mercoledì 11 giugno 2008

SIAMO NORMALI O STRORDINARI?


Fare pubblicità non è quasi mai necessario. Se il Mulino Bianco un giorno smettesse di farci vedere le sue famiglie tutte sorrisi e carezze, a confronto delle quali la famiglia Cuore di Barbi sembra il clan di Ciarls Menson, comunque si continuerebbero a vendere crostatine e Pan di stelle.
Ci sono prodotti infatti che per la loro fama non hanno bisogno di comunicare attraverso campagne pubblicitarie sempre nuove a meno che non si abbia un’idea accattivante e ben realizzata.
Il Ghei Villag è come il Mulino Bianco. E’ talmente famoso da non aver quasi bisogno di comunicare, tanto meno se, come quest’anno, veicola il concetto opinabile di “normalità”.
In un paese dove la tendenza alla mediocrità sembra essere un valore non stupisce quindi che anche chi è diverso per natura (come alla fine siamo tutti), e che di questa diversità potrebbe farne una ricchezza, voglia invece essere riportato entro un concetto tanto sfuggente e inqualificabile come la normalità.
Il destino del ghei villag, si sa, è sempre stato legato alle bizze degli assessori e delle giunte comunali (fin ora sono sempre state di sinistra) che hanno sempre avuto diritto di vita o di morte sulla realizzazione di questa che si è dimostrata essere una delle manifestazioni estive più importanti d’Italia.
Di conseguenza, le campagne pubblicitarie hanno sempre dovuto trovare un equilibrio comunicativo che non fosse esclusivamente ghei (!!), che non fosse volgare (??) e che non fosse lesivo della morale cattolica (anni fa, in una campagna del ghei villag, obbligarono a sostituire il nome di Adamo, inciso dentro un cuore su un tronco d’albero insieme al nome Ivo, perché non potevano essere utilizzati nomi biblici per campagne comunali).
Capisco quindi che con una giunta di destra che non aspetta altro che un pretesto per bloccare questa manifestazione, si sia cercato di produrre una campagna politicamente inattaccabile ma comunicativamente inefficace e dal punto di vista del movimento omosessuale, sbagliata. Noi omosessuali perseguiamo l’uguaglianza dei diritti, non la normalità degli individui dal momento che il concetto stesso di normalità è spesso sfuggente e sempre soggettivo.
Piuttosto quindi che produrre una campagna così discutibile, non sarebbe stato meglio tappezzare la città con dei cartelli che riportassero semplicemente date e luogo della manifestazione?
Avendo seguito il percorso comunicativo del Villag, ricordo benissimo che inizialmente questo doveva essere un posto dove la diversità era un valore, un posto “alternativo” che accoglieva tutti, dove l’invito era rivolto a far scoprire quanto di unico e particolare ci fosse nei suoi frequentatori. Oggi invece ci esorta ad essere “normali”. E, purtroppo, non basta aggiungere la l’aggettivo “straordinari” per rendere il cleim più originale (mi sempbra infatti una contraddizione in termini), come non basta aggiungere 2 uova a un chilo di farina per fare un buon dolce.

32 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Insy secondo me e' un semplice riposizionamento di marketing: il gay village vuole attrarre sempre piu' gente e/o smarcarsi dal solo pubblico gay. Per cui non sorprendiamoci se nelle prossime edizioni, lentamente, assisteremo all'introduzione di nuovi prodotti che invoglino le coppie etero (d'altronde gia' lo scorso anno si era notato un aumento delle presenze di coatti con le loro coatte) e magari prima o poi si approdera' a un cambio di nome ...

Anonimo ha detto...

C’erano molti etero? Embè? Dov’è il problema? Volete continuare a ghettizzarvi?A meno che il problema sta nel fatto che fossero coatti, e allora mi ritrovate in pieno accordo…
GayRide

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

GAYRIDE: il punto non è la coattitudine (io sono di Cento Celle, e dico tutto). credo si riferisse a "quegli etero" che vengono e poi ti senti dire da loro mentre passi: "ammazza quanti froci a me me fanno schifo" (sentito con queste orecchioni).

Anonimo ha detto...

Capisco perfettamente cosa intendi sottolineare con questo post, tutto ciò che dici a proposito di “normalità” è assolutamente corretto e condivisibile, e non potrebbe essere altrimenti. Ma secondo me, la comunicazione mira proprio a sottolinare che oggi che si sia finocchie, colorate o impiumettate piuttosto che ingiaccate e incravattate, non frega - o non dovrebbe fregare - più a nessuno e che il concetto di peculiarità del singolo, si perde, come per chiunque altro, nella comune (etero e omo)quotidiana “banalità” di esseri umani. Il mio cleim (qualora l’avessi messo, d’accordo con te sulla sua inutilità) sarebbe stato “odinaria normalità”, altro che straordinaria…

Anonimo ha detto...

ah, se la nostra imprenditrice_di_successo che ancora si spaccia per paladina_dei_ghei ti leggesse... le verrebbe un attacco di bile dopo una analisi attenta come la tua...

