giovedì 1 luglio 2010

LE COSE CHE CAMBIANO

La scorsa settimana mia madre è stata male. Nulla di grave. Tanta preoccupazione è il disorientamento di vedere una donna sempre forte avere bisogno delle attenzioni dei figli. Era spaventata, in balia del dolore. Una bambina. In quel momento ho capito che, anche per me, è arrivato ora il momento della restituzione. Quel passaggio della vita di ognuno di noi attraversando il quale ci si scambiano con i propri genitori le spoglie e si diventa noi tutori e loro i soggetti delle nostre cure.

7 commenti:

Enrico* ha detto...

Come ti capisco... Non c'è niente di più triste che vedere i propri genitori, che sono sempre stati forti e severi, spaesati e bisognosi di cure...

Macsi ha detto...

Caro Insy, è così, improvvisamente da figli ci si accorge di diventare genitori dei propri genitori. Ha la sua bellezza, la sua poesia, la sua tenerezza.
Dopo un po' cominci a capire quelle madri sventurate che abbandonano i figli nei cassonetti.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con Macsi. È un momento bello, da non perdere o trascurare. C'è da essere presenti, rassicuranti. E quel senso di restituzione, come dici tu, che ti rende anche orgoglioso di poterlo fare. Un consiglio, non aspettare i loro momenti di difficoltà per goderti il loro affetto e mostrare la tua riconoscenza. I "vecchi" si mettono un poco in disparte perchè amano esser cercati. Ci seguono in silenzio ed a distanza, quasi sentissero che non riescono a starci al passo; ed allora ogni tanto non c'è niente di meglio che sorprenderli, rallentando noi ed aspettandoli.

La Nonna

Unknown ha detto...

mamma mia, che colpo quel momento!
sono sicuro che passato presto il momento di acciacco, tua madre tornerà a turbinare ancora parecchio!

Anonimo ha detto...

Momento intenso davvero..per questo mi sale un po' di tristezza a pensare che da gay e vecchio probabilmente non avrei nessuno che si accolla i miei acciacchi...ecco l'unico rimorso di una vita da gay...non che non si possano avere figli, ma da puro sangue come te non ho la vocazione di generare pargoli, eppure ne vorrei uno da vecchio....

Macsi ha detto...

Ho sempre pensato a quanto dice Anonimo (riferito a me ed alla mia voglia di figli non ad altri) come ad un profondo atto di egoismo: chi si prenderà cura di me?
Ho risolto istituendo un piccolo fondo cassa intitolato "Giovane Badante Polacco" (o Rumeno o quel che sarà).

Anonimo ha detto...

e le nostre spoglie finocchie chi le coglierà???? boh!! Sergio