mercoledì 24 novembre 2010
PILLOLA ANTI HIV. MI SFUGGE QUALCOSA.
Scusate ma solo io trovo ci sia qualcosa che non torni in questo farmaco e nella sua sperimentazione? (ecco l'articolo)
1)Come hanno calcolato la percentuale di contagio del gruppo di soggetti sottoposti a sperimentazione? Li seguivano ad ogni atto sessuale?
2) se chi lo ha sperimentato ha usato comunque anche il preservativo come si fa ad attribuire il merito della protezione all'uno piuttosto che all'latro?
3) l'assunzione quotidiana non è quantomeno disagevole soprattutto se si considera la non totale preservazione da parte del virus?
4) come calcolano l’aumento di percentuale di rischio a fronte di un uso non quotidiano del farmaco?
5) come mai il campione testante era composto solo da omosessuali, trans e bisessuali?
Io non sono un medico ma almeno da quel che si legge la cosa non è chiarissima.
Oltretutto la necessità di un dosaggio quotidiano mi fa sorgere il sospetto che possa essere una trappola commerciale che fa leva sulla paura dell'AIDS (tant'è che è già acquistabile).
Ben vengano comunque sperimentazioni che abbiano il fine di debellare o ridurre il contagio da HIV ma credo si debba puntare molto più sulla cura dal momento che la prevenzione migliore e più efficace, a tutt'oggi, non è l'astensione come dice Benedetto ma il profilattico.
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17 commenti:
In effetti alcuni di questi dubbi son venuti anche a me sentendone parlare in radio ieri... sarà che sono un ignorante al riguardo... però...
Cmq sia spero che se e quando troveranno un vaccino preventivo e curativo definitivi questo non sia fatto passare come un via libera ai rapporti senza protezione... perchè scommetto che così sarà! Come se l'unico rischio sia l'HIV
in genere le sperimentazioni le fanno pagando prostitute africane per sottoporvisi. tipo: ti do trentadollari, tu non usi il preservativo ma questa pillola qua, e poi vediamo se ti sei presa l'hiv o meno. infatti quando si parla di sperimentazione aids un po' rabbrividisco.
questa cosa qua che ci fai leggere sulla repubblica non l'ho ben capita neanch'io, e mi rimangono i tuoi stessi identici dubbi.
Sono convinto che la cura esiste e l hanno scoperta già da tanto tempo, ma è sotto dominio della MAFIA!
Sono convinto che la cura esiste e l hanno scoperta già da tanto tempo, ma è sotto dominio della MAFIA!
Allora, la domanda numero due non trova risposta...
Ma alla domanda numero cinque risponde la prima delle linee guida provvisorie che sono in coda all'articolo:
"Il Prep ha dimostrato di ridurre l'infezione da Hiv tra gli uomini che hanno relazioni sessuali con altri uomini. Non ci sono dati in relazione alla sua efficacia tra gli eterosessuali o consumatori di droghe iniettabili."
Purtroppo gli articoli che riportato risultati scientifici sono raramente chiari. Quindi ho letto l´articolo originale appena pubblicato da The New England Journal of Medicine.
Allora in poche parole hanno selezionato 2499 uomini o transgender women, li hanno divisi in due gruppi, a uno hanno dato il farmaco e all´altro il placebo. Hanno fornito loro condoms e informazioni per praticare sesso sicuro.
Dopo 2 anni e mezzo hanno testato il numero di persone sieropositive nei due gruppi .
Risultato:
100 persone che avevano preso il placebo erano infette, e 64 tra quelle che avevano preso i farmaci. Ergo, efficacia di prevenzione del :44%.
Giudicate voi....
Gli stessi autori dicono comunque che l´efficacia non e´cosi alta rispetto a quando lo studio e´stato progettato. Uno dei "problemi" potrebbe essere il basso dosaggio del farmaco.
Ad ogni modo fanno notare che in entrambi i gruppi sono diminuiti i comportamenti a rischio.
Non sono un medico ma un semplice biologo...quello che posso dire e´che mi sa che ci sia ben poco da festeggiare!
ciao
Simone
Ps
sonostati testati solo uomini per due motivi:
1. in US (lo studio e´pagato dall NIH americano) il tasso di incidenza dell´HIV e´piu alto in uomini che fanno sesso con uomini (termine tecnico)
2. perche' in questo si evita la variabilita' tra uomini e donne e tra diversi tipi di rapporti sessuali.
Insomma e´un esigenza "tecnica".
Si ma come fanno a sapere che quel 44% che non è stato infettato, è grazie al farmaco e non grazie al condom?
Sorry, ma non capisco...
@ Enrico: e´statistica.
I due gruppi hanno avuto comportamententi simili. Ho riassunto per brevita', ma alle varie persone e´stato chiesto se hanno avuto rapporti a rischio. Inolte per esempio l´incidenza di altre malattie sessualmente trasmissibili (clamidia, gonorrea ecc ) non e´diversa tra i due gruppi.
Lo so che il test "piu' semplice" sarebbe esaminare chi ha fa sesso senza protezione e chi con il condom. Ma non si puo' fare! Viola tutte le regole deontologiche.Un medico non puo´chiedere a un paziente di avere un comportamento a rischio. Si possono fare studio a posteriori tra persone che sono state esposte al virus (e lo hanno fatto...e infatti stanno studiano persone che sono state esposte per anni ma non si sono infettate) ma non possiamo testarci dei nuovi farmaci!
Sim
@ pollywantsacracker:
la prossima volta ti consiglierei di informarti prima di dire cavolate!
lo studio e´stato condotto in US, Peru, Ecuador, Brasile Tháilandia, e Sud Africa.
