sabato 11 dicembre 2010

-5: THE CAT IS ON THE TABLE.


















Si chiama “Capire e farsi capire in inglese”.
È un frasario che ho comprato qualche settimana fa in vista del mio viaggio a New York. Io adoro i frasari. Ad ogni viaggio ne compro sempre uno della lingua del luogo. Usato: 0, ma mi piace spulciarlo qua e la.
L’ho preso perché magari sarei anche in grado di discutere in un inglese quasi impeccabile tutte le implicazioni politiche che ci sono dietro alla dissidenza di Liu Xiaobo davanti all’assise plenaria al palazzo di vetro dell’ONU ma se dovessi dire “sono allergico al glutammato di sodio” nell’impossibilità di farlo probabilmente morirei con la faccia riversa nel piatto.
Ora quindi oltre a sapere come evitare cibi potenzialmente letali e scoprire in quante parti è composto il motore di una macchina (fossi lesbica, apprezzerei di più ma tutto fa cultura) mi sono ritrovato al capitoletto dedicato al sesso.
La lista delle frasi seguono la cronologia di un approccio reale passano da quelle più soft come: “ti andrebbe di andare da qualche parte stasera” fino a quelle di chiusura di un rapporto: “credo che tra di noi non possa funzionare”.
Ma come in tutte le relazioni, tra questi estremi c’è sempre un lasso di tempo (che va dai 5 minuti in un bagno a giorni di travolgente passione) che ha tutta una sua ritualità verbale ben sintetizzata in questo libricino. Alcuni banali ma sempre efficaci (“hai un bel sorriso”, “balli benissimo”) ad altri che speravo fossero spariti da secoli (“scusa, ma ci conosciamo?”) che se ancora qualcuno ci casca come minimo merita di ritrovarsi di fronte il serial killer degli idioti.
C’è persino il paragrafo sui “rifiuti” che trovo francamente obsoleto dal momento che se qualcuno non ti piace, semplicemente puoi ignorarlo senza neppure addurre una scusa.
La frase di confine tra la sezione romantica e quella più pruriginosa è “ti va di entrare un momento?”, dopo di che la lettura diventa molto più divertente ed illuminante.
“Voglio fare l’amore con te”- ma se sei riuscito a catturarlo facendolo entrare in camera questa risulta una domanda pleonastica;
“Hai un preservativo?”-beh, sesso sì ma con coscienza!
“Non lo farò senza protezione!”- che detta così ha un tono melodrammatico da eroina di romanzi ottocenteschi, ma anche qui ne appreziamo lo scrupolo;
“penso che dovremmo fermarci adesso”- mai sentito dire in vita mia ma si sa che i maschi sono dei maiali, questa è un’evidente frase introdotta per il pubblico femminile;
“sto venendo”- beh, mi auguro che uno l’abbia imparato a dire già nel primo capitolo dedicato agli “spostamenti”;
“non ci riesco”- imbarazzante ma può capitare;
“non ti preoccupare, faccio io”- mortificante, ma può capitare anche questo.
E dopo la passione si fanno sempre largo i sentimenti con le solite frasi noiose:
“sono innamorato di te”
“Ti amo”
Penso stiamo bene insieme”; ma se dette esattamente così, senza neppure inframezzarle con una sigaretta o un altro paio di fellatio non può che causare la reazione illustrata ne sottoparagrafo: “problemi”.
“Non credo funzionerebbe tra di noi” (questa la so capire anche in aramaico antico);
“preferirei restassimo amici”, più umiliante per chi la dice che per chi se la sente raccontare;
“Non voglio vederti mai più”, tipica esclamazione da femmine un po’ stile “Attrazione Fatale”.
Così, delle frasi che solitamente escono dalla bocca solo quando sei diretto dagli ormoni come fa un ventriloquo con il suo pupazzo, te le ritrovi qui stampate, crtistallizzate, raffreddate e deprivate di tutta l’emotività. E se la passione del momento te le fa sembrare tanto originali e travolgenti (o per lo meno non così scontate), lette così freddamente, rivelano la loro banalità semantica, come i dialoghi di un film porno.
Ad ogni modo, ironia dell’impaginazione, dopo tutto questo turbinio di sesso e sentimenti, di approcci e rotture, sapete con che domanda inizia la sezione successiva? “A che ora apre la vostra galleria d’arte?”. E la passione lascia il passo alla borghesia.

2 commenti:

sHa ha detto...

ma hai scritto new york...perchè non il solito niu iorc a cui oramai ero affezionata?? :(
(lettrice al suo primo commento)
baci

Anonimo ha detto...

ma a me i motori mi piacciono.....che ci vuoi fare???
Sergio