
Dopo l’episodio della rubrica “Così ti impari!” con la storia dell’artista vestita da sposa che decide di andare in medio oriente facendo autostop e che, pensa che strano, viene uccisa da un turco che poi va al matrimonio della cugina facendo le foto con la videocamera della vittima (che sembra una sceneggiatura scritta da Almodovar al ritorno della sagra della Mariuana di Fara Sabina), non pensavo avrei trovato facilmente materiale altrettanto buono e invece oggi, spulciando tra i fatti di cronaca di Repubblica, solo dopo aver letto il Uol Strit Giurnal, Le Figarò, Die Zeitung e, come al solito, Saiens, trovo questa notizia:
VENEZIA - Un uomo è morto ieri a Mestre, per un colpo di calore, durante le manifestazioni in corso per contrastare la realizzazione di un campo per nomadi. Secondo fonti della Lega Nord, che sostiene il gruppo di cittadini che si contrappone alla costruzione del campo, la vittima è Gino Serena, di 77 anni.
Ma ora io dico, se c’è una cosa che ogni estate arriva puntuale come la conduzione di Sonia Grei a Uno Mattina Estate è il solito avviso che si può trovare su tutti i tg d’Italia e che è sempre lo stesso da quando sono nato: “Soprattutto per gli anziani, evitare di uscire durante le ore più calde della giornata, riparasi dal calore, bere molta acqua e mangiare frutta fresca”. E questo che fa? Non solo esce con 4 milioni di gradi che, dalle parti di Mestre sono anche umidi per cui ti pare di camminare immerso fino al collo in una palude di mucillagine ma va pure in un campo nomadi dove se anche fosse sopravvissuto al caldo un vibrione del colera se lo prendeva e lo portava dritto al Creatore dei Leghisti (ndr: un dio simile al nostro ma avvolto in una tunica verde e che vuole il dislocamento amministrativo dal Paradiso centralista e ladrone).
E poi mi immagino questo, già incazzato perché, per non farsi mancare nulla, era anche invalido, sarà andato lì con il dente avvelenato perché qualche zingarello gli aveva sfilato il bastone mentre camminava facendolo cadere nel Canal grande, è ovvio che gli siano schioppate le coronarie (giuro che sull’atlante medico scientifico della Zanichelli il collasso si chiama “schioppo del cuore”).
Ora io me la prendo sempre con le lesbiche ma quando ho davanti gli zingari, le prime riescono ad essermi addirittura simpatiche e fosse per me io i campi nomadi li piazzerei su delle chiatte galleggianti in rotta verso il triangolo delle Bermuda, però leggendo questo articolo, non posso far a meno di dire: “Ecco, così ti impari!”