martedì 11 gennaio 2011

SIGNORINI PER LE MASSAIE.
























“Non ho niente contro Elton John, che conosco e stimo non solo come cantante. Suo figlio non potrà contare sulla figura veramente insostituibile per un bambino: quella della madre. Sono d’accordo con Papa Benedetto XVI quando afferma che i bambini devono crescere in una famiglia dove ci sono un papà e una mamma”.
Anche Alfonso Signorini dice la sua sulle famiglie gay. Ancora una volta io mi chiedo se il diritto d’espressione e la condivisione pubblica del proprio pensiero non siamo diritti sopravvalutati.
Certamente le sue opinioni non hanno il potere di invertire il susseguirsi delle stagioni, ma è la riprova di come certi omosessuali abbiano una così tale disistima della loro identità da fare dichiarazioni spesso feroci a partire da loro stessi.
Da una parte è lampante la sua piaggeria verso uno schieramento politico che ha nel suo leader il suo editore/padrone. Dall’altra è chiarissima la sua ricerca di benevolenza del massa di massaie, sostentamento cardine della sua carriera di direttore di testata (del resto dirige Chi, non certo i Quaderni di critica filologica) ma la cosa che più mi colpisce è quanta poca autostima abbia se si dice convinto del fatto che una coppia omosessuale non possa, anzi non debba, avere dei figli altrimenti privati della figura materna (idem per le lesbiche specularmente detrattrici di quella paterna). Ora che lui non si senta in grado di assolvere al ruolo, può anche essere plausibile ma che debba tirare dentro un’intera categoria composta da milioni di persone è una posizione quantomeno presuntuosa.
Certo, è una sua opinione. Ma mi sono seccato di veder tirare fuori questo patentino d’immunità ogni volta che qualcuno dice una stronzata. E l’educazione di un bambino va ben oltre l’opinione soggettiva. Quel che rende un individuo sano ed equilibrato non deriva da meri fattori matematici: madre+padre=individuo equilibrato. E questo lo diceva il mio professore di lettere alle medie, ed era un sacerdote. Per crescere una persona felice ci vuole impegno, sacrificio, determinazione. E gli omosessuali ne sono in grado tanto quanto gli eterosessuali. Se lui pensa il contrario, si riferisse solo alle sue capacità ma che per favore, non trascinasse anche me nella sua pozzanghera di inadeguatezza perché non sempre bisogna avere un’opinione su tutto e perché commentare a Verissimo le storie d’amore che nascono tra i concorrenti del Grande Fratello non è facilmente giudicabile quanto esprimere un parere sulla felicità di un essere umano.

15 commenti:

dr.mine ha detto...

Condivido in pieno Insy!
Io piuttosto avrei parlato dell'inadeguatezza di Elton John ad essere padre per la sua età, la sua vita e i suoi trascorsi non certo felici...

Ἀμφίων ha detto...

Qual è il problema: l'ignoranza che permane, indenne, perché gente come Signorini (che lo faccia per piaggeria, non si discute) continuano ad offrire al pubblico delle "massaie"&affini spiegazioni pretestuose circa problemi che meriterebbero ben altro approfondimento.
Quante banalità si ascoltano su temi di civiltà, liquidati con superficiale approssimazione... se poi lo fanno c.d. "esponenti" del mondo glbt, allora stiamo a posto.
Conoscete questo video http://www.youtube.com/watch?v=4av3T32ycoA è un interessante analisi del tema

Anonimo ha detto...

Ohi mamma bimba mia! Son temi questi da buttar sul tavolo ad inizio anno? Non sarai mica tornata pregna dalla big apple? Vabbè, battute a parte puoi trovare un tranquillizzante porto sereno nella considerazione della statura culturale e nello spessore intellettuale del portavoce di queste posizioni. Cara, non possiamo farci venire l'orticaria ogni volta che un signorini, una cuccarini una patty pravo qualsiasi ruttano al vento le loro verità. Che sia un gay a dirlo vale poco. Sai meglio di me che la categoria non svetta per spirito di solidarietà e comunanza, a meno di non parlare di feste orgiastiche e dark rooms. No, credimi, ci sono tanti altri ottimi motivi per farsi il sangue aceto, ma davvero non questi. Tu credi che un gay possa - non in termini di sua capacità genitoriale, quanto in termini di "barriere architettoniche sociali" - garantire una crescita serena ad un bimbo. Io non lo credo. Lo vorrei, ma non mi serve una legge che me lo permetta, mi serve una società diversa, educata con canoni profondamente diversi. Il movimento LGBT è colpevole di non aver mai instillato nessun interesse ad una nuova educazione sociale. Si straccia le sottane dopo l'ennesimo pestaggio per circa 15 minuti, e poi torna nel suo buco, od in quello di qualcun altro.

La Nonna

Anonimo ha detto...

