martedì 5 agosto 2008

SIAMO SICURI?


Finalmente stamattina, dopo anni, ho potuto indossare i gioielli di famiglia che da anni giacevano in cassaforte. Braccialetti, collanine e anelli d’oro. Ero così carico di preziosi che all’uscita dal portone ho incrociato una vecchietta la quale, scambiandomi evidentemente per la statua della Madonna di Pomei portata in trionfo, ha accennato un genuflessione e si è fatta il segno della croce.
Se ora posso circolare, sicuro di non essere scippato o derubato, lo devo al decreto sicurezza varato dal Governo che ha stanziato ben 400 soldati per le strade della Capitale.
Leggendo però Repubblica inizio ad avere qualche perplessità e a pormi qualche domanda.
I soldati sono 3000 distribuiti in 9 città. Di questi però 1000 sono dedicati a punti sensibili come chiese e ambasciate.
1000 nei centri di immigrazione e 1000 per pattugliamenti.
Prima considerazione: 1000 militari “spalmati” su 9 città, 4 delle quali sono tra le più grandi d’Italia, è del tutto insufficiente.
Di questi 1000 la maggior parte sono stati posizionati in aree centrali dove, si sa il problema della sicurezza è inferiore rispetto alle arre più marginali. I cittadini hanno paura a girare la sera nelle periferie non in via della Spiga a Milano o Piazza San Giovanni a Roma.
A cosa servono 1000 soldati davanti ad ambasciate e chiese? I veri punti sensibili, come ad esempio le sedi diplomatiche degli Stati Uniti, sono da sempre i posti più sicuri dell’universo. Il servizio di polizia italiana e quello garantito dalla loro polizia li rendono punti assolutamente inattaccabili, a meno che un commando terroristico non ci si lancino con un tir carico di tritolo e, a quel punto, non basterebbero 500 militari.
Gli attentati si combattono con operazione di inteligenz e non con pattugliette di militari.
Qualunque agente delle forze dell’ordine appena uscito da una scuola potrebbe spiegarci benissimo che la presenza di agenti per le strade ha la prima funzione di dissuadere la microcriminalità la quale è il vero problema percepito dai cittadini. Quindi perché sprecare tante risorse per presidiare le basiliche per le quali vale lo stesso discorso fatto per le ambasciate?
Andiamo avanti con l’analisi del provvedimento.
A Napoli e Bari, che diciamocelo, non sono proprio città facili, ci sono 170 militari in una e 205 nell’altra. Ora, le azioni criminose di Camorra, Sacra Corona Unita e simili sono le cause principali dei fatti di sangue in quelle città. Come si può dunque pretendere che vengano anche solo minimamente arginate da un manipolo di militari senza la minima esperienza nel campo? Infatti l’esperienza acquisita nell’aver combattuto in Afgenistan, con tutto il rispetto, non è applicabile a scenari come quelli presenti sul nostro territorio.
A Palermo 50 unità. Una barzelletta in una città dove ne servirebbero 50 per quartiere.
Consideriamo anche un’altra cosa: avere 100 unità non significa averne 100 effettive perché, non essendo dei saiborg, anche loro vengono impiegati a rotazione con turni ben stabiliti nell’arco delle 24 ore. Ecco allora che il numero di agenti effettivi, frazionati per zone di pattugliamento e per orari, è molto più esiguo.
A Torino ne sono stati assegnati 150 ed hanno già portato a segno una significativa operazione anticrimine: al Parco Stura sono stati identificati in poche ore 30 tossicodipendenti. Come se il vero pericolo per la pubblica sicurezza fossero loro e non la malavita che si annida nelle periferie spesso escluse dai pattugliamenti di polizia a causa della loro totale ingestibilità.
Altra questione, ma su questo mi riservo d’essere smentito da chi abbia maggior informazioni a riguardo: che io sappia, i militari sono disarmati in formazione di pattuglia (vedi sorveglianza nelle metropolitane di Roma). Quindi, in caso di reale pericolo, come pensano di contrastare un attacco, lanciando gli anfibi? E non basta il fatto che le pattuglie militari in realtà siano di affiancamento a quelle di ordine pubblico (loro sì, armati) perché è fin troppo evidente considerare che, non avendo esperienza né addestramento specifico per la sicurezza di città che non siano Cabul, rischiano di essere di intralcio più che di aiuto. "Abbiamo fondato timore che possa accadere qualcosa a causa dell'inesperienza dei militari". A lanciare l'allarme è il Sap, il sindacato autonomo di polizia, secondo il quale l'utilizzo dei soldati nelle città non solo costituisce "una pure e semplice operazione di facciata", ma rappresenta anche "un pericolo".
Ora non voglio fare parallelismi con le azioni di propaganda di passati regimi, nostrani e stranieri, ma quando assisto a provvedimenti del genere e poi l’ennesimo servizio di punta al tg delle 13 sulle calorie che si ingurgitano mangiando un cono crema e stracciatella, non posso far a meno di leggere il tutto come un ben congeniato piano di distrazione dell’opinione pubblica e bisogna sempre stare molto attenti ad attribuire troppo potere all'esercito su territorio nazionale, non a caso alle truppe, già nell'antica Roma, veniva negato l'ingresso nell'Urbe e, forse, un buon motivo ci sarà stato.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto un tg a caso e gli unici a tessere le lodi di questo provvedimento erano dei vecchi di Padova, ovviamente i soliti bacucchi razzisti che pensano che ogni male derivi dagli immigrati. Provate ad andare a fare la stessa intervista a Napoli dove c'è ancora monnezza e camorra dappertutto.

Mi manca ancora una settimana prima della vacanza :(
Liberate anche me!

