mercoledì 12 ottobre 2011

METTI UNA MATTINA IN PALESTRA...

La mia vecchia palestra, la Fitness First, era talmente finocchia che davanti alla sauna distribuivano i preservativi con lubrificante.
A marzo, dopo 10 anni passati, 10 chili persi (e ripresi e ripersi) e 10 “fidanzati” spariti (quando parlo di fidanzati le “ ” sono d’obbligo), la abbandono spingendomi verso un’altra di periferia, più grande, più vicina e soprattutto più economica. Mi aspettavo di ritrovarmi in una specie di tana delle tigri e invece dopo neppure una settimana mi sono accorto di essere capitato nel serraglio di un sultano. E’ vero, i gay sono ovunque, non esistono palestre “gay free” ma questa ha una densità di omosessuali che vedi solo a Barcellona, durante in Circuit.
Io non sono di quelli che dicono “o Dio, tutti questi gay in sala non li sopporto proprio, tutti che ti guardano, tutti che ti cercano, tutti che ti vogliono”. Di tutto soffro meno che della sindrome dell’erotomane che miete invece tante vittime tra i gay convinti che tutti bramino le loro attenzioni o il loro corpo. A me non mi cerca nessuno, non mi brama nessuno, nessuno soprattutto si sfida a una maratona di panca piana per uscire con me quindi per quanto mi riguarda allenarmi in un ambiente gay non mi cambia le cose più che se mi allenassi in un convento di suore Pallottine.
Detto questo una mattina di qualche settimana fa mi è capitato di incrociare in sala un tipo molto attraente.
Io lo guardo, lui mi guarda, io lo riguardo, lui mi riguarda e in questo palleggio di bulbi oculari non mi è chiaro se lo fa perché gli interesso o semplicemente monitora dove mi trovi per allontanarsi il più possibile da me.
Il suo viso mi è del tutto nuovo il che può significare:
1- che è etero;
2- che non è di Roma, anzi, che non è proprio italiano;
3- che si è appena svegliato da un coma di 25 anni;
altrimenti con la memoria fotografica che mi ritrovo lo avrei riconosciuto.
Io non ho affatto il gaydar. Ho dovuto sentire la testimonianza sconcertata di un ragazzo che aveva fatto sesso con Leopoldo Mastelloni ai tempi dell’unità d’Italia per convincermi che il suo atteggiamento effeminato non era dovuto a una posa teatrale ma perché effettivamente gli piacevano i maschi. Quindi figuriamoci se posso capire se questo ragazzo della palestra lo è.
La settimana successiva (ovviamente lui va solo il sabato mattina, mai che le cose possano essere minimamente semplici)
Mi presento allo stesso posto alla stessa ora. Lui c’è! Ricominciamo con questo gioco di sguardi.
Se avessi un paio di Negroni in corpo non ci sarebbero problemi ma alle 11 del mattino è già tanto se riesco a chiedere il giornale al giornalaio, figuriamoci attaccare bottone. Pure lui , a onor del vero, non accenna ad un avvicinamento: guarda e basta.
Finisce l’allenamento e sale negli spogliatoi e io, casualmente, finisco la scheda nello stesso momento. Uno dei mille motivi per cui essere gay è meglio che essere donne è che se ti piace qualcuno puoi sempre seguirlo negli spogliatoi o nei cessi dei locali senza destare sospetti.
Siamo soli, potrebbe essere il momento giusto, quanto meno per salutarlo ma mi si ferma il fiato in gola quindi raccatto le mie cose ed esco. Mentre faccio le scale mi rode il culo per l’occasione persa perciò, un uomo di quasi 40 anni, un professionista nel suo lavoro, responsabile con la famiglia, presente con gli amici, retto con la legge e probo con la società cosa fa? Va alla reception si fa dare un bigliettino e una penna e scrive un messaggio con il suo numero di telefono.
“Senti potresti dare questo foglietto a un ragazzo che sta ancora nello spogliatoio e tra poco scende? Non ti puoi sbagliare c’è solo lui”, faccio alla ragazza alla reception che se non ha un ematoma cranico che le preme sul lobo temporale ha capito al volo tutto quanto.
“Come si chiama?”, mi fa lei.
“Guarda non mi ricordo ma non ti puoi sbagliare, è il numero di un negozio che gli serve…”, rispondo rendendomi conto di aver appena fatto una delle cose più imbarazzanti e umilianti che uno uscito dall’adolescenza possa commettere.
“Va bene”, risponde lei poco convinta.
Passa mezz’ora. Forse si sta ancora vestendo.
Passa un’ora. Beh, forse se la vuole tirare un po’.
Ne passano tre. Mi sa che è cieco e non può leggere il numero.
Passa un giorno. Sono un coglione.
Non avessi fatto l’abbonamento annuale mi cancellerei dalla vergogna ma poi mi dico “vabbé, hai altro di cui imbarazzarti della tua vita che questa bazzeccola”.
Sabato scorso rivado e lo rivedo. Nel frattempo si è anche tagliato i capelli.
Mi alleno con il compagno di una mia amica e gli racconto l’antefatto mentre gli spiego (è un novizio del fitness) come funziona la pressa per le gambe quando dallo specchio vedo il tipo avvicinarsi, mi guarda e, indicando la macchina per i dorsali, mi chiede: “ti serve”.
Io bofonchio il più ridicolo dei: “No, prego” ma con il tono di chi dice: “ma hai ricevuto un biglietto per caso con un numero e un nome? Beh, tante volte lo pensassi, sappi che non sono io. Figurati mi chiamo Luca e non ho neppure un cellulare!”.
Insomma vediamola positiva: un primo contatto verbale c’è stato. È già qualcosa, no? E voi indovinate sabato mattina dove sarò?

