martedì 7 giugno 2011

8 PESSIMI MOTIVI PER DISERTARE UN PRIDE

















Dal 1995 non salto un pride. Ed è da allora che arrivati in prossimità della parata sento sempre le stesse scuse, le solite motivazioni e le critiche più ovvie tirate fuori per giustificare la propria defezione.
Quest’anno ho giocato d’anticipo. Non solo le ho già scritte io ma ho anche cercato di dare una risposta.
Lo so che non cambia niente, che non si cava sangue da una rapa o acqua da una pietra ma, visto mai, qualcuno, fosse anche solo per non sentirsi così ovvio e banale, decidesse per una volta sola, anche una soltanto, di scardinare i propri “principi” e si mettesse in gioco per qualcosa che vale un po’ di più dei propri convincimenti? Fosse mai iniziasse a capire che le cose che facciamo non le facciamo mai solo per noi ma anche per quella comunità alla quale, volenti o nolenti, apparteniamo per nascita e che è tanto più forte quanto più è coesa e compatta? Che forse quello che per noi è la perdita di poche ore del nostro preziosissimo tempo diventa per chi non ha voce una iniezione di coraggio? Tanto più qui da noi, in questo preciso momento, in una nazione che dal punto di vista dei diritti civili sembra ancora vivere nel medio evo più buio?

1)
Non è così che si rivendicano i diritti.
Il Pride è la coronazione di un percorso culturale e politico svolto nell’anno: una festa di fine corso (forse così rende meglio...). A volte c’è molto da festeggiare, altre volte di meno e nel nostro caso praticamente nulla ma è forse quando la situazione è tanto tragica che si dovrebbe essere più reattivi. Nessuno dice che sia il solo modo di rivendicare i diritti ma di certo male non fa.

2)
Non vado al pride perché è una pagliacciata.
Il corteo può anche esserlo ma stiamo parlando di una festa non della processione del flagellanti del venerdì santo. Quindi qual è il problema a scendere in piazza allegri e divertiti? Possibile che chi gaio lo dovrebbe essere per definizione si presenti con saio e cilicio? E poi scusa, io queste polemiche in America, Francia, Spagna e tutti quei “fari” di democrazia, non le ho mai sentite fare. Perché dobbiamo essere sempre noi i più borghesi e bacchettoni?

3)
Io faccio il mio “pride” nella mia vita di tutti i giorni.
Ecco, bravo, allora fallo una volta di più. Qui c’è bisogno di tutti. E non perché tu sia gay, etero, trans o onnivoro: chi ha una coscienza politica e si sente indignato per quel che non va in questo paese dovrebbe manifestare, oggi con i gay, domani con i metalmeccanici e dopodomani anche con le foche se fosse necessario.


4)
alla fine i media fanno vedere sempre le trans con le tette di fuori.
Allora vieni e manifesta quello che sei. È un corteo enorme e c’è posto per tutti. Se ti senti di farlo portando la tua verità fatta di giacca e cravatta, visto il caldo sahariano dei pomeriggi estivi, avrai la mia doppia approvazione e se sarai tanto democratico da accettare che “persino” le trans hanno diritto di sfilare allora dimostrerai di essere davvero una persona migliore. Certo molti di quelle che vedo nei pride non sono esempi di buon gusto ma vogliamo noi discriminarci quando siamo i primi a esserne vittime nella società dei sepolcri imbiancati?


5)
tanto non cambia niente…
e mai succederà se non ti dai da fare. E poi è meglio morire avendoci provato che non aver tentato mai. Ricordiamoci che lamentarci è un diritto ma solo se nonostante le avversità ci diamo da fare. Il resto sono solo piagnistei da vecchie di paese.

6)
ho paura mi riprendano le telecamere.
io sono 20 anni che me li faccio tutti (i Pride) e la discrezione non è certo una mia caratteristica.
Oh, dico mai che qualche tg mi abbia ripreso! Quindi, stai sereno. E poi anche fosse, sei frocio, non ladro e sono ben altre le cose di cui ci si deve vergognare.



7)
sono fotosensibile e il sole di giugno mi brucia la pelle.
Avrei almeno apprezzato l’originalità ma, purtroppo questa scusa l’ho inventata io perché i gay si dice siano originali ma di certo non quelli che disertano i pride.


