mercoledì 25 agosto 2010


Insomma se Agata Cristi fosse ancora viva ci scriverebbe il suo milionesimo romanzo: “Miss Marpol e il mistero del bacio in Versilia”.
Il fattaccio ormai credo sia noto anche alle ospiti del convento della Santissima a Caprarola ma faccio un sunto cercando di limitarmi ai fatti. 2 ragazzi, in un bar si baciano, si abbracciano, si lanciano in effusioni (loro dicono che sono solo amici ma evidentemente in toscana l’amicizia si manifesta con forme a me sconosciute). A giudicare dal video comunque nulla a che vedere con un film della Falcon ma semmai approcci che siamo tutti stra abituati a vedere tra etero, basta prendere la metropolitana o anche passare davanti a un liceo.
Un carabiniere, in servizio per latro, aizzato da un avventore, gli intima di smettere perché il loro comportamento ferisce la suscettibilità altrui e perché potrebbe entrare un bambino (ci sarebbe comunque da dire che se entrasse un ragazzino in un bar a notte fonda più che censurare due che si baciano metterei in galera i genitori, ma io so’ fatto all’antica). Ora i toni di questo avviso non sono chiari, il video non ha audio, i ragazzi dichiarano di essere stati presi a male parole, un altro testimone ne parla come se il militare avesse parlato gentilmente profondendo petali di rose e musiche d’organo dalla bocca.
Ora il dibattito si fa aspro perché c’è chi dice che “certe cose” non andrebbero fatte in pubblico chi invece grida all’attacco omofono.
Devo dire che anche io non ci vedo chiarissimo nella faccenda ma un po’ di idee me le sono fatte.
Vedendo il video i 2 ragazzi non stavano facendo nulla di così ardito, si vede molto peggio in TV sul Grande Fratello alle 21 quando i ragazzini sono piantati lì davanti al succedaneo della tata mentre i genitori si fanno i beati cazzi loro.
I ragazzi sono stati accusati di non aver subito dichiarato di essersi scambiati qualche bacio ma la cosa non cambia perché da quando in qua scambiarsi un bacio in pubblico è reato?
Oltretutto, da quando in qua un ufficiale dei carabinieri, in servizio per altro, invece di andare in strada a tutelare i cittadini da reati veri, si pone a giudice della morale? E sulla base di quale limite? La decenza purtroppo giace in un ambito molto poco definibile chiamato buon gusto, spesso arbitrario, relativo, soggettivo e, per quel che si vede nel video, le loro effusioni tutto mi sembravano meno che inopportune e scandalose.
Altra considerazione: tra i ricchions subito si sono creati 2 schieramenti: i colpevolisti e gli innocentisti. Entrambi con estremi nocivi al movimento (non so quale esso sia ma chiamiamolo così). Da un lato chi ha voluto cavalcare politicamente l’onda senza approfondire la cosa solo per mettersi di nuovo sotto dei riflettori che altrimenti, se non fossero per questi casi di cronaca, non gli verrebbero mai puntati contro, causa incapacità di dire cose sensate e politicamente valide (e chi vuol capire capisca). Dall’altro i soliti ghei con la sindrome dello schiavo. Quelli che a prescindere danno addosso ai loro simili per un’atavica introiezione dell’omofobia e dell’intolleranza, diventando così molto più realisti de re.
Ultima e poi vado al mercato prima che finisce la verdura migliore. Mi pare che in Italia piano piano stiamo alzando sempre di più la stanghetta del lecito e della tolleranza. Nessuna legge contro l’omofobia, nessuna legge per il matrimonio, ciò che da scandalo, se sei omosessuale, ormai parte dal semplice bacio in pubblico, anche alle 4 del mattino. Alcuni ragazzi sono stati picchiati per il solo fatto di sembrarlo dei ghei e questo sta innescando una reazione a catena di prepotenza culturale e di violenza che all’estremo porta all’accoltellamento accaduto a Roma la scorsa estate. La soluzione sarebbe avere uno Stato di diritto vero tutelato da rappresentanti che non passino la maggior parte del tempo con il naso cacciato tra fiche a pagamento o tra mucchietti di polvere bianca ma cosa si può fare quando questo avviene? La mia formula è indignarsi, denunciare, essere coscienti di essere soggetti di diritto e reagire, anche al rischio di prenderci una sberla ma meglio un occhio nero che soffocare nella paura la dignità personale.

3 commenti:

paolinobonaparte ha detto...

qualche settimana fa uscivo dal cominaut mano nella mano con il rimorchio della serata, turista straniero, gli ho fatto vedere le bellezze del colosseo illuminato la notte, abbracciandoci e baciandoci sotto una romantica luna. con un occhio sempre aperto e vigile per scongiurare il peggio. non è proprio il massimo.....

Anonimo ha detto...

Ci sono stati anche interventi costruttivi e molto interessanti. Mi spiace che non li hai letti, non siamo tutti pronti a metterci sotto i riflettori come dici tu (e poi scusa parli tu che sotto i riflettori ci stai benissimo?). Dalle varie discussioni che ne sono uscite ci sono stati spunti degni di considerazione. Certo che se si parte dall'idea che solo la propria opinione vale qualcosa allora....
Marino Buzzi

Anonimo ha detto...

Caro Marino, oltre chiaramente a precisare che non c'e' bisogno di una difesa di ufficio... oltre a non conoscere (evidentemente) Insy, non cogli il senso della frase ultima "...soffocare nella paura la dignita' personale" anche a costo di prendere (appunto) uno schiaffo..
A volte rileggere gli articoli prima di scrivere su una tastiera permette al cervello di "elaborare" i concetti e non di "presumerli"....