Guglielmo ha detto...

complimenti per il nuovo post, concordo su tutto...tranne che per il commento su Palermo!!!!!!
il discorso sarebbe molto lungo ed articolato...fatto sta che cmq quando si tocca la mia città (che riconosco essere "difficile") mi spiace molto :-(

Anonimo ha detto...

guglielmo lo dici tu stesso ke è una città difficile, palermo è un inkanto ma insy tanto torto nn ha e kome palermo c è napoli roma catania e tanto altro ankora

lulycia ha detto...

Ti ho scoperto gia' da qualche mese ma solo oggi ti scrivo.
Ti faccio i miei complimenti, hai mai pensato di scrivere un libro?
Ti auguro buone vacanze e ti ringrazio per il buon umore che riesci a trasmettere!!!

Unknown ha detto...

insy mio, oggi me pari la milena gabbanelli de noartri.

daie così.

Guglielmo ha detto...

infatti...però mi spiace ugualmente che la prima cosa che venga in mente soprattutto su Palermo, siano le cose negative; questo non vuol dire che le ignori o faccia finta di niente...sono tra i primi a non sopportare la mentalità e certe "culture" e modi di fare propri dei miei ex concittadini...ma resta il fatto che ci rimango sempre male perchè alla fine amo la mia città :-)

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

GUGLIELMO: io adoro la sicilia e la sua cultura e sono convinto che un conto è la sicilia un altro è il modo scellerato in cui è stata ed è governata. ma 50 soldatini di facciata messi li come un cannoncino di risiko in russia tanto per fa verdere che lo stato c'è è ironicamente sconfortante.

LULYCIA: grazie ma temo non lo leggerebbe nessuno:)

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

OSCAR ma te in vacanza non ci vai? ti farebbe bene...

Guglielmo ha detto...

Insy, sono inutili 50 soldatini come ne sarebbero inutili 1000, hai ragione, anche perchè il problema non è la microcriminalità, che ti assicuro a Palermo è la stessa di tante altre città ed inferiore a quella di tante metropoli.
L'intervento del governo è solo di facciata e non cambierà molto così come è stato per l'operazione Vespri negli anni 90

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

infatti è un provvedimento paravento di un governo di buffoni per degli italianucoli senza il minimo senzo della realtà

Guglielmo ha detto...

quello che è altrettanto sconfortante e mi tocca sopportare qui in ufficio è il
plauso di tanti miei colleghi ad azioni come queste...poi del fatto che per ora 'sto governo stia risolvendo in fretta e furia tutte le "camurrie" del suo povero presidente del consiglio...questo passa in secondo piano; camurria = noia, fastidio ;-)

Anonimo ha detto...

In linea su tutto quello che ha scritto Insy Gabanelli :-) ma mi dispiace da siciliano leggere del solito luogo comune su Palermo. Come ben detto da altri, la microcriminalità a Palermo è uguale a tante altre città e lla mafia non uccide più per strada da tanti anni ormai. E' ben radicata nel sistema politico e non ha bisogno di spargere sangue come un tempo. Se si pensa di dare un segnale forte a qualsiasi tipo di criminalità con le pattugliette dei soldati, siamo completamente fuori strada. By Anoanonimo

Unknown ha detto...

hu, che acida!

Rosa ha detto...

Forza Insy, organizzerò una raccolta firme per designarti tiranno dell'urbe e dello stato tutto, come si faceva nell'antica Roma in momenti di particolare crisi.. altro che soldatini di piombo!!
Chi è con me?!

In alternativa va bene anche il ruolo di super-Gabanelli che ti è stato precedentemente assegnato :D

Sì, ok, forse è giunto anche per me il momento di andare in vacanza :P

Edgar ha detto...

...concordo in toto con tutto quanto scritto...tutta qsta storia mi puzza tanto di paravento per distrarre le anime semplici da tutte le altre magagne...poi mi piacerebbe anche sentire cos'hanno da dire i napoletani di periferia sull'improvvisa pulizia della città: voglio dire, com'è possibile che l'immondizia sia totalmente sparita in poche settimane?sotto quale tappeto l'hanno infilata...? puzza puzza puzza...

Niky Rocks ha detto...

A parer mio i militari, che tra l'altro non possono usare la pistola ma al limite chiamare la polizia se vedono qualcosa che non va, servono solo a tranquillizzare l'elettorato di questo governo che, immagino per la maggior parte, risieda in via della Spiga o a viale Parioli. Le solite buffonate all'italiana!

Anonimo ha detto...

ahahahaha!!!! NIKY ROCKS
eccome se la usano la "pistola", anzi usano solo quella!!! Negli anni della militarizzata Calabria, i militaretti, tutti del nord italia, avevano una paura dannata di sfiorare una ragazza con lo sguardo per il timore che fosse figlia, o anche solo lontana parente, di qualche mafioso che poi gli avrebbe fatto la festa. Così dopo qualche tempo le loro "difese" si sono molto abbassate, ed anche moltissime zip dei pantaloni. Bellissimi ricordi di quei giorni. Ci è rimasta la mafia ma ci siamo levati tantissime voglie.

Anonimo ha detto...

Per quello che ho capito, i militari sono andati a prendere il posto di quei poliziotti che per esempio stazionano davanti ad ambasciate o cose simili, in modo da avere più forze dell'ordine in giro per la città. Però non è che sono i militari stessi che scorrazzano per le vie come fossimo a Kabul. Comunuqe in fin dei conti per me può scoppiare anche la guerra civile, ma in questo momoento a me interessa solo andare in vacanza... sto contando i giorni che mi semparano dalla nullafacenza. Tacca.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

si, in effetti leggesvo stamani che i militari andranno così a "liberare" gli agenti di PS da davanti le ambasciate e gli oratori per fare finalmente servizio attivo da qualche altra parte. detta così, la cosa suona meglio...