All’andata il viaggio in treno è stato davvero disastroso. L’incidente della prenotazione sbagliata e soprattutto il fatto che i pachidermi partoriscano in un tempo inferiore a quanto abbia impiegato io per raggiungere la bellissima Torino erano però compensati dal fatto che a ritorno, questa volta da Milano dove sarei passato a trovare amici e a prendere ettolitri di pioggia, avrei preso un treno Freccia Rossa. Solo quattro ore per passare dagli aperitivi a la pag della città della Ventura ai bucatini alla’amatriciana della Sora Lella.
So però che questa saetta su rotaie ne impiega addirittura tre e mezzo se si sceglie il treno che non fa fermate intermedie a Bologna e Firenze quindi decido di cambiare la mia prenotazione per ridurre ancora di più il tempo di viaggio.
Domenica notte, tornando da un famoso aperitivo danzante in un noto locale milanese (questa formula da rotocalco anni 60 mi piace troppo e dovevo adoperarlo prima o poi), chiedo al mio amico Dariush di cambiare immantinentemente la prenotazione. Lo chiedo a lui perché nel noto locale ho incontrato un mio carissimo amico, organizzatore della serata, che ha voluto darmi il benvenuto con un grosso abbraccio e 5 consumazioni e siccome io che ho fatto la guerra sono abituati a finire sempre quello che ho nel piatto e sul fondo del bicchiere, non oso immaginare ubriaco com’ero dove sarei potuto finire con il treno qualora avessi fatto io l’operazione di cambio via internet.
Sostituzione fatta! Il treno non fa fermate, neppure per piscare!
L’indomani salgo sul treno e, visto i precedenti, ricontrollo orario, data, posto, carrozza e transiti lunari almeno 12 volte. La prenotazione è confermata persino dal controllore e solo dopo quest’ulteriore garanzia mi apparecchio tirando fuori cuscini rivestiti in raso rosa, vassoio di pasticcini, infusi al tiglio e inizio a leggere mollemente “Il puro e l’impuro” di Colet.
A 20 minuti dalla partenza il treno si blocca in curva. Il che significa che è inclinato di 45°. E contemporaneamente iniziano a suonare campanelli dai trilli sinistri come quelli che si sentono nei film di fantascienza mentre una voce femminile, metallica ma suadente, annuncia la distruzione della navicella spaziale entro 30 secondi. Non mi allarma neppure il fatto che controllori e tecnici, evidentemente agitati, fanno su e giù lungo gli scompartimenti. E continuo a leggere e sbocconcellare i miei dolcetti. Il treno riparte e dall’altoparlante, annunciano che per cause tecniche il treno arriverà con 15 minuti di ritardo. “Recupererà”, penso illudendomi.
All’altezza di Bologna, sempre la stessa voce, avvisa che ora i minuti di ritardo sono 30. A questo punto, credendo nella teoria dell’ecalescion secondo la quale se uno inciampa su una radice d’albero, poi casca e alla fine muore, temo che il ritardo non si fermi alla mezzora. A Firenze i minuti sono infatti saliti a 40 e facendo dei calcoli fin troppo facili, persino per me, non solo il cambio di prenotazione non è servita a ad evitarmi quell’inutile mezzora di viaggio ma addirittura, rispetto ad essa, c’ho impiegato anche di più.
Ora questo episodio mi ha riportato alla mente il concetto di “Ubris” tanto cara alla letteratura greca. Per chi, fortunato lui, si è risparmiato lo studio di quella lingua che ha molto in comune con film tipo “Naitmer, i guerrieri del sonno” e “L’esorcista”, provo a dare una breve spiegazione. Per Ubris si intende all’incirca (sebbene non esattamente) il peccato di superbia nei confronti del Fato o gli dei. Ovvero, pecca di Ubris Aracne che ritiene di essere la tessitrice più abile della terra, persino più di Atena la quale però, dopo essere stata effettivamente sconfitta dalla mortale, per ripicca la trasforma in ragno. Anche i Malavoglia credono di poter affrancare il loro stato sociale ma poi, tragicamente, ricadono nella povertà più nera. Quindi per riportare tutto poi al mio caso: ma chi me lo ha fatto fare di cambiare prenotazione? Peccando di superbia, speravo di risparmiare del tempo e invece, ho portato un ritardo ancora maggiore. Detto ancora meglio con una delle leggi di Marfi (versione moderna dell’ancestrale Ubris): quando pensi di migliorare la tua vita, fai attenzione perchè potrebbe addirittura andare peggio!!
