mercoledì 12 dicembre 2007

DOPO LA FESTA, GIRA LA TESTA.


















Toc, toc.
“Chi è?”
Toc, toc.
“E’ difettosa. Dai un colpetto con il piede alla parte bassa dello stipide oppure piazza un candelotto di dinamite”.
La porta alla fine si apre ed entra un pezzo di pizza bianca farcita con provolone e mortadella che, piangendo lacrime di grasso guardandomi con occhi supplichevoli.
“Hai ragione. Stai sul tavolo da ieri sera, se vuoi puoi andare. Dillo anche alla torta avanzata e ai chili di patatine sparse ovunque”.
Il poverino cambia subito l’espressione di contrizione con una di gioia (per quanto la possa esprimere un tocco di pizza ormai rinsecchito). Prende la rincorsa e si lancia dalla finestra non senza prima rivolgere verso di me un angolo di crosta che a me sembra tanto un dito medio alzato.
Mi ci sono voluti tre giorni di ramazza, una tanica di sgrassatore, 12 buste della mondezza, 120 gocce di novalgina (non tutte insieme solo perché avrei detestato essere ricoverato in ospedale con le mutande a fiori che solitamente porto i giorni speciali, una canotta lercia e lo suiffer strretto nel pugno per il rigor mortis). Ad aiutarmi nell’impresa il “Grande libro dell’esorcismo” per eliminare le tracce del maligno che si appalesa ogni volta che faccio una festa a casa. Non capisco come sia possibile. Eppure alle feste degli altri io ci vado e alla fine il loro appartamento non sembra il set di Lost con pezzi carlinga di un 747 è sparpagliato ovunque.
Per fortuna quest’anno, come gli ultimi 2, mi sono dato una regolata riducendo la lista degli invitati da un numero pari ai signori Rossi presenti sugli elenchi telefonici di tutt’Italia ad una più modesta cinquantina di persone. Gli scorsi anni chiamavo persino un amico dj per mettere musica e gli invitati erano talmente tanti che si creava quell’effetto intasamento che puoi vedere solo a Piazza del popolo la notte del 31 dicembre verso le 23, 58 o sul 117, il bus elettrico omologato per 20 ma che, aspirando alla celebrità immortale che regala solo il libro del Ghinnes dei primati, inizia a saltare le fermate solo dopo l’ingresso dell’ottantesimo passeggero.
Sabato mattina appena sveglio sapevo che mi sarebbe toccato pulire tutto e il primo pensiero è stato quello di scendere dal ferramenta e comprare una tanica di trielina, cospargere il pavimento, dando poi la colpa a una famiglia di zingari con la testa nei cassonetti della GS.
Salto giù dal letto e resto inchiodato dallo strato di coca cola, mista a vino, mista a vodka, mista a greggio disperso da qualche petroliera mista a vinavil sniffato per sballarci come i ragazzini che vivono sotto i ponti di Mosca e mi prendo una contrattura femorale per riuscire a muovere i passi necessari a raggiungere i solventi dell’Ansaldo che riuscirebbero a sciogliere anche la porta in acciaio del cavò della Banca Svizzera.
Come non bastasse in capo a tre ore sarebbe arrivato dall’Abruzzo mio padre per pranzare insieme. A nulla è valso il mio disperato tentativo di bloccarlo millantando febbre altissima. Io lo conosco, non è vero che non si era accorto del messaggio, semplicemente l’ha ignorato come fa per tutto ciò che non rientra nei suoi programmi, ex moglie compresa.
A causa quindi di un pastone ansiogeno composto da gavettoni di alcol, sostanze stupefacenti varie, pensiero fisso del sudicio sparso per casa, l’imminente arrivo di mio padre e un virgulto ancora mollemente addormentato nel letto, sì giovane ma che russava come il Mangiafuoco di Pinocchio, non ho chiuso occhio.
Alle 11 si presenta mio padre con mio fratello. Io ormai sembravo Laura Palmer al momento del ritrovamento ma siccome mio padre ha lo spirito d’osservazione di Mister Magù ha avuto il coraggio di dirmi: “Ti trovo in splendida forma!”, ignorando quelle graziose rientranze suboculari profondi come due acquasantiere.
Iniziando poi a volteggiare tutto eccitato come Giuli Endrius mi propone: “Dai usciamo, andiamo a pranzo insieme!”. Sono questi i momenti in cui speri siano veri quei casi di autocombustione di cui hai sentito parlare nei documentari di “Italia Misteriosa” di Medail che andavano in onda a mezzanotte su canale 5 nei primi anni novanta. Ma niente. Conoscendo poi mio padre mi avrebbe lanciato una brocca d’acqua sul corpo in fiamme e mi avrebbe detto: “dai non è niente, muovo quel culo di piombo e andiamo a mangiare che ho fame”.
Io sentivo già la mano scheletrica della morte grattarmi il culo. Non è che sentissi freddo per la temperatura esterna, lo emanavo direttamene io il freddo. Mio fratello mi guarda e fa spallucce, vede che sono a un passo dalla lapide ma anche lui sa come me che la sola speranza per fermarlo sarebbe che L’Italia si spostasse magicamente su la faglia di Sant’Andrea venendo inghiottita dal big Uan al posto della California.
Su una busta raccattata sul tavolo tra quelle contenenti i biglietti d’auguri scrivo “grazie a chi mi ha voluto bene”, lo riguardo mi accorgo che, per gli spasmi del freddo, sembra il grafico su carta millimetrata per i rilevamenti dei decibel più che un testamento e lo straccio.
Il bello di uscire con mio padre è che anche se non hai nulla da dire, anche se ti addormenti o svieni o vieni rapito da un commando di brigadisti e usato come riscatto, lui parla, parla, parla…
Due minuti dopo essermi seduto al tavolo entro in contatto con entità celestiali vestite con abiti di organza (anche le mie visioni risentono per una frocesca inclinazione per l’eleganza) che, ballando sulle note “Carlest Uisper” degli Uam, (vedi concetto sovraespresso) iniziano a giocare a tuzzico rampicino con i tre neuroni sopravvissuti alla nottata e, alla fine, mi rivelano la formula segreta della Coca Cola sparendo in una nuvola di cipria.
Alla fine del pranzo mio fratello riaccompagna mio padre alla stazione che ribadisce quanto parlare con me gli faccia sempre tanto piacere quindi sale sul pulman dove trova alcuni compagni di viaggio che, già traumatizzati dalla sua logorrea all’andata, tentano l’estremo cercando di strangolarsi con le loro stesse mani. Lo salutiamo dalla macchina o almeno è quello che fa mio fratello visto che ormai sono ridotto a una medusa spiaggiata ed è per questo che mi afferra un avambraccio e lo scuote in direzione del pulman facendo sembrare quasi naturale il mio saluto con la mano.
Chiedo allora a mio fratello di avere pietà di me e di recidermi in cervelletto con un colpo secco di Pensilvenia alla nuca (per chi non lo sa è la spazzola tonda usata dai parrucchieri professionisti per la messa in piega, mio fratello fa il rappresentante per una casa cosmetica e quindi la sua macchina è il paradiso che vogliate alzare qualche euro travestendosi come la Santanché o cercare armi contundenti alle quali mai nessuno dei RIS riuscirà a risalire).
Ma lui è il buono della famiglia e mi scarica semplicemente sotto casa. Raggiungo il divano facendomi un giaciglio con le confezioni dei regali dilaniate. Il resto è oblio.
Mi risveglio solo molte ore dopo con un biglietto d’auguri appiccicato sulla fronte. Vado in bagno, lo stacco e scopro che ho qualcosa sulla fronte, sembra una scritta. Mi avvicini allo specchio del bagno per leggere meglio e penso subito a un’altra rivelazione delle fatine nel mio cervello. Sì, sono state sicuramente loro! Leggo ma ovviamente non capisco visto che è stato scritto nella loro lingua magica. Comunque, qualcuno di voi sa per caso cosa possa significare: ! IRUGUA ITNAT?

