venerdì 2 luglio 2010

IN SPIAGGIA O IN PIAZZA?

per 15 anni non mi sono mai posto minimamente il dubbio di partecipare o no al Praid.
Per me andarci era scontato come per Peppone organizzare la Festa de L'unità: un po’ per dogma, ma principalmente per fede.
Quest'anno, per la prima volta mi pongo il dubbio: praid o non praid? Da un lato mi sento come se disertassi la festa di compleanno di mia madre, da un altro questo comitato organizzatore non mi rappresenta, da un altro ancora se ripenso al video che hanno realizzato e ai metodi censori da Romania anni '80 che hanno applicato a chi li criticava mi verrebbe voglia di tirargli gatti morti. Senza contare la ridicola spaccatura interna al movimento proprio in prossimità del praid, a dimostrazione di come, di fronte alle crisi, il nostro movimento semplicemente NON C’E’.
Uno scenario da barzelletta, risibile e imbarazzante, considerando che si parla di associazioni che hanno meno tesserati dei circoli veterani della guerra del 15-18 e più o meno con lo stesso peso politico. Eppure bisticciano, si impuntano, se ne vanno sbattendo la porta perché se c’è una cosa in cui i finocchi sanno eccellere è atteggiarsi a drama quin, anche quando il contesto in cui si vive non è quello alla Gloria Geinor, con palle stroboscopiche e drinc nella mano ma uno scenario avvilente, ostile, retrogrado e preoccupante, per i ghei e non solo.
Prendiamo ad esempio il 2000. Uorld Praid. Un milione di manifestanti. Le televisioni e i giornali di tutto il mondo scoprivano un’Italia in grado di muovere masse oceaniche, di affrontare i referenti politici e di richiedere con fermezza diritti inalienabili.
Guardiamoci oggi. In 10 anni non ci siamo mossi di un centimetro. Non un diritto, non una vittoria. Promesse elargite senza convinzione dai politici di tutti gli schieramenti come si fa con i bambini per rabbonirli, sapendo che non romperanno mai troppo le palle e dopo 5 minuti se ne saranno già dimenticati. E da parte dei nostri rappresentanti politici la scelta di una strategia di basso profilo che non ci ha portato a nulla trasformandoci in mendicanti da strada: con la mano tesa per ore per pochi spiccioli nel barattolo.
Per questo mi chiedo se domani non sia meglio andare al mare. Non perché l’abbronzatura mi doni incredibilmente (è vero ma per questo ci sarebbero le lampade) ma perché non mi ci ritrovo più, perché siamo ormai davvero figure patetiche, senza spirito, senza obiettivi, inutilmente polemici o deprimentemente disfattisti.
Ancora non so. Ci penso ancora un po’. Intanto metto il costume.

PS: per favore, non banalizzate la mia critica, che credo di aver ben articolato, con un semplice “allora fai qualcosa tu”. Non è questa la mia competenza. Non occorre del resto essere un pasticciere per criticare un dolce che fa schifo e nessuno scef si sognerebbe di dire “preparatelo da solo” (cosa che molti attivisti politici continuano a ripetere incapaci di replicare alle perplessità della base).

18 commenti:

Fabio ha detto...

Alessandro, la domanda che ti poni dovrebbero in realtà farsela tutti perché la partecipazione ad una manifestazione dovrebbe essere sempre conseguenziale ad una consapevolezza dell'ambito in cui la manifestazione si muove. questo per dirti che apprezzo enormemente la tua riflessione, e dal momento che il tuo blog è stra-letto, apprezzo ancor più che tu l'abbia fatta pubblica.

anche in whad ci siamo posti tutti le stesse domande ed essendo un gruppo più che eterogeneo ognuno di noi ha deciso poi per se: ci sono amici che partecipano fattivamente alla realizzazione di questo pride, alcuni lo osteggiano, altri vorrebbero una terza via ma saranno domani in piazza, altri - come me - che non ci saranno (sul mio blog trovi le mie ragioni).
tutto questo però fatto con riflessione e consapevolezza, cosa che auspico - ancora una volta - sia fatta da chiunque.

consentimi una piccola critica però, è vero che non è necessario esser pasticciere per dire che un dolce fa schifo, ma senza assaggiatori che dicono la loro nei luoghi giusti i pasticcieri come farebbero a sapere se hanno o meno fatto un buon prodotto?

ti saluto,
fabio

Anonimo ha detto...

