lunedì 17 maggio 2010

E QUINDI?



Sarebbe davvero bello si istituisse anche una giornata mondiale per la lotta contro le cuticole delle unghie. Mi danno così fastidio quando le vedo sulle mani delle persone. Per non parlare del disagio psicologico che mi creano.
Ma oggi è il turno dell'omofobia.
Mi sono sempre chiesto quanto celebrare una ricorrenza possa servire a una causa. Io sono di quelli che comprano foreste di azalee, chili di mele e persino orribili pigotte pur di aiutare la ricerca scientifica e le associazioni umanitarie ma questa la trovo piuttosto inutile, senza considerare lo slogan che ha la caramellosa stucchevolezza di un proclama berlusconiano.
Non solo perché non ci saranno banchetti lungo le vie che vendono magliette di Abercrombi e costumi Ossibum per finanziare la scoperta di un vaccino all'intolleranza ma soprattutto perché ai ghei non gliene può fregare di meno. C’è poco da girarci intorno.
Questa commemorazione avrebbe forse senso se fossimo dei soggetti sociali politicamente rilevanti, se le associazioni pensassero di più a organizzare proteste davanti le curie, le ambasciate e i palazzi del potere invece di schierare i loro logo su un manifesto pubblicitario(presenzialiste come dei politici ai funerali di stato) e se fossimo una comunità che si indigna e reagisce implacabilmente ad ogni atto di intolleranza ma mentre osservo le mie pellicine intorno alle unghie ho la certezza che il prossimo video di Lady Gaga farà infervorare la comunità ghei molto, ma molto di più.

14 commenti:

Angelo Ventura ha detto...

Certo che rubare lo slogan al Berluska...ma siate un po' originali, no?

Paolo ha detto...

Lo slogan è molto bello, anche perchè con quello slogan vengono le facce di due coppie che stanno insieme da decenni, quindi non c'è niente di plasticoso.

Certo, è una giornata abbastanza poco utile, ma questo si potrebbe dire anche del Pride, per gli stessi motivi: pensi quindi di non parteciparci?

Ale e Edu ha detto...

ovvio che lo slogan è una provocazioe,l'amore vince SEMPRE sull'odio?...Bene datece i diritti!!!..di fatto in Italia a gli omosessuali viene riconosciuta volutamente solo la SESSUALITA'..la possibilità di scopare in saune e club (daltronde anche gli etero con i locali scambisti non scherzano), ma non viene riconosciuta l'affettività l'amore e il progetto di vita tra due OMO...vabbe mi vado a levare le cuticole anche io , è vero sono fastidiose...hai visto l'ultimo video della Gaga?

Anonimo ha detto...

Brava, finalmente ci sei. Allora vuol dire che tutto sommato si sta bene così, tanto lo schiaffo sul bus o l'accoltellata al buio mica l'ho presa io... Tiè!

Daniele Leo ha detto...

Sono d'accordo con te, Ale. Soprattutto questo passaggio

"Non solo perché non ci saranno banchetti lungo le vie che vendono magliette di Abercrombi e costumi Ossibum per finanziare la scoperta di un vaccino all'intolleranza ma soprattutto perché ai ghei non gliene può fregare di meno. C’è poco da girarci intorno."

PS: grazie a questo post ho scoperto cosa sono le cuticole haha :D

Tiziano ha detto...

a mio avviso pride e 17 maggio servono, ma nel post mi pare di leggere una provocazione...il 17 maggio serve se poi la comunità glbt non si incazza nemmeno se due ragazzi vengono aggrediti (ultimo episodio a bolzano)?! il punto cruciale del dibattito è proprio questo: siamo sempre pronti ad andare in discoteca, ma quando si tratta di cose serie ci tiriamo indietro....purtroppo però non vedo alternative, finchè non ci sarà un risveglio di massa del popolo (iniziando da quello glbt) gli unici modi che abbiamo per farci notare sono solo questi...scendere in piazza e farci vedere!

Angelo ha detto...

Concordo sul fatto che all'interno del gruppo Glbt non ci sia vera mobilitazione per aspetti sociali ed eventi più frivoli attirano maggiormente l'attenzione della massa, ma qualunque cosa che riconduca l'attenzione ai problemi di discriminazione o assenza di diritti civili secondo me è utile (anche se poco). Ovvio che il resto spetta a noi. È offrire un modello quotidiano e non stereotipato di omosessualità che contribuisce a rendere utili giornate come il 17 maggio e il Pride: essere se stessi 24 ore su 24 e non solo il sabato sera o in casa propria.

Anonimo ha detto...