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

caro ICE: essere tutti uguali (come dovrebbe essere) non significa essere normali.
allora diciamo che il concetto è stato espresso male, va...

Joshua ha detto...

Oggi mi viene così, son prolifico coi commenti.
In linea di massima sono d'accordo con te: nessuno di noi è normale, la normalità non esiste, nè tra gli etero nè tra i gay (anzi: ghei).
Però sai cosa? Creare un posto dove ci sono gay, etero, lesbiche, travestite, lepidotteri e quant'altro, che si divertono e se la suonano e se la cantano senza scadere nel campionario di battute da caserma (ma anche no, basta che sia accompagnato con una sincera risata) sarebbe una figata.
Forse era questo lo scopo di questa campagna, e chissà, in un altro paese avrebbe avuto un senso.
Fatto sta che questa campagna è nettamente superiore a quella di quel mentecatto di Oliviero Toscani (quella del preservativo rosso con il lettering SPQR). Ne ho parlato qui:
http://www.ildiariodijoshua.com/?p=156
(lo so, è un bieco tentativo di fare pubblicità al mio sito, lo ammetto).

Guglielmo ha detto...

caro Insy, io ho inteso in maniera diversa il cleim; ho subito associato il concetto di normalità proprio ai diritti che chiediamo ci vengano riconosciuti, nel senso: deve essere normale che due persone dello stesso sesso possano costituire un nucleo con diritti/doveri uguali a quelli riconosciuti ad una "famiglia tradizionale", non ci deve sentire anormali a vivere la propria sessualità tranquillamente per paura di essere giudicati, etc...
per me normale signfica che rientra in uno standard così come dovrebbe rientrarci il riconoscimento dei nostri diritti. Detto questo...un semplice poster bianco con, scritte in piccolo, le date di inizio e fine della manifestazione, luogo e "gay" scritto in caratteri ancora più piccoli avrebbe sicuramente fatto felice la Carfagna per la quale già solo il termine gay è ostentazione e contrario ai suoi precetti di sobrietà ;-)

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

comprendo i vostri punti di vista. sarà che a me il termine normale fa orrore e credo che il concetto potesse essere espresso diversamente.

Anonimo ha detto...

aaaaah io stavolta non mi esprimo, ogni volta che parlo esprimendo la mia visione del concetto di "normalità" vengon fuori di quelle discussioni interminabili...

Stranger ha detto...

Sicuramente questa campagna pubblicitaria è meglio di quella che voleva propinarci Oliviero Tocani (sembrava una campagna contro l'AIDS) .
Passo ad altro, come poi dici riferendoti alla coattitudine, il punto non è la coattitudine (e scusatemi la ripetizione) e dici: "ammazza quanti froci a me me fanno schifo" (sentito con queste orecchioni). Beh io con questi orecchioni li ho sentiti al Gay Village ma anche a Muccassassina. il punto è che quando qualcuno di voi li sente dovrebbe chiamare la sicurezza e farli cacciare. In qualunque posto essi siano. No?
Io l'ho fatto sia a Mucca che al Gay Village, anche facendo scoppiare grossi casini.
Quindi non lamentiamoci solo qui (virtualmente intendo), ma facciamolo di persona quando sentiamo questi commenti offesivi.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

STRENGER, sei il mio eroe.

Anonimo ha detto...

A insylò, è quello che dicevo io: che du palle co sta storia della normalità, siamo tutti diversi e tutti uguali, ognuno a suo modo speciale, inclusa quella deficiente delle impari opportunità a suo modo speciale nel dire cazzate.

Che a tirare in ballo il concetto sia una parte becera della popolazione e delle istituzioni è un conto, che invece lo faccia - a qualunque titolo e con qualunque ottimo intento - una manager-organizzatrice di eventi gay- oriented è una stronzata abbastanza inaccettabile.

Anonimo ha detto...

I gay sono normali perchè normalmente lo prendono in culo, ecco.

Anonimo ha detto...

insy ho bisogno del tuo parere, sono certo che puoi darmi soddisfazioni... vai da me e dimmi, che nn so + che pesci pigliare (visto il commento qui sopra, i doppi sensi se volete ce li mettete voi)

Anonimo ha detto...

Normale è un termine che viene usato spesso a sproposito come sinonimo di "giusto". Per questo anche a me fa ribrezzo. Che poi la questione è così semplice:
le persone sono tutte diverse (altrimenti come faremmo a distinguerci?) ma godono di uguali diritti e doveri (non in Italia ovviamente :-().

Anonimo ha detto...

Ogni volta che sento parlare di normalità mi viene in mente il titolo di un bel film: "Le persone normali non hanno niente di eccezionale". E' con Valeria Bruni Tedeschi (la sorella brutta e brava della più celebrata Carlà...). Io, con infinita modestia, sento di possedere qualcosa di eccezionale :)

Francesco

Olympia ha detto...

io vi amo tutti

the last day ha detto...