@ fabio: se i loro dolci non li va a comprare nessuno, anche senza averli assaggiati, cmq i pasticceri il problema dovrebbero porselo.

Max

Fabio ha detto...

@Max: perfettamente condivisibile... ma se non li compra nessuno i dolci è sempre perché qualcuno li ha assaggiati prima e ha detto che fanno schifo...
inoltre, se la notizia la dicono - magari anche circostanziandola - ai pasticcieri non è meglio che cosi questi provano a fare qualcosa di più gradevole?

Anonimo ha detto...

@Fabio: effettivamente.....anche perchè poi c'è sempre il rischio di beccare il pasticcere integralista, che pensa nonostante tutto di fare la meglio roba del mondo, e sono gli altri a non capuire una mazza. Se invece gli fanno un picchetto davanti alla vetrina per confermargli che la sua roba fa proprio cagare, forse si persuade.....

Max

Fabio ha detto...

@Max: allora vedi che ci troviamo? ora - a settembre - resta da organizzare il picchetto...

Anonimo ha detto...

la mancanza di unità delle diverse realtà omosessuali capitoline non dipende da posizioni ideologiche o anche politiche differenti ( vedi l'ex insegnante isef che va a prendere il caffè a casapound).. ma da motivazioni economiche! come tutto, e come sempre. senza entrare nel dettaglio direi che occorre disertare il village innanzitutto, xchè i diritti e il rispetto che vorrei mi fossero riconosciuti vanno ben oltre la possibilità di una serata gaia in un locale x etero curiosi.

Anonimo ha detto...

INSY, siccome son già stata chiara altrove, non starò ad articolare troppo: si va al mare, senza nessun rimpianto.Non c'è niente, nulla, che non mi facia presaggire una manifestazione che continui precisa-precisa dalle premesse su cui è nata. Allora mare, e se piove saldi, agli outlets. Davanti a vari "i gay si fottano" raccolti in tutti questi anni, a sto giro fotto io, in primisi fottendomene di loro.

E non solo per il praid o per chi lo ha organizzato. Da oggi mi dissocio proprio da qualsiasi forma di manifestazione, da qualunque movimento gay perchè tutti son ormai diventati circoletti autoreferenziali, cricche ad imitazione di quanto di più becero, pressappochista ed egoistico sappia offrire la politica oggi. La rissosità tra dei minus è patetica sempre, ma noi abbiamo saputo raggiungere abissi inimmaginabili. Ed allora liberi tutti.

La Nonna

Anonimo ha detto...

@Fabio,
a meno di non vivere a fantasilandia ti sarai accorto anche tu che se chiedi ad un gay se ha "consapevolezza" lo vedrai frugare nella tracollina gucci in cerca di un condom. E l'unico momento in cui riflettono è davanti allo specchio per la prova costume in private mode. AssieBoom, naturalmente, per quell'effetto push-up che eleva le uniche zone di reale interesse.

La Nonna

Fabio ha detto...

@Nonna: lo so, frequento il giro, mi guardo intorno e parlo con chiunque mi capiti di qualunque cosa. permettimi però di dirti che il tuo ragionamento è autolesionista. personalmente, sebbene vista l'età son convinto che oggi molti miei coetanei si dovrebbero far da parte per lasciare il campo a forze più giovani (il discorso dei perpetui vale anche tra i froci purtroppo) che ci sono e saprebbero fare molto di più, voglio ancora mantenere un filo di speranza. io dopo aver militato anche in diverse associazioni ora mi do da fare per quel che possiamo per costruire proprio consapevolezza, e spero di non star seminando contro vento.

Anonimo ha detto...

