lunedì 24 gennaio 2011

AUTOSCATTO E LA POSA DELL'IDIOTA.















C’è un’attrazione irresistibile che porta i gay a farsi le foto nei bagni delle camere d’albergo. Credo che siano le luci. Non so per quale motivo ma effettivamente quando esci dalla doccia e ti specchi sembri più magro e definito. Questo momento magico di equilibro psicofisico reso tale dal talento da qualche Storaro dell’industria alberghiera merita quindi di essere immortalato con una fotografia che sicuramente andrà a finire sul profilo di Gayromeo (che per chi vive con le chiappe sigillate diciamo essere una sorta di moderna Agorà per omosessuali dove ci si scambiano idee e informazioni iperuraniche quali: “dove abiti? Ospiti? Attivo o passivo?”).
Fin qui nulla di strano. Dare sfogo al proprio narcisismo non è ancora un reato sebbene venga molto spesso biasimato da schiere di vergini puritane dai candidi manti. La cosa che però è davvero insopportabile è la posa che definirei “auto ritratto dell’idiota”. Chiunque abbia un profilo su una chat gay o su Facebook (lo so che le ripetizioni sono stilisticamente poco piacevoli da leggere) sa di cosa parlo. Mi riferisco a quelli che scattano la foto ritraendosi con la macchinetta in mano per vedere nel monitor se la posa mette in risalto le proprie grazie.
È la tecnica fotografica più demente che si possa congegnare. Insomma anche le macchinette da 10 euro hanno la funzione autoscatto e non occorre leggere il libretto delle istruzioni per intuire che l’iconcina che sembra un timer è un timer che una volta impostato permette di fare una foto, meraviglia delle meraviglie, senza dover usare il proprio indice, permettendo al soggetto di avere un’espressione del viso un po’ meno imbecille di quella di uno che con un occhi cerca di guardarsi allo specchio e con l’latro centra l’obiettivo causandosi uno strabismo periscopico da camaleonte. Senza poi considerare la genialata di usare il flash. Il risultato è la foto di una sagoma umanoide affianco alla quale sembra esploso un reattore atomico o sia apparsa l’anima di un caro estinto: ideale per i programmi sul paranormale di rete4 ma assolutamente inutile per qualsiasi tentativo di seduzione.
Come dicevo molti amano ritrarsi nei bagni d’albergo ma la sindrome da autoscatto prende anche gli spogliatoi delle palestre o direttamente la sala pesi. C’è da riconoscergli l’abilità di cogliere l’attimo perché a meno che l’alto parlante non abbia annunciato un’evacuazione causa bomba non capisco come sia possibile scattarsi una foto con il proprio i phone mostrandosi torto come una statua di Fidia senza essere preso per il culo anche dalle vecchie artritiche in riabilitazione sulle cyclette.
Non tutti però frequentano le palestre ne viaggiano tanto spesso da compilare un album con “i migliori scatti dai bagni d’hotel” ma non per questo rinunciano all’auto scatto. E qui, come in un perverso gioco di scatole cinesi, affiora altro dilemma da togliere il sonno: quale frenesia di immortalarsi nel “qui e ora” può cogliere al punto da non preparare un minimo il set per lo scatto?
Stendini con i panni stesi, letti disfatti, pentole nel lavandino che debordano e orrendi foulard batik appesi alle pareti. E questo dovrebbe essere un ritratto che dovrebbe spingere qualcuno a lavarsi, vestirsi, uscire di casa, prendere la macchina, perdere il parcheggio, magari affrontare anche il freddo o il traffico, prepararsi uno o più argomenti a piacere di vago interesse per dare all’incontro una parvenza iniziale di incontro non solo finalizzato alla scopata? Se tanto mi da tanto ti ritrovi a casa di questo e ti tocca pure pulire i piatti ancora sporchi della cena spiegargli i panni appena asciutti che agonizzano stesi accanto al termosifone.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti dimentichi di chi si fa l'autoscatto nel proprio bagno da bravo pseudo-adolescente emo, di chi, anziché ritrarsi con la fotocamera in mano, opta per sollevarsela al di sopra della propria testa per poi immortalarsi con bocca corrucciata a cuoricino sperando che la prospettiva riesca a togliergli almeno dieci chili dal givita. E chi taglia la foto eliminando proprio i punti critici di accumulo lipidi e chi, peggio ancora, si da una rinfrescatina con photoshop?

Anonimo ha detto...

non dimenticare anche la foto senza maglietta con il braccio piegato a 90 gradi con la mano sulla testa, che fa tanto barbie regina della moda (quello dove premevi dietro la schiena e il braccio saliva verso i capelli in maniera molto fashion)

e tu come te le fai le foto?

IsteriaPersonificata

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

si da due settimane :(

E come Emo ha detto...

beh LaPatty dài, New York non fa per te, tu sei stato fatto per vivere a Roma .

Anonimo ha detto...

Ahaha...davvero non so con che coraggio la gente pubblica certe foto orrende, con quelle "scenografie" squallidissime..

Pietro