E' chiaro che il concetto di normalità è suscettibile di varie interpretazioni e può essere inteso con un'accezione negativa (o meglio, non positiva).

Ma trovo in questo caso la polemica un po' inutile: è normale (banale?!) dire che la normalità non esista e che vadano salvaguardate le diversità.
Credo tuttavia che lo spirito di questa campagna non sia quello di voler annientare ogni diversità quanto piuttosto quella di combattere il convincimento (ahimè comune tra molti etero) che i gay siano ANORMALI.

Le diverse peculiarità vengono poi salvaguardate attraverso l'aggettivo "straordinaria" che conferisce un valore più che positivo alla diversità.

In conclusione trovo abbastanza efficace il messaggio (rivolto essenzialmente ad un pubblico etero dato che giustamente per la popolazione gay, come dice Insy, basterebbe indicare date e luoghi) teso a "normalizzare le diversità" (promuoverle, esaltarle, salvaguardarle, proteggerle, farle entrare, appunto, nella norma).

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

LAST: poi a casa ti psiego 2 cose. anzi no, te le dico qui:
ripeto per la 100esima volta che si poteva utilizzare il concertto di uguaglianza e ribadisco il fatto che il villag non è luogo preposto a mandare messaggi politici a meno che questi non siano volti a rassicurare giunte di destra ed eteroche, anche se gli scrivi che siamo normali a caratteri cubitali, continueranno a dirti che sei un finocchi de merda.

concludo ribadendo: io, parlo per me almeno, non voglio essere normale, ma uguale agli altri (almeno solo per diritti) e non baratto loa mia diversità per essere accettato da chichesia.

Anonimo ha detto...

Anch'io vorrei trovare "The last day" quando torno a casa... :-)
Insy, facciamo a cambio?
Ti do la mia coinquilina franco canadese.

Mirko

Anonimo ha detto...

è chiaro, la differenza porta confronto e quindi arricchimento. per cui tutta sta voglia di normalizzarci non la capisco. se poi significa coattizzarci su modello televisivo, ancora peggio (anche io sto a centocelle, e dico tutto). la nostra ricchezza sta proprio nella differenza (e lo vedi anche qui: http://www.bozzetto.com/flash/differenza.htm) ma pare proprio che se non ti uniformi al modello dominante non sei nessuno...

Ale e Edu ha detto...

Il nostro amico Caetano,Veloso, l'altra sera mentre stava preparando una pina-colada ci ha guardato fisso negli occhi e ci ha detto ,dite ad Insy questo" Visto da vicino,nessuno � normale "poi � scomparso in un fascio di luce.
Caetano � sempre Caetano

Anonimo ha detto...

E' vero, lo slogan "visto da vicino nessuno e' normale" mi piace

Anonimo ha detto...

C'e' un enorme differenza tra il termine "uguali" ed il termine "normali". Si e' persa un'occasione - certamente non la piu' importante ma sempre un'occasione - per riaffermarci "uguali" e non "normali". "Normale" vuol dire nella norma e per estensione si intende come normale qualcosa che nei caratteri generali si ripete senza modificazioni. I robot in questo senso sono "normali". Gli esseri umani sono unita' atomiche, singoli universi, anche quando condividono orientamenti e scelte. "Condividono" implica la scelta di farlo o meno. E la possibilita' di scelta ci rende individui. Degli unicum. Che sia poi il mondo gay ad usare il termine "normale" mi fa pensare ad una calata di braghe. Ma non di quelle che prevedono sviluppi piacevoli. Il concetto quindi - e concordo con INSY - poteva essere espresso meglio.

Gan ha detto...

Visto da vicino, nessuno è normale.
Ad esempio la carfagna è terribilmente butterata in faccia.

Anonimo ha detto...

abbiamo visto meglio l'immagine...
il cielo la luce, i corpi sospesi,non risulta un po troppo mistica? sembra la pubblicità di shentology x i bambini,lo slogan più coerente e' "non incendiate il nostro villaggio in fondo in fondo siamo esseri umani come voi"

Ale e Edu ha detto...

......scusate ma NORMALE e' il nuovo standard estetico e morale? quindi "straordinaria normalità "vuol dire più normali dei normali...oddio che incubo!!!ma sopratutto chi sono i normali di riferimento?
Uomini 6 donne?Amici?il Papa?Silvana Giacobbini?Mc Donald's

Anonimo ha detto...

Anghe mi, Vista da vizino ,songhe mica nurmale.

Anonimo ha detto...

avrei preferito "normalmente straordinari"

Ale e Edu ha detto...

Gan
davvero la carfagna è butterata?
mo i soldi x un bel peeling chimico li ha...ci vai al pride di bologna?

Gan ha detto...

Lo è davvero, la poraccia. Da Elfobruno trovi un eloquente primo piano.
Io a Bologna ci verrei di corsa per i panini alla frittata di carciofi, per la grappa di Barfly e per le barzellette di Insy: ma sono di corveè, accidenti a me, a chi me c'ha mannato e a chi ha deciso di fare il Praid nel mese di Giugno.