16 commenti:

La Nonna ha detto...

scusa cara, ma che non abbia un cellulare (cose che oggi non fa chic ma porrebbe enormi interrogativi sulle qualità socio-economiche del tipo) non significa proprio niente nel contesto: poteva chiamarti anche dal fisso. O non ha nemmeno quello?

Principe Kamar ha detto...

Hai mai pensato che quella stordita alla reception si sia dimenticata di darglielo?

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

principe, è la mia speranza...

Anonimo ha detto...

se fossi stata io alla reception non l'avrei consegnato...
ok magari ti guarda perchè non capisce perchè tu lo guardi, ma insomma, non mi sembra poi un dramma attaccare bottone con uno anche se non gli interessi...non è che si parla solo con chi si esce...

GG

itboy_76 ha detto...

La stordita della reception gli avrà detto "Ecco il numero del negozio che le serviva" e lui avrà risposto "Negozio? Quale negozio?". Quindi si aprono tre scenari alternativi. Nel primo, lui ha pensato che lei ci stesse provando e sono finiti a letto insiemme. Nel secondo, lui le ha detto detto di aver bandito le patate dalla sua vita. Nel terzo, lui ti sta spiando dal primo giorno che ti ha visto in palestra e sogna di farti suo; purtroppo -però- non ha preso il biglietto pensando che fosse davvero il numero di un negozio che serviva a qualcun altro.

Anonimo ha detto...

Ma da quando sei così riservato in tema di "corteggiamento"?
I tuoi 42 anni di esperienza ti avranno lasciato qualcosa, no?
Avanti, su!!! E' deciso, sabato approccio diretto, segui il suo "amo": "hai finito con questa?" oppure "mi dai una mano?". Non lasciarti sfuggire le occasioni, non hai più 18 anni e con questi "chiari di luna".....
Tira fuori il leone che c'è in te e non scivolare sulla bava, dai!

Lilyum ha detto...

Io quoto Itboy_76. Sì.

Enrico* ha detto...

Ma sia te che l'altro andate in palestra e dopo l'allenamento non vi fate la doccia? Prendi le tue cose e scappi dopo due nanosecondi negli spogliatoi? Il bigliettino fa tanto tredicenne alle medie...

Nanà Lanuit ha detto...

Consiglio della Zia Nanà:
hai appurato da quella "cretina" e diciamo che sia un complimento, della ragazza alla recepcion, che abbia consegnato realmente il biglietto a lui quella mattina...
Sai come sono le donne sempre tanto cagne e mostruosamente acide...magari gli ha detto che eera il suo cellulare

Tieni botta....

for you.

Anonimo ha detto...

