giovedì 2 settembre 2010

I GHEI DI DESTRA. TRA MITO E REALTA'.









Una volta ho visto un documentario sulle perversioni sessuali. Un tipo, che per giunta era anche il dirigente di una multinazionale svizzera, pagava fior di quattrini ad una dominatrice che dopo averlo inguainato in una tuta di lattice, lo avvolgeva nel cellophane e lo costringeva ad aspettare per ore nel pollaio sul retro di casa salvo di tanto in tanto andarlo a trovare per umiliarlo gridandogli “mi fai schifo!” e giù pure un paio di colpi di scudiscia. Ecco diciamo che io sono più da gita al faro e baci sulla spiaggia ma al limite un comportamento del genere arrivo anche a capirlo ma, sarò io limitato, i gay che votano a destra invece no. Per me continua a restare un mistero, persino più grande di qualsiasi cerchio nel grano e di ogni mostro che popoli i fondali di qualche lago inglese, il perché un omosessuale sia tanto masochista da votare per uno schieramento politico che, al di là delle sue origini storiche sulle quali mi sembra fin troppo facile fondare una critica, ha più a cuore il problema dei graffiti sui muri dei palazzi piuttosto che il riconoscimento dei diritti dei gay.

Io ho provato a sondare i fondali oscuri di una scelta del genere e il più delle volte mi sono sentito controbattere: “beh non mi pare che la sinistra sia migliore”, come se il voto non fosse motivato da quanto buone siano le proposte da attuare in sede di governo ma da quanto lo schieramento prescelto sia meno peggio rispetto al suo antagonista. In effetti anche la mia scelta elettorale è spesso poco difendibile considerando quanto non sia stato fatto durante gli anni dei governi di sinistra, ma alla base di una preferenza politica ci dovrebbe essere l’aderenza del nostro pensiero ai valori fondanti di un movimento politico e l’omosessualità, in alcun modo, può sentirsi rappresentata dalla destra italiana. Tanto più se risulta così pesantemente legata a un’ideologia cattolica che ci apostrofa come esseri “contro natura”, sinistre chimere causa di buona parte dei mali del mondo, il cui amore non deve essere condiviso, né legalizzato, ma descritto come vizioso e perverso, finanche alla corruzione dei minori.

È però vero e sorprendente che avvisaglie di fermenti politici, le prime dopo anni di ristagno, stiano venendo proprio dalla destra. Le posizioni dei finiani si aprono quantomeno al dibattito sui temi delle unioni civili e per la prima volta questa destra inizia timidamente a somigliare a quella europea che già da tempo ha preso il volo verso vedute molto più democratiche. Ma chissà quanto peso riusciranno ad avere all’interno del Pdl, tale da portare a reali evoluzioni.

Eppure, il mistero resta sempre lì, non si dipana: per quale motivo il maiale vuole per forza essere invitato a cena dal macellaio? E non è neppure un numero marginale quello composto dai gay di destra.

Se è vero come le statistiche confermano, che gli omosessuali sono una media costante internazionale del 10% e se avessero votato compatti a sinistra Berlosconi sarebbe rimasto solo il pittoresco fondatore di canale 5 e non l’inquietante incarnazione di Citizen Kaine.

Se davvero fossimo coscienti del nostro potere di voto e avessimo una rappresentanza politica responsabile a quest’ora avremmo già iniziato a celebrare le prime nozze d’argento tra coppie omosessuali. Ma nonostante il rammarico di un’immaturità elettorale e di un’inconsapevolezza politica a me il gay di destra mi si deve ancora spiegare.