15 commenti:
Ciao, scusa l’off topic ma volevo segnalarti che da quest’anno è possibile devolvere il 5×1000 all’Unione degli Atei. Per maggiori dettagli e per scaricare il banner da inserire nel blog come ho fatto io nel mio, puoi andare a vedere su http://www.uaar.it
Un abbraccio,
Massi
Uau!...ecco vedi? quanta cultura sprecata in alcool e brillantini...al prossimo giro voglio un saggio di filosofia antica ok? Così accontentiamo anche Paul ;)
Insy, ma senza scomodare il signor Ubris, non è che porterai un po' sfiga? :)) mi è piaciuto il riferimento ai film di fantascienza, in particolare ALIEN, uno dei miei capisaldi cinematografici (che so conosci bene anche tu... ;)) indimenticabile l'angoscia che si prova quando Ripley, unica superstite del Nostromo, corre a perdifiato nei corridoi della nave con la voce di Mother che incalza: "è attivata la procedura di autodistruzione della nave, ora avete 5 minuti per raggiungere la distanza minima di sicurezza, questa nave si autodistruggerà tra 5 minuti..." un cult :)
io che purtroppo sono costretto a usare quotidianamente il treno, direi che il peccato di ubris nn è tanto tuo, ma della molto cara trenitalia che straplubbicizza il suo eurostarfrecciarossaaltavelocitàfast!
Praticamente "la tragicomica vita di Fantozzi!".
La prossima volta portati un corno appresso anzichè i dolcetti :)
ALLORA SEI STATO TU!!!!
Sei tu che hai portato la pioggia!!!
(faccia imbronciata)
Uffa, io oggi pomeriggio dovevo andare a fare un pò di sciopping primaverile(?!) e invece diluvia...
vabbe' alla prossima che ti capita ti mando un santino da sarsina dicono faccia miracoli ,hai visto mai.
p.s.penso che puoi richiedere il rimborso x il ritardo del treno.
Hai chiesto almeno il bonus per il rimborso? Dopo i 25 min di ritardo hai diritto al rimborso del 50% del biglietto! Maledette FS...
TomIT
non lasciare la via vecchia per la nuova....cià
io di fast c'ho solo lo slim.
scusa, io non ho mai studiato il greco, ma ho sentito pronunciare "hybris" come "iubris" ed ho sempre fatto così pure io: è sbagliato?
la pronuncia della U di Ubris è a metà strada tra I e U quindi suona come IU ma molti, me compreso, preferisce la U.
Insy ... hai sbagliato il mezzo per perseguire il fine, altroché legge di Murfi! Dovevi prendere un maledetto aereo. Alla peggio, finivi come Mecoli Colchin e te la vedevi con Giò Pesci. Ma forse no visto che non è ancora Natale :)))
Tesoro hai chiesto il rimborso? dovrebbero ridarti il 50% del biglietto...
Non ti ridanno nulla...una volta ero in Eurostar, prese fuoco una carrozza e facemmo due ore di ritardo...nessun rimborso!
Io avevo prenotato on line, mandai l'originale della mail che avevo ricevuto come prenotazione, inviai dove dovevo inviare il codice di prenotazione e risposero che non potevo essere rimborsata perchè non avevo presentato IL BIGLIETTO...ma se ho prenotato on line e ve ne ho mandato le prove che biglietto dovrei avere?
Poco dopo lessi su Repubblica che c'era stato uno scandalo perchè si era scoperto che FS faceva BROGLI pur di non rimborsare la gente.
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