lunedì 4 agosto 2008
LIBERATE INSY!
Da La Repubblica del 25 luglio 2008. Intervista a Igrid Betancur pochi giorni dopo la liberazione: “Ringrazio tutti quelli che hanno pregato per me e che si sono adoperati per la mia liberazione ma vorrei che adesso l’attenzione venisse dedicata tutta a Insy che la prossima settimana sarà ostaggio del padre per 24 ore. Faccio quindi appello alle nazioni unite, alla NATO, alla CEI e alla LIPU affinché venga risparmiato il supplizio che conosce solo chi ci è passato”.
Nonostante l’appello accorato della mia collega di prigionia, sabato pomeriggio alle 14, 55 ora di Roma, mio fratello ha fatto irruzione a casa mia e, dopo avermi intimato di buttare quattro stracci in una busta di plastica nera, mi ha fatto calzare a forza un passamontagna con le fenditure per gli occhi cucite, affinché non potessi poi rivelare il tragitto fatto.
Causa del sequestro: compleanno dell’augusto genitore che ha iniziato a preallertarci affinché ci tenessimo liberi per l’occasione già da ottobre (del 2006 ovviamente).
A cadenze prima mensili, poi settimanali e, nell’ultimo mese, giornaliere mi telefonava per ricordarmi di tenermi libero sabato 2 agosto perché avrebbe fatto una cena di compleanno in Abruzzo (ove risiede dalla separazione della mi iperuranica madre). Il fatto che la festa sia di sera implica ovviamente il pernottamento (negli anni ho sviluppato una forma allergica che tocca l’apice della sua virulenza allo scadere della sesta ora in presenza di mio padre, figuriamoci starci 2 giorni insieme).
Anche questa volta mio fratello ha commesso l’errore fatale di rivelare a mio padre il nostro orario di partenza. Il sommo genitore, essendo uno che per ansie sue conta anche i respiri che fa nell’arco di una giornata (e se non corrispondono a quelli previsti, va nel panico), calcola la velocità di crociera della macchina incrociando i dati con l’intensità del vento, lo stile di guida di mio fratello, la presenza di traffico e il tempo medio di una pisciata all’autogrill. Esattamente dopo 70 minuti fa la prima telefonata: “State superando adesso Avezzano, vero?”. E in quell’esatto istante oltrepassiamo lo svincolo per, appunto, Avezzano.
Mio fratello, per scherzo gli risponde invece che, per una serie di disguidi, siamo appena partiti da Roma. Dagli altoparlanti della macchina a cui il cellulare di mio fratello è collegato via blutut, sentiamo ansimare mio padre, il che potrebbe sembrare il preambolo di un orgasmo (la sola idea mi rivolta lo stomaco) o di un attacco di cuore: “Come siete appena partiti!?”. All’idea di trasformare un compleanno in un funerale mio fratello ammette lo scherzo rassicurandolo di aver da poco superato il Cec Point Carli. Solo a questo punto le pulsazioni cardiache di mio padre tornano ai 60 al minuto.
Arriviamo davanti casa sua verso le 16. Fa un caldo porco ed evidentemente quello che scorgiamo in lontananza in mezzo alla strada non può che essere un miraggio o, meglio, un’allucinazione perché c’è uno che sembra essere mio padre in costume da bagno che ci fa cenno in prossimità del cancello. La vergogna mi assale al solo pensiero che i vicini possano vederlo in quello stato e imploro mio fratello di accelerare facendolo secco. Alla polizia diremo che è stato un incidente dovuto all’eccessiva temperatura che ha prosciugato il liquido dei freni ma lui, che è il buono della famiglia, lo schiva all’ultimo momento.
Da quel momento in poi la sola cosa che ricordo sono panini alla porchetta, panzerotti, torte mille foglie e decibel da concerto degli AC/DC visto che una caratteristi comune dei miei parenti è la capacità di provocare frane e slavine solo con la potenza del loro tono di voce, come i Banshi della tradizione favolistica irlandese.