È una mia teoria pseudo-psicologica che può essere tranquillamente confutata ma io nell’attrazione degli invertiti verso il polo di destra ci vedo una forma neppure tanto inconscia di autopunizione. Una compensazione morale per essere, “purtroppo”, quel che non si vorrebbe. I tacchi interni di chi si sente troppo basso o la macchina sportiva per chi ha una S tra le gambe. Del resto se Di Tolve decide di flagellarsi fingendosi guarito grazie ad un matrimonio che ha mischiato al profumo dei fiori d’arancio la puzza putrida della menzogna c’è anche chi crede di poter espiare la colpa di una sessualità indesiderata ostinandosi a votare quanti sono convinti che uno come “lui” non abbia diritto di essere uno come “loro”.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Io penso ke ogni paese dovrebbe avere una democrazia/monarkia piuttosto ke uno stato ke detti al cittadino delle leggi affinkè l individuo possa svolgere una vita civile, MA stà all individuo stesso poi decidere se rispettarle o non condividerle. Berlusconi e la kiesa si sa, sono un azienda mafiosa come del resto si sa ke se un italiano và all estero (soprattutto in America)x cercare lavoro e scoprono ke sei del sud, al 95% ti scartano a priori xkè l italia nel mondo è prima la partia della mafia e poi è pasta e pizza! scritto questo, io credo ke in (con o senza Berlusconi) sia possibile fare tutto ciò in cui si crede e sono sicuro ke mai nessuno mi vieterà di assistere il mio compagno sul punto di morte sdraiato in fin di vita su una barella ospedialiera!
x quanto riguarda la condivisione dei beni, dopo la morte non puoi portarti nulla dietro e solo l idea di godere dei sacrifici monetari o di altri beni in assenza del mio compagno ormai morto, mi fà rabbrividire!
nessuno ci impedisce di amarci l uno con l altro e se il problema è la legalizzazione dei nostri diritti io me ne infiskio xkè VOLERE è POTERE!

Unknown ha detto...

quando presento le stesse tue considerazioni ad uno di questi esponenti, che per coincidenza occupa la parte destra del mio stesso letto, mi viene risposto che si vota a destra perchè si condividono tante altre cose al di là del riconoscimento delle coppie gay, come in ambito econonomico o in ambito sociale. a quel punto generalmente mi incazzo. segue la considerazione che non è che la sinistra abbia mai fatto niente di meglio per noi. al che borbotto qualcosa e taccio, mentre mi rode il fegato.

Anonimo ha detto...

ki meglio di Insyloan può insegnarci ke se vuoi qualcosa la ottieni anke pagando in Italia?! (Lei,s'è comprata la collana per pubblicare la sua narrativa)

Edgar ha detto...

concordo con te Insy, c'è una elevata componente di vergogna nei gay di destra; infatti, non a caso, preferiscono restare anonimi.

Anonimo ha detto...

VERAMENTE SIAMO I 3 IN ANONIMATO PERCHè CONOSCO TANTA GENTE CHE VOTA A SINISTRA MA HA IL PORTAFOGLIO DI DESTRA!
ABBASSO L' IPOCRISIA E W LA RAZIONALITA'

Anonimo ha detto...

e io sono la sesta! :)
ma xkè Insy è di sinistra?

Anonimo ha detto...

MA CHE IMPORTANZA HA DESTRA O SINISTRA; INSYloan é COMUNQUE FIGO!

Anonimo ha detto...

Si, hai ragione...
a che ora ci vediamo? ops, meglio telefonarti, dimenticavo che stò scrivendo sul glitterato mondo delle cose di INSY!

Anonimo ha detto...

ma quanto e' 1999 scrivere con le K?
Barfly

Anonimo ha detto...

scusa anonimo ma essere di sinistra e' un orientamento politico o legato alla mera gestione dei propri soldi?
Cioe' uno se si fa il culo, lavora in modo etico, non puo' avere idee di sinistra....please l'idea che se sei di sinistra allora devi essere comunista e' vecchia quanto tua mamma...
bfly

Daniele Leo ha detto...

Vedi perché l'Italia non va avanti? Perché c'è ancora gente convinta che essere di sinistra significa essere automaticamente comunista, e quindi operaio, e quindi straccione, e quindi, per le loro menti limitate e borghesi, indegno!

Essere di sinistra significa essere progressista, avere a cuore i diritti dei lavoratori e tenere a bada i soprusi delle imprese, tutelare le minoranze, sconfiggere l'ignoranza e favorire la diffusione della cultura, che sia scientifica o umanistica. E scusate se è poco! La destra cos'ha dalla sua parte? Conservatorismo, attaccamento alla religione, giustizialismo, privatizzazioni selvagge .. bella roba!

E tornando al post, Ale, hai espresso un concetto che è fondamentale e che riassume tutto il problema attuale del movimento omosessuale italiano:

"Se davvero fossimo coscienti del nostro potere di voto e avessimo una rappresentanza politica responsabile"

Ecco! Il problema fondamentale infatti è questo: non siamo consapevoli di quanto pesi il nostro voto. Rappresentiamo il 10% della popolazione, e non è poco. Il problema è che la maggior parte di questo 10% dorme!

Anonimo ha detto...