8)
chiudo con una frase che ho sentito mille volte e che mille volte mi ha dato la misura della meschinità di certe persone:
“Semmai però stasera un salto alla festa lo faccio…”, perché magari una marcia non te la fai ma l’energia per una maratona notturna di pesca con lo strascico tra i locali la si trova sempre.

8 commenti:

Angelo Ventura ha detto...

E questa? Sono di Brescia e non ho un partner (e temo non l'avrò mai, sono sui 55) Sono un tappo di 1,62, cicciotto, con gli occhiali, e sembra che per essere gay devi essere superfusto superpatinato,e ti risparmio particolari pià intimi. Non importa se col tuo blog ti fai un mazzo così per difendere i diritti del TUO popolo LGBT: che ci vai a fare se non sei un sosia di Jeff Stryker, pensano certi idioti? Non andrò perchè un poveraccio come me tutto solo farebbe pietà.

Lorenzo ha detto...

Cazzo, se hai ragione!

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

ma perché te ci vai per rimorchiare e non per i tuoi diritti? se stai messo così il tuo problema non è il fisico ma la testa...

Angelo Ventura ha detto...

"Rimorchiare"? Odio quel termine. certo, potessi ci andrei per i miei diritti, innanzitutto, ma anche, magari, per conoscere qualcuno, magari fare amicizia. Ti assicuro che non ho molte speranze di far colpo su qualcuno e invitarlo a una cenetta romantica...non sono attraente come te, bellezza! Un abbraccio solidale! :D

Daniel ha detto...

Grazie Insy. Hai fugato ogni dubbio. Sabato ci sarò :)

TWITTER5 ha detto...

@RAIMBOW TE NN SEI GAY,sei strano forte e basta!
e posso dimostrarti che per far colpo il fisico nn conta niente....da dove comincio?
I miei migliori amici sono gay e sono insieme da 25 anni e se ti dico che tra loro impera la panza e latita il capello E' POCO!ma quando il 12 ottobre ho organizzato IO il loro 25° TUTTI LI VEDEVAMO BELLISSIMI!!! Ti basta? vai su fb sulla pagina di Facelove,ne trovi di esempi di coppie felici....
ps io sono mamma e moglie felice, e tutti e 3 ieri ci siamo scatenati al Pride,ciao
TWITTER

Anonimo ha detto...

Un post da standing ovation davvero.
Leggendo le prime quattro, mi è venuto da ridere perchè sono esattamente le scuse che trovavo io per non partecipare ai Pride, quando ero una lesbica insicura convinta che in fondo facesse 'figo' ed 'intellettuale' dire quelle cazzate pur di non ammettere che il Pride in qualche modo mi metteva a disagio.
Poi mi sono convinta, ho partecipato ad un Pride a Roma qualche anno fa ed è stato amore a prima vista! Ti dico solo che sul carro con le trans ci salgo ogni anno ed ogni anno dico a mia madre di guardare i Tg per vedere se mi inquadrano eheheh.
Purtroppo, in merito a questa faccenda, posso dirti che la legge di Murphy è sempre in agguato: io vorrei essere ripresa e non mi capita mai invece, due mie amiche terrorizzate solo all'idea, sono state inquadrate in primo piano in pieno TG1 due anni fa!
E' vero che bisogna combattere ogni giorno e che il vero Pride è quello che ognuno compie con sacrifici e coraggio nella quatidianità, ma è importantissimo anche partecipare alla manifestazione...sarà anche brutto da dire...ma è una circostanza in cui è necessario fare numero!
Poi l'atmosfera che si crea a me piace molto, ti senti più forte, senti di appartenere a qualcosa e ti fa stare bene pensare di dare il tuo contributo ad una causa che non potrebbe riguardarti più da vicino.
Infatti ODIO quei gay, che nuocciono alla causa più dei vari Giovanardi e Berlusconi messi insieme, i quali hanno trecento paranoie ed esternazioni altezzose se si tratta di partecipare alla sfilata, poi però alla serata in discoteca ci vanno eccome.
Io ho sentito altre frasi che mi hanno fatto rabbrividire del tipo 'ma che me ne frega, tanto io mica mi voglio sposare?'...non penso ci sia bisogno di commentare...come dire 'che mi frega dei precari? Tanto io mica ho bisogno di lavorare'.
Scusa se mi sono dilungata comunque, volovo solo dirti che quoto tutti i post che hai scritto sull'argomento Euro Pride :-D

Angelo Ventura ha detto...

Io Sino gay...e al Pride c'ero!