
“La legge c’è già ed è l’aggravante per futili motivi. Se si picchia un marocchino o uno juventino o un omosessuale esiste l’aggravante per futili motivi”. L'ignoranza di Rocco Buttiglione si perde nel maremagnum di quella dei suoi colleghi. Non certo un’ignoranza culturale ma giuridica che meriterebbe (questa si) una punizione aggravata.
Mi lancio quindi stancamente a ricordare che il concetto di aggravante risiede nelle motivazioni di un’aggressione. Se si picchia un marocchino (come anche un ebreo o un indiano) per averci “rubato” un parcheggio è quello il tipico caso di futile motivo. Se appicco un incendio a un dormitorio di immigrati scrivendo su un muro insulti razziali allora ci troviamo di fronte a un caso di “aggravante raziale” e merita di essere punito con altri e più duri parametri.
Capire questa differenza è quanto potrebbe fare anche un ragazzino di quinta elementare e neppure particolarmente sveglio. Ma non è certo il QI dei parlamentari a limitarne la comprensione quanto una ostinata opposizione, strategica e ragionata che cerca di fare quadrato ad ogni istanza mossa a favore dell’uguaglianza dei gay per evitare che questo dia adito poi a richieste sacrosante anche riguardo l’equiparazione matrimoni omosessuali. Insomma si evita la minima crepa per scongiurare che la diga ceda del tutto.
La Legge 205/93 riguarda la discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e non è una legge partorita da un alto senso di equità e giustizia quanto della paura dei legislatori che certi “equilibri” sociali venissero meno. Un provvedimento frutto delle pressioni che certe religioni “forti” esercitano sulla società politica. Una norma atta a sventare ulteriori e possibili rivolte che metterebbero in pericolo la stabilità del paese.
Cosa accadrebbe infatti se gli immigrati si ribellassero come gli schiavi di Spartaco o se gli Ebrei mettessero in campo pressioni chiedendo aiuto ai “cugini” statunitensi?
E’ la paura più che il buonsenso che cambia l’assetto legislativo di una nazione.
Facile quindi capire perchè i gay non abbiano lo stesso trattamento. Noi sappiamo solo far ridere e non spaventiamo nessuno. Disgregati, senza coscienza di gruppo, mal gestiti e senza guida, incapaci di opporre realmente un potere contrattuale ci appelliamo al senso di legalità di un governo che legale non è.
O noi iniziamo a rivedere tattiche e strategie in maniera seria e concreta o accettiamo lo stato delle cose in maniera passiva come del resto la società immagina noi si conduca la vita.