per mettere subito in chiaro che in realtà e rimasto il ragazzo semplice di una volta, approda sull’isola con uno smoking.
Simona: “Rossano ma quante lingue parli?” (elemento fondamentale per sopravvivere sull’isola molto più che sapere come aprire un cocco o fare fuoco con due legnetti).
Rossano: “4 con lo spagnolo” (e senza, una, visto che ho scoperto che in America lo spagnolo vale come tre).
Oltretutto, sto Rossano parla strano, pare c’abbia una ciabatta in bocca che poi invece spiega essere un brillante di 700 carati incastonato nel pirsing dell’ombellico della Tramp che ha ingoiato per errore mentre lo titillava con la lingua la sera prima di partire.
E’ il momento dei naufraghi ritirati e qui si rasenta l’assurdo. Seguitemi bene perché io non ci ho dormito la notte per cercare di trovare una logica.
Siccome si sono riturati tutti, compresi telline e cineoperatori lei, per punirli, domenica, a Quelli che il calcio, in un momento di ira incontrollata, dichiara che non li ospiterà in studio. Siccome poi ci ripensa, ma ormai ha fatto quella piazzata da portineria e cerca di essere coerente con quello che ha dichiarato, che si inventa? Un collegamento comunque con loro, ma da un altro studio. Geniale! E si capisce che fa questo perché non può farsi sfuggire un’intervista con la Vento, che come al solito, rivela segreti preziosissimi per la realizzazione di un sistema di riciclaggio della plastica che permetterà di produrre energia pulita per la salvezza del pianeta.
La sola ammessa allo studio è l’ignara Michi Gioia che arriva con una flebo di botulino infilata in vena. La poveretta non sa che la Ventura, che odia profondamente tutte quelle che si sentono gran dame visto che è lei la sola che deve fare la parte della ripulita, prima le fa dichiarare amore incondizionato per la Vento, poi mostra ad entrambe dei filmati in cui la Gioia invece parla di Flavia come della persona più stupida della terra. Come non bastasse si collega con Luxuria e le mostra altre riprese in cui la Gioia dice di lei/lui, quello che è insomma, che è falsa e cattiva.
Non contenta ancora della pubblica umiliazione, la Ventura mostra altre candid camera in cui la Gioia attacca caccole sotto un tavolino ad una cena organizzata sul Panfilo di Briatore e lancia una molotov durante il derbi tra Palermo e Catania.
La Vento, il cui nome da oggi prende ufficialmente il posto dell’aggettivo “deficiente” sul dizionario della lingua italiana, giustifica gli insulti rivoltegli dalla Gioia dicendo che lei la stima comunque perché è intelligente perché ha scritto dei libri. Quindi, se vuole, Umberto Eco, con tutti quelli che ascritto lui, da oggi può rivolgersi a Flavia dandole della sgualdrina.
Al ballottaggio tra Capponi, l’attore messo lì e che finge di essere un bidello di Bologna, e Sonia, l’inutile concorrente, esce quest’ultima che ha oltretutto un marito che si chiama Pierrot. Dice che si chiama così perché è belga. Ho capito, io sono italiano, ma non per questo chiamo mio figlio Brighella o Pantalone!
Concludo qui, non perché non sia successo altro, come la caduta dalla barca della Marini che ha creato una depressione oceanica di 400 metri e che ha permesso di confermare che, sotto la crosta, esiste uno strato di lava come ipotizzato dai geologi dell’univeristà di Roma, o che Valdimir, durante la prova ricompensa, alla domanda: “Chi scrisse l’Infinito?”, abbia risposto “Scrivere”, giustificandosi di aver capito “scrivere all’infinito” (come fosse una definizione di un Bartezaghi), ma semplicemente non mi va di scrivere troppo che poi uno si stufa a leggere.

pauered bai: Dario

lunedì 6 ottobre 2008

BIBBIA E MARATONA


Con i primi versetti della Genesi, Benedetto XVI ha dato il via a: "La Bibbia giorno e notte". In realtà non si tratta della diffusione di distributori automatici di testi sacri aperti 24 ore su 24 ma è il titolo di un'operazione concordata da Vaticano e Rai per la lettura integrale e in diretta dell'Antico e Nuovo Testamento, tanto per confermare ancora una volta lo spirito laico del servizio pubblico.
Una maratona di 139 ore la cui versione integrale verrà trasmessa su RaiEdu2, un canale che, anche senza questo colpo di grazia, aveva gli ascolti di una tv per non vedenti.
La maratona vedrà impegnate oltre 2000 persone da più di 50 Paesi del mondo.
In questo modo il Santo Padre fa sapere che a quella menzione sull’edizione del Ginnes del primati del 2009 lui ci tiene moltissimo, non fosse altro per spodestare il record messo il mese scorso dal chirurgo estetico della Ventura quando ha fatto insieme a lei lo spunto degli interventi fatti dalla conduttrice nello scorso anno.
Vabbè, che sia il Papa a leggere la Bibbia è anche una cosa plausibile, ma che poi il testo sacro debba passare anche per la bocca di Giulio Andreotti, Maria Grazia Cucinotta e Massimo Bondi (per il quale pare sia già pronto un passo semplificato tratto da “La Bibbia spiegata a mio figlio di un mese”), la trovo un tantino inopportuna.
Molto apprezzato, fra i primi lettori, Roberto Benigni che ormai dopo la Divina Commedia e la Bibbia sta preparando uno spettacolo dedicato alla recita del catalogo di Ikea.
"La parola di Dio - aveva preannunciato il Papa all'Angelus della domenica in San Pietro - potrà così entrare nelle case per accompagnarsi alla vita delle famiglie e delle singole persone: un seme che, se bene accolto, non mancherà di portare frutti abbondanti". Ora, non vorrei fare il solito criticone ma penso che leggere la Bibbia senza dare un’interpretazione delle scritture, spesso controverse soprattutto tra i due testamenti, valga tanto quanto lo scongiuro di un superstizioso.

mercoledì 1 ottobre 2008

NUOVE SU LINSEY


Ogni tanto torno ad aggiornarvi sula mia divetta, preferita non che mia quasi omonima, Linsey Loan.
la notizia è questa:
Dopo averle comprato casa,
Lindsay Lohan ha deciso che per dimostrare amore alla sua fidanzata, la dj Samantha Ronson, le dedicherà il suo nuovo album. Lo rivela il Sun, sottolineando che questo ennesimo gesto d'amore è costato alla cantante una furente litigata con la società che si occupa della copertina del cd, costretta, su pressione della Lohan, a cestinare il lavoro già ultimato per creare la cover richiesta dall'autrice. Il cd in questione si chiama "Spirit in the dark" e vanta la collaborazione di Ne-Yo, Snoop Dogg, 50 Cent e Kanye West .
non c'è niente da fare, le lesbiche saranno noiose. Crederanno pure che nulla pulisca meglio la pelle di un foglio di carta vetrata. Faranno pure feste senza musica con tranci di orso bruno ucciso a calci nel sedere, ma quando si tratta di rimettere in carreggiata qualcuna loro sì che sanno come ripulirla. Da quando infatti quelle due stanno insieme Linsey ha smesso di bere e drogarsi (anche se al tempo mi era più simpatica) e pare anche che sia tornata ad indossare mutande.