Ale devo assolutamente scrivere un libro? Quanto si guadagna? Mi tornerebbe comodo, dato che dopo 16 anni di lavoro mi sono ritrovato disoccupato! Viaggio sempre in corriera, la scorsa estate mentre tornavo al mare, sono dietro un ragazzo che vedo tutte le mattine all'alba, io ho il gayradar abbastanza funzionante quindi capisco che il tipo in oggetto è un finokkio in erba! Al massimo può diventare un etevocuvioso. Cn le cuffiette in testa lo ignoro, vedo ke azzarda qualche movimento alzandosi in piedi, prendendo la borsa in alto. Ok il radar mi funziona ma io non lo sto proprio guardando. Finchè.. inizia a trastullarsi tra le gambe. Cavolo, avrà prurito? Incerto come sno, scatto subito una foto della scena e mando l'mms a qualche amico per chiedere conferma se sto vedendo bene. Prima di scendere alla sua fermata, mi dà un bigliettino (che ho ancora da qualche parte!)con scritto: "zitto voglio solo provare!” Seguito numero. Ma provare cosa? Data la mia età matura, gli mando subito un sms, facciamo una normale presentazione, mi sincero sia maggiorenne, lui mi dà 9 anni in meno di quelli che ho e già son contento. Mi chiede di non disturbarlo perchè ha un prototipo di fidanzata. Passa qualche h e mi tempesta di sms del tipo "ho il drizzone, mi dai una mano?” "Quando ci vediamo?". La sera mi manda qlc foto con un qlcs in mano e la lingua di fuori come Fantozzi. Mi scappa da ridere. Mi chiede di fare sesso telefonico! SESSO TELEFONICO? Ma è passato di moda! Acconsento, non proferisco quasi parola, nel frattempo mentre si trastulla, sn talmente eccitato che tiro fuori il bucato dalla lavatrice. Non so cosa stia combinando ma sembra soddisfatto. Finisce e io stendo i panni! Dp poco mi richiama dicendomi che non ha provato nulla, che è innamorato della sua ragazza e , sorpresona delle sorpresone mi ha riconosciuto (sono un po' famoso a causa del mio ex lavoro). Ci si rivede in corriera altre volte ma ci si ignora. Ci si incontra persino su un treno carico di gente, sempre le solite facce e pare circoli voce che IO CI HO PROVATO CON LUI?! Ho avuto la tentazione di fotocopiare su carta A3 il bigliettino e attaccarlo sui i finestrini del vagone, ho resistito. Qst'anno, è andata peggio XD. Stessa corriera, sale un ragazzo con i capelli color Enzo Paolo Turchi, gamba maldepilata, vestito indegnamente, ma aveva un bel viso e occhi interessanti. Manco a farlo apposta appena entra DIN DIN DIN (la suoneria attuale del mio radar, quella di prima faceva semplicemente driiinn), si siede nel posto accanto al mio. Mi guarda, mi riguarda, mi straguarda, io ricambio qualche sguardo. Passa un po' di tempo e Enzo Paolo apre le gambe nella mia direzione, persino un cieco si sarebbe accorto che sotto i suoi pantaloncini bianchi c'era una locomotiva che tirava più dell'autista del pullman. Arrivati a destinazione mi alzo, il pullman frena e mi siedo casualmente accanto a lui; sono pur sempre più anziano e mica posso sganciargli il numero così. Mi vergogno. Nn succede nulla. Scendo, prendo la bicicletta e faccio di giri per il centro. Sento come un richiamo e vado verso la stazione in sella al velocipede, ritrovo Enzo Paolo che sta facendo un biglietto del treno, altri sguardi.. mi metto sul binario, arriva, mi passa davanti e si infila nei bagni, io CASUALMENTE lo seguo. Sarà che è giovane, avrà gli ormoni in subbuglio e tra le mani ha quello che tutti stiamo immaginando, e si infila nel bagno lasciando la porta aperta: io mi avvicino e dico "guarda che non cerco questo". Lui farfuglia qualcosa, chiede di chiudere la porta. Enzo esce e io gli dico: "non volevo metterti in imbarazzo scusami!" Sta sciampista di ragazzino, mi guarda come se gli avessi spento un mozzicone in fronte e sale indispettito sul treno. Io magari avrei preso un caffè. Come tutti ho preso una marea di fregature e del sesso cerco proprio di farne a meno, a meno che non si presenti un tal Michetti. Ti offro un caffè!
AlexFe

Anonimo ha detto...

Prova a parlargli. Senza se e senza ma. Un bacio

Daaid ha detto...

Questo tuo incrocio di sguardi? Capita anche a me nella mia palestra...e come per te anche a me sembra non volermisi filare nessuno...Comunque sei un mito l'idea del bigliettino l'ho trovata molto "astuta" :)

Lsb ha detto...

Vabbè ma non ci aggiorni? ;-)

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

macché non s'è fatto vedere!!

Anonimo ha detto...

Come non si è fatto vedere? Ha cambiato palestra? Sarà mica sulla mia corriera? XXD
Magari ha preso l'influenza! Facci sapere i risvolti di questa storia di sguardi e numero telefonico.
Grazie
AlexFe

cumino ha detto...

Questo è più tonto di quelli che incontro io... E poi cosa guarda a fare? Secondo me tieni lo sguardo fiero e vai! Fossero questi gli imbarazzi... Un giorno ti racconto di quelli che non gli tira ma continuano a portare la loro faccia in giro come se niente fosse. Ciao, sei in gamba. Grazie!