20 commenti:

Anonimo ha detto...

ehi insy..
mi hai fatto scompisciare dalle risate co' sto post..
logorroico tuo padre..

bè significa tanti auguri.
e visto che mi trovo te li rinnovo con la speranza di poter leggere sempre post come questi!!!!

certo che è bizzarra la tua vita!!!

http://insospensione.ilcannocchiale.it/

mi trovi qui.
a presto!

Anonimo ha detto...

Cioè tuo fratello è carico a ciuccio di pensilvenie e tu non mi dici niente????

Ma che razza di amico sei????

:-)

Comunque, nel constatare che anche questa volta la morte ci ha risparmiate, direi di fare una bella cenetta da me domani sera se hai voglia.

Ci sono sempre le ali di pollo fritte, più qualche dozzina di cibarie ipercaloriche che ci piacciono tanto!

Insy però a questo punto farei l'elenco dei regali ricevuti, partendo dal più bello: il lettore/registratore DVD!!!

baci

F.

Anonimo ha detto...

-- messaggio delle fatine: IRUGUA ITNAT.
-- traduzione: ti sei dimenticato di far uscire il virgulto dal tuo letto e adesso ti tocchera' sposarlo

Anonimo ha detto...

Hai omesso che i tuoi compleanni durano 3 giorni come i matrimoni marocchini, compleanno-vodka redbull(x semplificare e rendere legale il concetto)poi riposino-vodka redbull(!) alpheus (io ho optato x l'alien)-vodka redbull-ritrovati poi all'after al frutta -Tanta vodka redbull-dormitina..

ai suoi fans dico:
.Qello che scrive a proposito di Pizze che parlano ed entità celestiali..ecc.ecc...Insy pensa che non sia frutto della sua fantasia, lui le vede sul serio e comunica con loro.Daltrode anche Conan Doyle parlava con le fate, e negli ultimi anni anche Britney Spears e Amy Winehouse

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

quelle voci io lew sento perchè credo nel moondo della fantasia e del roipnol!!