Gli studi seri non si possono fare solo con gli africani per ovvie ragioni etniche!!!
sim
@Enrico
in trials clinici come questo non si può certo tentare di replicare la situazione "migliore" (prendi la pillola, tromba con un sieropositivo e vediamo che succede...)
Molto di questi trials si basano sull'inferenza statistica di situazioni che "tendono" a rappresentare la realtà. E molto, moltissimo è basato sulla qualità di selezione del campione. Ora... io do una pillola ad un gruppo ed un placebo ad un altro. Ad entrambi i gruppi do il profilattico. Poi misuro quanti si son infettati in un gruppo e quanti nell'altro. Il ragionamento si basa su ciò che si osserva anche nella realtà:
a. il profilattico non garantisce al 100% (ma le percentuali di fallimento dovrebbero restare pressocchè simili nei due gruppi se la randomizazione è stata ben fatta); b. alcuni soggetti in particolari circostanze non usano il profilattico. Naturalmente, sempre per la randomizzazione, tali comportamenti si replicano nei due gruppi in maniera comparabile, ergo: entrambi i gruppi si espongono (non alle medesime) ma a comparabili condizioni di contagio. Se misuro le percentuali di contagiati, e queste sono significative (di solito si usa una significatività al 5%, ma credo che in questo caso sia dell'1% ) allora posso dedurre che le differenze siano dovute alle diverse condizioni sotto le quali l'esposizione si è effettuata. Fermo restando che avranno testato le differenze statistiche per innumerevoli altre variabili, soprattutto biologiche, e che per tali variabili i 2 gruppi si son dimostrati sovrapponibili (nessuna differenza statisticamente significativa), l'unica variabile discriminante è l'assunzione o meno del farmaco. In soldoni le cose vanno così.
La Nonna
Per quanto queste sperimentazioni siano importanti, leggendo questi articoli passa un po' l'idea che si prende questa pillola e si è più protetti dal contagio. Forse è così, anche se prima di "festeggiare" sarebbe meglio fare ulteriori sperimentazioni e su campioni più vasti. Quello che in detti articoli non emerge è che il TRUVADA (farmaco del quale purtroppo faccio uso da circa tre anni) non si limita a dare mal di testa. Si tratta di un farmaco che ha un grado di tossicità elevato ovvero porta con sè una serie di effetti collaterali pesanti sia a breve che a lungo termine, perciò non capisco come si possa far passare l'idea che le persone sane prendendo questa pillola tutti i giorni potranno "sfangarla". Non si tratta di un'aspirina, purtroppo, ve lo posso assicurare. Credo che gli studi siano sacrosanti e, anzi necessari, però i giornalisti dovrebbero trattare questa materia con più attenzione: non si può scrivere:"...riduce il rischio di contagio..." e poco dopo concludere: "...l'unico effetto collaterale è un po' di mal di testa..."
USATE IL PRESERVATIVO SEMPRE SEMPRE SEMPRE SEMPRE SEMPRE.
Grazie a tutti delle spiegazioni!
una pillola del giorno prima, una pillola del giorno dopo...una cura (la PREP sono secoli che c'è in Inghilterra...come cura del giorno dopo nei casi di un possibile rapporto a rischio con effetti collaterali paurosi)
tutto questo, e scusate la polemica, per far entrare l'abitudine del "prendiamo una pillola e vai di sesso non protetto"?
@sim: infatti ho detto IN GENERE. forse dovresti informarti tu. e le chiare ragioni etniche di cui tu parli sfuggono alla mia mente sottodotata, scusa.
Ragioni etniche: la popolazione umana non e´ uniforme ed e´ormai ben noto che esite una diversa sensibilita' a certi tipi di malattie (nel caso delle infezioni e´molto minone ma comunque esistono) e alla risposta alle terapie.
Questo dipende dalla variabilita' genetica. Un esempio popolarissimo: gli asiatici, o meglio i cinesi e i giapponessi sono molto piu sensibili all´alcol dei caucasici (i bianchi). Oggi sappiamo perche': una buona parte di asiatici hanno il gene che codifica per un enzima chiamato alcol deidrogenasi che degrada l´acool che non funziona.
Altro esempio, gli abitanti delle Ande e quelli del Tibet che vivono ad altissima quota hanno diversi geni "mutati" che gli permettono di usare il poco ossigeno che c'e' a quelle quote.
sim
sono marco da pistoia.... sono sicuro che il vaccino c'è già.. ma c'è una grande speculazione di soldi dietro a questa malattia... un malato costa più di 1.500.00 euro al mese... se mettono il vaccino le case famaciutiche perderanno questi soldi.... viviamo in una politica di merda in un mondo dove preferiscono guadagnare soldi che salvare vite umane... è una vergogna bisogna cambiare il sistema!!!!!!!! bisogna fare qualcosa ribellarci a queste crudeltà... in africa e in tanti posti del mondo non hanno neanche le cure.... bambini muoiono... noi con la terapia quanto andremo avanti???? e gli effeti collaterali li conosciamo??? siamo delle loro cavie da esperimento... io non ci sto più!!!! faccio un appello ai sieropositivi.. è giusto vivere così???? sappiamo di persone potenti che sono guarite... allora il mvaccino c'è!!! c'è che è solo che noi siamo dei poveri emarginati dove non abbiamo le possibilità economiche x permetterci di guarire e fare una vita normale!!!! ragazzi|e dobbiamo scendere in strada e ribellarci a questo dominio del cavolo... sappiamo che nnon vivremo bene a lungo.. allora cavolo cerchiamo di cambiare qualcosa... sarei disposto a provare nuove cure di sperimentazione rischiando anche la vita... ma qualcosa deve cambiare!!!!
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