giovedì 16 febbraio 2012

DOPO LA BOMBA DI MARADONA IL PACCO BOMBA DI BECKHAM.


La scorsa settimana sulla Capitale si è abbattuta la glaciazione del secolo scatenando scene da “Natale alla Amatriciana”. Le strade erano piene di persone che avevano riesumato piumini della Dolomite messi in soffitta nell’ ’89 e tute troppo vecchie anche per essere vintage, vestigia di settimane bianche a Roccaraso quando andavano molto di moda anche nella classe media romana.
Per evitare quindi che con il mio scooter scivolassi su qualche lastra di ghiaccio andandomi a conficcare come un’accettata contro qualche troco d’albero, ho preferito per giorni spostarmi in metropolitana che, incredibilmente, funzionava quasi meglio che durante il resto dell’anno. Tanto criticata, solo 2 linee in croce, anonima come la bellezza di una modella da catalogo, comunque mi ha permesso di uscire di casa e di non farmi fare la fine di un disperso in Himalaya.
Mentre arranco sulle scale mobili più lunghe d'Europa (quelle della mia fermata di Ponte Lungo o Long Bridge, come preferisco chiamarla) vedo spuntare sulla sommità il manifesto rotante con David Beckham che ha indosso solo un paio di mutande di sua creazione e distribuite da H&M, filosofa dello stile democratico esattamente come la cugina Ikea lo è per l’arredamento.
Manco stessero distribuendo bicchieri di vino broulé in una baita funestata dalla tormenta, mi scapicollo allora per arrivare prima che la sua immagine venga roteata via ma non faccio in tempo e al suo posto appare un annuncio su delle caramelle balsamiche. Rallento allora un po’ il passo perché quello che cerco di fare è di muovermi in maniera tale da sincronizzarmi con il suo riapparire senza dare nell’occhio fermandomi e piazzandomici davanti.
Sebbene nessun passante mi conosca ho ancora un briciolo di dignità personale per evitare di mostrare un quarantenne, a braccia conserte, fisso davanti alla foto di un maschio in mutande in una stazione della metro spazzata da spifferi gelati di vento che fanno volare copie stracciate di tabloid da free press. Come calcolato, arrivo davanti al cartellone proprio mentre la sua foto riappare ed eccolo qui David: sguardo di sfida, corpo tatuato e un paio di mutande gonfie come il portafogli di Donald Trump.
Far disegnare qualcosa a Beckham credo che sia una richiesta tanto improba quanto chiedere alla moglie di comporre una sinfonia per la filarmonica di Berlino.
Ad ogni modo non sto certo lì per valutare le finiture delle cuciture quanto per dare uno sguardo più da vicino a un pacco che francamente mi sembra un po’ fuori taglia.
E’ evidente che abbia subito delle modifiche o in pre produzione (con un paio di calzini arrotolati) o in post (con una 20 d'ore di lavoro con photoshop). In sostanza non ci sarebbe neppure nulla di male perché anche la mutanda vende un sogno e tutti vorrebbero avere un coniglio nei boxer e la stessa critica alla mistificazione potrebbe valere anche per i reggiseni che nelle pubblicità di Intimissimi sembrano rendere procace anche donne dal seno piatto quanto la schiena.
Il fatto semmai è che se cominciamo pure per gli uomini a mostrare nelle pubblicità rigonfiamenti inguinali sproporzionati anche per un attore porno della Colt la già tanta minata fiducia dell'uomo finisce per essere definitivamente polverizzata. Io non so se davvero Beckham abbia un cuscino anti spifferi tra le gambe sebbene Victoria se lo tenga saldato accanto ma l'illusione sa essere più persuasiva della realtà e mostrando certi modelli di riferimento, pretendendo di trasformare l’eccezionalità nella norma, ecco che si innesca una crisi culturale, un invidia del pene, un desiderio di XL che ti costringe a cercare un metro da sarta nella cesta del rammendo di mamma per correre in bagno a misurartelo e portandoti a mentire persino con te stesso contando i centimetri a partire dal coccige. E se neppure così raggiungi le perfette misure beckamesche di 25x25 (in pratica una mattonella da bagno) corri su internet a cercare la prima clinica clandestina dell'est europeo per sottoporti a fantascientifiche operazioni di allungamento del pene che inevitabilmente ti deformeranno rendendoti a quel punto buono solo come ospite da talk show dove racconterai la tua disavventura mentre un sottopancia in sovrimpressione scriverà “Voleva un pene gigante ma è finito nel circo dei freak”.

10 commenti:

Unknown ha detto...

se costa solo 9 e 99 quasi quasi me lo compro.

Macsi ha detto...

Ti stimo per la tua dignità, io l'ho persa molti anni fa.
(se non ricordo male per il pacco di Antonio Rossi anche lui in mutande in un megacartellone pubblicitario).
Però di mr. Victoria Beckham e del suo paccone si era già parlato in occasione della sua pubblicità per Armani. Potrebbe essere vero. Potrebbe.

Anonimo ha detto...

ahahahahhah... ti adoro

Anonimo ha detto...

Anche io qualche anno fa mi trovavo a Riccione in zona V.le Ceccarini P.le Roma per motivi di lavoro e non ero solo, e la mia attenzione fu catalizzata da una precedente pubblicità (penso proprio quella di Armani) del David in mutande e già allora il pacco.... ma non può essere tutta roba sua? Tutta salute!
In effetti un po' d'invidia del pene c'è... e la crema TAURUS pubblicizzata anni e ani or sono dalla Sig.ra Moana Pozzi non ha mai sortito gli effetti promessi.
Io son dell'epoca di Chernobyl, a quel tempo figuriamoci, succedeva proprio di tutto: a qualcuno della mia zona crebbe un pisello spropositato, ad altri si sviluppò un pene da puffo, in fondo era anche il momento dei puffi!
Un pene gigante è scomodo da gestire, al massimo lo usi come mensola, però fa una bella figura :))
AlexFe

Anonimo ha detto...

@ Oscar Carini Coop. Ma puoi farne a meno, ci son modelli migliori, sto boxerino fa tanto slabratino al secondo lavaggio, sembrano tanto fuffe!
Ps aspetto sempre tu sai cs e te l'ho postato anche nell'altro articolo XD
Ciao Aex Fe

halfblood ha detto...

l'unica cosa accettabile di questa collezione ORENDA! (x dirla alla romana maniera) sono briefs. per il resto sol il pacco fortemente fotoshoppato di Beckham potrebbe piacermi.... e ho detto tutto!

Scrappy ha detto...

ehneh ti dico che dopo lalettura, sto andando a comprarle..sul serio

Anonimo ha detto...

He he he qui a Madrid ci sono delle gigantografie non solo ad ogni fermata di metro, ma anche a ogni angolo di strada. Roba che il pacco di Beckham misura quasi due metri.

Ne evincerei, anche per quel che ho toccato con mano negli ultimi tempi, che per far venire l'invidia del pene allo spagnolo medio, bisogna che il cartello sia più grosso :D

Tig

Anonimo ha detto...

@Scrappy... ma tu sei lo Scrappy del libro presumo!! Ehm no non comprarleeeeeeeeeeeeeeeeeeee
AlexFe

Anonimo ha detto...

@Alessandro Michetti & tutti
ma come fa ad andare a Sanremo un gruppo che si chiama "hosemprevoglia"? Ci sarà la Nilla Pizzi che si rigira nella tomba, santa pace!
AlexFe