@Fabio,
autolesionista è stato regalare tanta-tanta parte del mio tempo ai movimenti. Ricavandone insulti, botte, esclusioni ed ad oggi nessuna, nessuna vera conquista. Ed ora son stanca. Non delusa, la miseria dei movimenti gay attuali non arriva nemmeno a quello. Apprezzo il tuo impegno, non potrei fare diversamente. Non arrivi a riaccendere in me la benché minima speranza, ma lo apprezzo davvero. Io ci penso, ci penso a cosa mi ha regalato il tempo passato in corvè, delle amicizie bellissime e poi? Fugacissimi momenti di affermazione, durati il tempo di una pugnetta. Sappiamo ballare, ci sappiamo vestire, siamo fantastici animatori, un indispensabile accessorio glamour: chi non vuole o vanta un amico gay! Suppongo che nel tempo impareremo anche a pretendere di più, ma oggi evidentemente siamo troppo presi in altro. E poi l'estate avanza. La voglia di matrimonio prende il gay alla gola nei lunghi mesi invernali, con l'estate scompare, svanisce sostituita da un desiderio di smutandamento "consapevole", un prodigarsi di sharing & giving che generalmente non sale oltre l'altezza del buco del culo. E per i resistenti c'è sempre il miraggio spagnolo! Trovami un gay che non abbia in programma la fuga verso nacchere e paella. La vera sconfitta poi è nel riconoscere che ormai questi giudizi sanno di retorica. Puzzano di vecchio. Pensa te come siamo messi.

Anonimo ha detto...

Diciamocelo....Imma battaglia è una poveraccia in cerca di appoggi politici anche di destra unicamente per motivi economici. Riguardo alla Concia è semplicemente imbarazzante vedere la sua replica a giuste argomentazioni sollevate da uno studente universitario ad una manifestazione davanti montecitorio. Se sono questi i soggetti che dovrebbero rappresentarmi al pride di domani preferisco stare a casa e partecipare l'anno prossimo.

Anonimo ha detto...

@Anonimo 13:42
prima di trovare il difetto nell'impegno degli altri, vediamo di misurare il nostro. Magari non è il tuo caso, e se è così mi scuso, ma cominciano ad esser troppi anche tra noi quelli pronti a puntare il ditino stando a gambe accavallate. Un poco facile sentirsi orgogliosi degli gli sforzi degli altri, anche se pensiamo che vadano nella direzione sbagliata.

La Nonna

Fabio ha detto...

@Nonna: non posso obbiettare a nulla di quanto affermi, e condivido in pieno anche ciò che dici ad Anonimo2 (13:42)...
io continuo a sperare ed a sognare, continuo a provarci a smuovere un po quelle torbidi acque in cui siamo immersi... anche un solo "frocio" che mi ascolta mi da stimolo ulteriore a proseguire... e spero che ogni fuoco sopito si riaccenda, anche il tuo :)

Anonimo ha detto...

Tutti bravi a metterci la faccia solo per motivi di tornaconto politico (vedi arcigay roma) o economico ( Di Gay project). Hanno diviso il movimento per interessi di bottega, se vi siete sentiti di appoggiare queste persone siete voi che fate fare passi indietro alla giusta rivendicazione di diritti civili. Altrimenti come spiegare la non adesione di 40 associazioni glbt? Nonna, appartieni al passato, e si capisce ( conquiste? Zero. Frociate? Tante....)

Anonimo ha detto...

@Anonimo 02:38
E pur con i limiti dell'età, non credo di correre il rischio di perdermi nella selva di diritti che tu hai conquistato.
tu sei di quelli che si sentono il presente ma non sono mai presenti; torna ai tuoi giochi, che ti si scioglie il ghiaccio nel mojto.


La Nonna

Anonimo ha detto...

Nonnetta, ma non è che il mojto te lo bevi tu al gay village? Mi sa tanto che sei una ghettizzata forever

Anonimo ha detto...

quante cose che sai te! ne facessi la metà di quante ne sai saremmo davvero in una botte di ferro.

La Nonna

Unknown ha detto...

AMEN.