Ieri sera, nella mia città, aggressione, più o meno violenta, subita nelle ultime ore a parte, era previsto un comizio dell’On. Paola Concia ed il primo incontro pubblico della neonata associazione aderente Arcigay con la comunità omosessuale locale (dopo circa quindici anni d’assenza di Arcigay nel nostro territorio): tralasciando la mia personale opinione circa l’Arcigay, ho voluto accogliere l’invito a recarsi in piazza e segnalare in loco la presenza di cittadini e professionisti laboriosi quanto altri e desiderosi di vedersi riconosciuti gli stessi diritti che riguardino gli eterosessuali.
Ho sentito la necessità di recarmi in piazza sia come cittadino, che come psicologo: a parte una brevissima intervista che i ragazzi dell’associazione dovrebbero aver rilasciato ad un’emittente locale, sai quanti eravamo? Uno, c’ero solo io, e questo nonostante l’evento fosse stato molto reclamizzato su Fb ed avessero assicurato la propria presenza circa quattrocento persone (conteggiando pure gli ‘indecisi’, il numero sarebbe salito a quota mille)!
Onestamente, non mi sono pentito d’essermi recato alla “manifestazione” e provo quasi tenerezza verso alcuni ragazzi – uno appena diciottenne – che hanno voluto ricostituire un’associazione gay nella mia città, ma non sono nemmeno stupito di quale sia stato l’esito della serata: al di là del fatto qualcuno, oggi, possa essere ingenuamente convinto di poter cambiare le sorti degli omosessuali italiani come lo fossi io fino a qualche anno fa, penso che la categoria non acquisirà mai alcun diritto, eccezion fatta, forse, per quelli che lo Stato sarà costretto prima o poi a riconoscerci su pressione degli organismi europei (come quando alcuni Stati abbiano dovuto promulgare leggi contro l’omofobia o cancellare articoli discriminatori dai propri codici, pur di poter entrare a far parte della Comunità europea stessa).
Naturalmente, le serate gay organizzate nei vari locali lungo la litoranea sono sempre affollatissime, ma immagino sia normale che venga considerato più distensivo andarsi a strusciare in pista l’uno addosso all’altro: forse, perfino piacevolmente trasgressivo per qualche “etero curioso”, di cui, ormai, il mondo sembra essere pieno, approfittare dei servigi di qualche giovanotto nei bagni delle discoteche per allentare la tensione d’una pesante settimana lavorativa, sicuri come possono essere che tali individui non costituiranno mai una concreta minaccia rispetto ai privilegi di cui godano nel mondo del lavoro ed in seno alla società.
Buone cose,
Rupert

Anonimo ha detto...

Moplem !!

Anonimo ha detto...

Dire che i gay non partecipano alle manifestazioni e che invece vanno in discoteca, lo trovo un poco retorico. Quello che la gente fa il sabato sera c'entra poco con l'agire politico.
Tuttavia è verissimo che la comunità gay italiana versa in uno stato pietoso... Manca un poco di sentimento!
Però, in questo scenario, trovo più positiva che negativa la giornata contro l'omofobia. Forse diventerà un'altra giornata che Napolitano ricorderà con commozione e che il resto degli italiani ignorerà beatamente... Ma almeno il giorno che non sarà più celebrata sapremo che è il momento di fare i bagagli! (Ok... Ammesso che ce ne accorgeremo...)

Personalmente trovo il manifesto carino! Sempre meglio dei soliti due culturisti depilati (ma con la barba!) che si baciano! :)

waste

Anonimo ha detto...

@Waste,
sarà un poco retorico, ma molto vero. INSY? scusa... ma in quanti c'erano alla manifestazione?
Ma qui i bagagli non li fa nessuno! Purtroppo... Tutti si lamentano, tutti minacciano fughe per paesi che pare li attendano a patte aperte. Pronti a panegirici nei commenti dei blogs, ma senza il coraggio di metterci mai la faccia. Loro sanno solo metterci il culo, si sa. Per 'sta manica di ricchioni onestamente io non me la sento proprio più di manifestare. Ognun per sè.

Anonimo ha detto...

Rispondo all'ultimo commento.
Come tutti, hai il diritto di essere stanco e incazzato. Ma la tua rabbia è assolutamente mal riposta.
Quando vai ad una manifestazione contro l'omofobia, lo fai per difendere i tuoi diritti e le tue idee, non per fare un piacere agli altri.

Affermare che i gay pensano solo a divertirsi e a scop**e, è una manifestazione subdola di omofobia. E in alcuni casi di omoidiozia.

waste

Anonimo ha detto...

@waste
hai pure le stimmate? Perchè credimi, per i mistici non son tempi.

Anonimo ha detto...

cara, sei morta punta da una tracina al Mediterranea?