Aurelio Mancuso promette nei prossimi giorni di fare i nomi dei parlamentari palesemente omofobi ma segretamente omosessuali.
La polemica ovviamente è scattata 3 minuti dopo la dichiarazione non solo da parte di una certa parte politica, come ci si poteva spettare, ma anche da alcuni esponenti del movimento gay italiano che se latitano per grande parte dell’anno, su un’iniziativa mediaticamente più visibile come questa, saltano subito sulla sedia scuotendo la mano per farsi notare.
Ivan Scalfarotto definisce l’operazione "scorretta, volgare e violenta” mentre Paolo Patané, presidente di Arcigay parla, anche lui, di “macchina del fango”, termine già insopportabile e stra-abusato, ormai tirato fuori quasi come intercalare al posto di “cioè”.
Ma detto questo, vorrei fare alcune considerazioni personali.
L’outing (ovvero rivelare nomi di chi è omosessuale senza il loro consenso) è certo una pratica dura ma qui non approviamo un’azione rivolta contro un quindicenne di un paesino sperduto in Iran che come conseguenza rischierebbe la lapidazione o lo squartamento nella pubblica piazza, qui parliamo di persone che fanno della violenza omofoba uno strumento di vessazione nei confronti di milioni di italiani, che con il loro ostruzionismo e le loro condanne morali rendono questo paese un posto difficile da vivere, fomentando l’odio e l’intolleranza con l’aggravante di essere poi loro stessi omosessuali.
Altra considerazione. Aggettivi come “scorretta, volgare, violenta”, e perché? Stiamo forse imputando a qualcuno un delitto, una aberrazione, un comportamento condannabile? Se attribuissimo a Napolitano la passione per la pastiera, quand’anche lungi dall’esser vero, potrebbe mai risentirsi andando oltre una risata e una blanda smentita? Ma come, ci battiamo da sempre perché l’omosessualità venga vista come “normale” e poi noi stessi ci indignamo se qualcuno rivela l’omosessualità di una persona, per giunta omofoba?
Scalfarotto ritiene l’outing un “abbassamento” del confronto e auspicherebbe un dialogo dove far valere la forza della ragione per il conseguimento dei diritti. Proposta condivisibile, chi lo negherebbe, ma non qui, non con questa classe politica dove molti suoi esponenti gestiscono il mandato istituzionale come fossero monarchi assoluti che, arbitrari e capricciosi, decidono a chi e come attribuire diritti. E poi qui nessuno sta inneggiando alla forca: usiamo l’outing non le molotov!! E se nonostante tutti i tentativi fatti in anni di ragionevolezza, nonostante gli omicidi e le violenze siamo ancora fermi al palo degli anni ’50 forse è il caso di adottare nuove forme di opposizione già per altro sperimentate in paesi tutt’altro che “bassi” e incivili.
Concludo con la dichiarazione di Giuseppina La Delfa, storica presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, che, sulla sua pagina Facebook, difende, senza mezzi termini, l'operazione: "Mentre noi arranchiamo o moriamo uccisi o feriti da fratelli omofobi, mentre noi siamo rifiutati da genitori leghisti o cattolici integralisti, altri, seduti sui banchi del parlamento e del senato, quelli e quelle che votano leggi contro di noi o che ignorano le nostre difficoltà o le negano, vivono di nascosto la loro omosessualità. E nel buio delle stanze, nella vergogna e la paura, come topi di fogna, fanno compagnia a preti, vescovi e prelati di ogni tipo che quando non sono pedofili, rasando i muri come fantasmi o scendendo nelle cantine della vergogna, quelle delle loro teste malate, consumano sesso senza il coraggio di creare legami aperti e degni e facendo danni a se stessi e a tutti noi. Personalmente, verso questa gente, non avrei nessuno rimorso a trombettare alto e forte la loro omosessualità al pubblico".
Postilla doverosa: io non so se questa sia solo una provocazione o se davvero spunterà la lista ma mi auspico che, prima di esser resa pubblica, Mancuso si prenda l’impegno di appurare la veridicità delle fonti altrimenti sì che sarebbe solo una porcheria, alla stregua di tante altre alle quali siamo costretti ad assistere quotidianamente.
10 commenti:
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"Aggettivi come “scorretta, volgare, violenta”, e perché"
Perchè ciò che ognuno è (o non è) è suo di diritto, e di nessun altro che suo. Spiattellare in pubblica piazza che uno sia omosessuale non è nè più nè meno grave di spiattellare che uno ha un piercing prince albert. Sono casi suoi e di nessun altro al mondo.