Anonimo ha detto...

e la serata del sabato all' alpheus
come ti e' andata???

Anonimo ha detto...

Insy, non sai che fatica ridere in silenzio!!!Avrei tanto voluto scompisciarmi sguaiatamente ma purtroppo sono in ufficio...^__^
Mia madre invece la mattina ha una voce che neanche Maurizia Paradiso e, se particolarmente in grinta, comincia a parlare, parlare, parlare, parlare...MIIIIIIIIIIII CHE FATICA
Bacini Insy, continua così!
PS: a proposito, che fai a Capodanno?

Anonimo ha detto...

rispondo all'anonimo..Alpheus e poi frutta...una altro sabato strappato alla morte!

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

a capodanno, se ci arrivo, sono aperto a ogni invito sennò mi toccherà ripiegare a casa de "il costumista quasi affermato" a lanciare lavandini dalla terrazza...

Anonimo ha detto...

insy l'invito è sempre valido per le feste,anche se a capodanno nn so davvero cosa farò,potrei addirittura dover lavorare,sai com'è la vita di un ragazzo immagine:);l'unica cosa che devo fare è attivarmi per un posto letto che nn preveda la presenza dei miei genitori che ti rimboccano le coperte,se poi ti fa piacere,vedi tu...

insy,ma come?vada per vodka e redbull e per le fatine calligrafe,ma giuli endrius va con "tutti insieme appassionatamente";ma è l'abc?!ah insy,insy.

Anonimo ha detto...

Insy, il TANTI AUGURI ti si sarebbe stampato in fronte al contrario e quindi guardandoti allo specchio lo avresti visto nel senso corretto, perciò leggibile.

a meno che non fosse stato scritto al contrario sul biglietto - cosa probabile visti i tuoi amici.

Anonimo ha detto...

Insy, il TANTI AUGURI ti si sarebbe stampato in fronte al contrario e quindi guardandoti allo specchio lo avresti visto nel senso corretto, perciò leggibile.

a meno che non fosse stato scritto al contrario sul biglietto - cosa probabile visti i tuoi amici.

Anonimo ha detto...

Dario "Visti i TUOI AMICI" lo dici a qualcun'altro, hai capito polentone con i gins stretti a sigaretta che non sei altro!!!??!!!

Direi che Insy è fortunato a non annoverarti tra i suoi amici visto che l'unica volta che vi siete visti a Milano per colpa tua gli hanno dato del ricchione!!!!

Anzi, visto che passerò il Capodanno a Milano, ringrazia se non mi incontri, altrimenti te li faccio vedere io i SUOI amici di cosa sono capaci!

F.

Anonimo ha detto...

che bello..sono stata una dei tanti fortunati a partecipare alla tua festa di compleanno!!!!!!INSY ma la mia sciarpa nera (naturalmente griffata)è rimasta a bere il martini a casa tua????

Anonimo ha detto...

Caro Insy,
ti ricordo che il capodanno al quadraretto è una forte esperienza estetica,come ben sai (visto che l'anno scorso eri ovviamente da me)abbiamo passato un San Silvestro stupendo in puro stile "GHETTO FAB"mega magnata e mega bevuta, poi 800 euri circa in petardi bombecarta e tric e trac che mezzanotte sul terrazzo sembrava Kabul, poi tutti a vomità al bagno per poi prendere Vodka redbull(x rendere sempre legale il concetto) perkè a digiuno fa più effetto!!
Vorresti rinunciare a tutto questo!! Eleganza stile e sobrietà sono la cifra stilistica dei nostri capodanno.si sa che i ghei sono sensibili e raffinati.
Ps:Se vieni riporta il cotechino con le lenticchie ,che come lo cucini tu manco Wilma De Angelis

Anonimo ha detto...

io adorerei avere degli amici che mi scrivono tanti auguri al contrario..

adorerei avere amici in genere...

;)

ghettoculturale ha detto...

A parte l'estasi provata leggendo il post, volevo sollevare una questione, che immagino mi troverà opposto alla maggior parte degli utenti di questo blog: ma come fate ad apprezzare la vodka-redbull? È come bere il vomito!
Comunque spero di capitare a Roma per la prossima festa di compleanno di Insy.
(Tranquilli, è tecnicamente impossibile visto i prezzi dei treni, signora mia)
Come si dice dopo i festeggiamenti: BURP.
InsyAilovviù.

Anonimo ha detto...

"Io sentivo già la mano scheletrica della morte grattarmi il culo"... ma te sei veramente un mito, ragazzo! Mi fai troppo ridere !!!

Anonimo ha detto...

quoto Goford qnt concerne la vodka-redbull,fa veramente schifo, x il resto sei sicuro che siano le fatine ad apparire a te e nn il contrario?

ssynth ha detto...

la vodka redbull e' come il metadone, io senza di essa sarei sempre drogato e/o a letto prima delle 11.
Auguri petit, mi manda i tuoi saluti Andrea, poi mi speighi come conosci quel pazzo.