A conclusione di serata, mio padre evidentemente ubriaco, pensa di farci un gavettone con la pompa dell’acqua colpendo anche mia nonna che un artrite deformante non le permette di sfuggire alla goliardia de figlio, aggravando così la sua condizione con un bel raffreddore e l’acuirsi dei reumatismi che già la tormentano da anni.
A mezzanotte, crollo sul divano letto abbrutito dal caldo, dalla porchetta e dall’asfissia causata dall’assenza di finestre della camera che mio padre ha fatto costruire per me quando fece ricostruire casa (una specie di scialè di montagna, tutta di legno e senza neppure una fessura, ideale come rifugio antinucleare ma che in altri contesti, soprattutto se fuori fanno 38 gradi, ricrea il microclima delle paludi umide e putridescenti dove è stata relegata la mia collega Igrid, per l’appunto).
Ore 13: pranzo con mia nonna che ormai ci fa compagnia distesa su un letto ricoperto da un guscio iperbarico di plastica trasparente.
Ore 15, 30: imploro mio fratello che sono disposto a regalargli la primogenitura, non in cambio di un piatto di lenticchie ma per un passaggio verso la libertà. Mosso a compassione visto che con il diritto di essere primogenito ci fa un cazzo, fuggiamo per la libertà alla volta di Roma.
Al mio arrivo sotto casa trovo Veltroni che mi saluta inneggiando alla vittoria ottenuta grazie allo sforzo congiunto di diplomazia e intelingens e mi invita insieme alla Sgrena e a Muniz a raccontare le nostre esperienze di sequestrati al Festival dei Profughi, sua nuova brillante iniziativa dopo la Festa del Cinema.
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19 commenti:
Ti leggo praticamente da quando hai iniziato e questo é il mio primo commento: sei l'unico che mi fa venire le lacrime dalle risate quando leggo i tuoi post! E ora che vivo a Francoforte e non c'é francamente un cacchio da ridere, direi che é un bel successo!
Con crescente stima,
Giulia
GIULIA: grazie per la costanza!! Francoforte? e che fai lassù?
insy è stato liberato grazie all'intervento di sarkozy, la bruni, vittorio feltri e gegia.
Insy sei troppo! Ti sposooooooooo
Noi tutti dovremmo ringraziare i tuoi genitori perchè hanno fatto qualcosa di davvero speciale,te.
P.S. i post sulla tua famiglia sono davvero irresistibili!
Ma tua mamma (iperuranika ), kome ha retto un marito kosi? ahahah
perchè pure lei...
Ynsi, ti sono vicina, e, credimi, ti capisco.
L'unica differenza è che i miei stanno ancora sotto lo stesso tetto.
Uolter mi ha chiesto di preparare l'orazione per la tua festa...
bacino...
ANGI: ringrazio iddio che si siano separati!!
Separati si reggono meglio ? ahahaha insy sei simpaticissimo....
ps: naturalmente aspetto il tuo kommento sulla luxuria all isola dei famosiiii
@Creek: guarda che siamo già in tanti a voler sposare Insy. Quindi prendi il numeretto e fai la coda da bravo come tutti gli altri! :P
guardate che a sposarvi insy vi sposate anche i suoi!!!
Insy caro, forse io ti posso aiutare per il biglietto, ma è meglio se te lo scrivo via mail...
Sei assolutamente fenomenale :D
un giorno dopo ed è il mio compleanno. sono così anch'io?!
CONSORZIO, spero di no:)
ROSA: grazie;)
Ora ti ci vogliono due mesi filati di vacanza per ripigliarti dalla "brutta" esperienza, eh?
Eheh.
Ecciao.
MyP
Sono qui per lavoro, ma fortunatamente a ottobre si torna in patria! L'estate purtroppo me la gioco tutta qui, quindi figurati, non serve Barcellona per farmi rosicare....al momento darei un rene anche per un pomeriggio a Ladispoli adiacenze fosso...buone vacanze Insy, ma non ci far sentire troppo la tua mancanza!
Scrivici SE riprendi conoscenza!
scriverò anche da barcellona che sarà sicura fonte di ispirazione...
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