Alessandro hai proprio ragione.
E mi piace il modo in cui lo scrivi.
Grazie

Principe Kamar ha detto...

Se è per questo oltre ai gay che votano a destra non concepisco le donne che votano Berlusconi visto in che modo le tratta...

Roccia ha detto...

SE la sinistra italiana avesse un'ideologia, SE in questi ultimi 20 anni quando è stata al potere e quando era all'opposizione avesse fatto qualcosa di concreto per i diritti degli omosessuali, SE gli italiani (e gli italiani gay) non votassero in base alla "pancia" e SE si interessassero di politica e si informassero da fonti diverse da Striscia la Notizia, il discorso che hai fatto sarebbe corretto.

Roccia ha detto...

SE la sinistra italiana avesse un'ideologia, SE in questi ultimi 20 anni quando è stata al potere e quando era all'opposizione avesse fatto qualcosa di concreto per i diritti degli omosessuali, SE gli italiani (e gli italiani gay) non votassero in base alla "pancia" e SE si interessassero di politica e si informassero da fonti diverse da Striscia la Notizia, il discorso che hai fatto sarebbe corretto.

Anonimo ha detto...

è la classica american way, sono gay ma normale e voto a destra!

Anonimo ha detto...

A prescindere dai miei gusti sessuali, sono primaditutto un cittadino!

Oscar (lancia di DIO)

Unknown ha detto...

Ciao, intanto ti faccio degli - credo - scontati complimenti al tuo post! Beh, visti i punti toccati da Fini ieri a Mirabello c'è da pensarci su riguardo al voto. Io sono insegnante, e mi sono sentito molto coinvolto nelle parole di Fini ieri, sono gay - non credo che abbia toccato però l'argomento (ho visto la prima metà soltanto ma mi sono documentato) - ho votato Di Pietro e leggo Il Fatto quot., Repubblica, oltre a Corriere, per farmi un'idea. Ma ti giuro, ieri sono rimasto affascinato dalle parole di quest'uomo di destra che finalmente ha avuto il coraggio di dire "Governare non vuol dire comandare" e ribadito il ruolo importante della magistratura e che giustizia non significa Leggi ad personam...Federico

paolinobonaparte ha detto...

ciao gay a microonde. quello che dici di finii è giusto, ma è quello che dovrebbe dire ogni politico a prescindere dalla sua posizione politica: di destra e di sinistra. non è che il pd sta appoggiando il modello berlusconi. il problema sta sempre nel solito fatto: se io gay devo votare per un partito che tuteli i miei diritti, comunque non posso votare fini. - come pure non posso al momento votare PD visto che non si è espresso in proposito, e anche dipietro è abbastanza vago sull'argomento.. la verità è che se tutto si limitasse a questo noi gay non avremmo nessuna speranza se non risollevare quel che resta della sinistra critica. ma sono persi nelle loro ideologie e utopie. posso capire che un gay voti destra nel momento in cui mette prima del riconoscimento dei propri diritti gli altri punti che la destra persegue. ovvio però che deve essere abbastanza forte di stomaco perchè sentirsi dare del malato o del pervertito non è proprio il massimo.. però se a lui va bene così..pazienza.

Alessandro C. ha detto...

Il post è davvero azzeccato, ma alcuni commenti fanno venire i brividi. Comunque non c'è limite al peggio in questo paese, chiunque voti a destra in un paese dove il massimo rappresentante mafioso appoggia i dittatori e gli crea harem personali (tanto per fare riferimento al post precedente) deve avere un gran senso di colpa. Il problema dell'Italia mi sa che è proprio quello, che la Chiesa e la società hanno fatto crescere intere generazioni con terribili sensi di colpa.

stronggrond ha detto...

Sarà che non mi interessano i diritti dei gay, ma quelli delle persone, sarà che sono un uomo, prima di tutto, ma questa domanda mi pare un poco povera di contenuto. Molto sinceramente e concreatamente mi interessano altri temi: cosa fa uno stato nella politica internazionale,quali sono gli strumenti di sostegno al reddito che è in grado di attivare, quali sono le proposte per aiutare i giovani a trovare un lavoro. Si, lo so che ci sarebbe posto anche per quella altra cosa lì, il gay right, ma è davvero una piccolissima cosa. Vorrei arrivare a vedere un mondo in cui il fatto di essere gay sia davvero una cosa privata e non pubblica. Privata e rispettata, ma non pubblica e sostenuta dallo stato.