E se usare la sessualità come "arma" politica è scorretto e sgradevole se vien rivolta contro gli omosessuali, lo stesso vale, necessariamente, anche al contrario.
Appurare le fonti? Sono certo che "la lista" esiste ed è stata ricavata dalle segnalazioni che i gestori dei locali affiliati hanno inoltrato nel tempo ad Arcigay, con i nomi di tutti i personaggi insospettabili che li hanno frequentati e, ci metto la mano sul fuoco, si sono infrattati nelle dark room. Diciamola tutta, però: sapere che parlamentari gay votano contro la Legge sull'Omofobia farebbe incazzare anche Gesù Cristo. Un calcio nel culo sottoforma di sonora sputtanata gli starebbe bene.
tutto può essere, mica mi scandalizzo più ormai. E nemmeno sono una che si formalizza. Ma certo non riesco proprio e sentirmi orgogliosa di ottener attenzione al grido di " a frociooooo !!!", anche se indirizzato ad altri. L'ipocrisia non è gay o etero, è ipocrisia e basta. E non è ipocrisia gridar vendetta, schiumare rabbia, inveire, promettere fuoco e fiamme e poi... non scendere in piazza? Non è ipocrisia far le file da abercrombie o a torre del lago e poi... non scendere in piazza? Così, non sarebbe meglio pensare alla "nostra" ipocrisia, prima di punire quella degli altri? Ma se anche succederà, con che moneta verremo ripagati? Se funzionerà, alla meglio saremo figli di un ricatto. Se non funzionerà, e non funzionerà, staremo sulle palle ancora di più, e per una volta non ci piacerà affatto, temo. Certamente siamo infognati in una brutta situazione, impaludati in un cattolicesimo molto più di maniera che di pratica (ipocrisia?), ma continuo a preferire nu o scenario dove prima facciamo la guerra col culo nostro e solo come ultima ratio usare anche quello degli altri. Manifestami ogni anno per l'orgoglio, ma de che?
bah...
@Anonimo 13:52, "liste" di questo genere venivano fatte sotto il fascismo, e ci stavamo noi nelle "liste".
Anche solo averla minacciata questa cosa non porterà nulla di buono.
sono d'accordo su ogni singola parola del post.
questi signori delle cosiddette associazioni gay farebbero meglio a usare le energie per promuovere i nostri diritti invece di litigare come isterici tutto l'anno tra loro e poi uscirsene fuori con le critiche a chi fa qualcosa di concreto.
la ragione a volte non basta,quindi finiamola con il solito vittimismo e la passività. tiriamo fuori i bastoni contro i violenti e fuori le liste contro gli ipocriti.
Pur non amando la pratica dell'outing, in questo caso credo che sia necessario ma mi auguro che non si limiti soltanto ad un mero elenco ma che fornisca anche delle prove, altrimenti è un insinuare che non porterà da nessuna parte.
La mia paura è che invece si tratti di un grande bluff, l'ennesimo ai danni della comunità lgbt.
Sembra che un grande numero di persone non riesca proprio a capire che un politico è un personaggio pubblico e non un impiegato, un medico, o un operaio. Il politico ci rappresenta, gli abbiamo dato un mandato, lo abbiamo votato perchè ci ha convinto la sua morale, il suo stile di vita, i suoi pensieri, la sua dialettica, il suo programma più in concreto.
Ora se questo politico personaggio pubblico ad esempio è l'onorevole Binetti, se uno la vota, credo si aspetti che lei impedisca tutta una serie di aperture verso le unioni omosessuali e allo stesso tempo credo pretenda che lei non abbia una relazione con una donna e che non se la sposi all'estero, pur essendo questi fatti inerenti la sua vita privata.
A me sembra tanto chiaro questo ragionamento.
Sottoscrivo a pieno il contenuto di questo post. Non cambierà mai nulla se gli omosessuali sono i primi a percepire l'omosessualità come un insulto o una cosa da nascondere.
Bravo, Ale
hai detto esattamente ciò che anch'io ho sempre pensato in merito. Non una parola di più, non una di meno.
Non mi dispiacerebbe affatto; stiamo parlando di screditare degli omofobi militanti, visto che poi questi nomi sono i nomi di coloro che affondano la legge sull'omofobia e negano i diritti civili. A questo punto, continuino pure a negare, ma sappiano che ognuno valuterà in maniera molto più obiettiva il peso delle loro parole. Un abbraccio Insy, ti leggo sempre ma commento ogni morte di papa! :-)
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