Chapeau! Bravo Insy, raramente ho condiviso così tanto quello che hai scritto!
rob

Lorenzo ha detto...

Da uno come Signorini non si sarei aspettato altro che queste EMMERITE stronzate.

Mukka ha detto...

Condivido, ma fino ad un certo punto...
E' vero due genitori omosessuali sono in grado, esattamente come due genitori etero, di crescere un figlio, su questo non ho dubbi.
Il dubbio mi sorge, però, nel momento in cui il bambino si troverà a dover rispondere alla domanda "perchè tu hai due papà (o due mamme) e io ho una mamma e un papà?"
Perchè questa domanda, ripetuta ad oltranza fino a quando non avrà l'età per rispondere in modo adeguato, gli verrà posta di frequente. Per non parlare delle prese in giro ecc, ecc, ecc.
Perchè è inevitabile che ci siano. Tutti sappiamo quanto spietati e carogne possano essere i bambini e, ancor più, gli adolescenti.
Non credi che una situazione del genere creerebbe nel bambino un senso di inadeguatezza e lo farebbe sentire diverso?
Che gli omosessuali vogliano pari diritti degli etero mi sembra sacrosanto, che possiate avere la libertà di sposarvi e di non sentirvi discriminati. Però non trovo giusto che un bambino "paghi" per quello che io penso sia egoismo da parte dei suoi genitori.

Unknown ha detto...

Allora, vorrei toccare solo due argomenti:
1) Signorini è la classica espressione di quello che l'attuale intellighenzia italiana vorrebe per poter accetare un omosessuale, quindi, ok, non mi meraviglio di quello che dice, ma comunque farebbe meglio a ridimensinare le sue aspirazioni a voler rappresentare un'intera categoria. E dovrebbero anche smettere di intervistarlo come tale.
2) Per quel che riguarda i bambini figli dell'egoismo, vorrei ricordare innanzitutto che la paura perché il bambino possa venire deriso è tutta del genitore che non saprebbe come rassicurarlo e nasconde, secondo il mio parere, la stessa omofobia interiorizzata di Signorini. Se il bambino viene deriso, è compito del genitore mettere tutto in prospettiva e il bambino si può sentire diverso ed inadeguato solo se lasciato da solo ad affrontare il tutto. Quindi, se ancora non fosse stato chiaro, è vero: il ruolo di genitore è difficile e richiede sacrificio, ma questo PRESCINDE dalla sessualità genitoriale. Avere un figlio essendo un genitore gay porta sì più stress (per il genitore e per il bambino, e anche qui dovremmo distinguere se porta sempre stress o solo in contesti sociali come quello italiano), ma spetta al genitore in ultima analisi il compito di spiegare quello che succede (fra l'altro, pensare al bambino come indifeso e vulnerabile A PRIORI indica una concezione del bambino antiquata e restrittiva: il bambino ha tutti i mezzi per sviluppare autocritica, autostima e conoscenza di sé e del mondo - sta sempre al genitore stimolarlo e fornirglieli).
Tutto questo sproloquio non per negare la difficoltà di essere genitore omosessuale in Italia, ma per perorare la causa dei genitori COSCIENTI di quello che fanno e non proni alla vergogna per la propria omosessualità, da scaricare sul bambino, che allora sì si sentirebbe inadeguato e diverso. Insomma, lo sappiamo tutti: avere dei genitori indifferenti od ostili alla omosessualità del figlio è la prima causa di insicurezza fra gli omosessuali; non ci ha insegnato nulla tutto questo?

SallyB ha detto...

Mi rivolgo principalmente a Mukka:

Lo sai qual è il punto? Dobbiamo pensare al BENE del BAMBINO/A.
Appurato che una coppia di genitori omosessuali è all'altezza del ruolo, perché può crescere un bambino felice e amato, i nostri problemi sono finiti.

E vuoi sapere perché?
Perché il bambino di genitori omosessuali si guarderà intorno, noterà che è insolito avere due mamme o due papà. Ma si presuppone che questi siano in grado di spiegargli ogni cosa: che l'amore è una manifestazione che prescinde dal sesso. Che due mamme si possono amare, così come due padri, così come un padre e una madre.

Voglio dire una cosa: dovremmo crescere i nostri figli senza pregiudizi, donare loro un pensiero libero e sviluppare la loro capacità di critica. Non dovremmo indottrinarli: caro papa, taci che è meglio. Dì la tua, esprimiti (come è tuo diritto fare), ma lascia liberi gli altri di avere una propria opinione.

Un'ultima cosa Mukka: pensare ai 'disagi', alle prese in giro che il bambino potrebbe subire è assurdo: esisterà sempre qualcosa per cui si sentirà diverso dagli altri. (Mai sentito parlare della campana di vetro?)
E' la vita, è una delle parti più difficili della crescita.

Non permettere a coppie omosessuali di avere figli significa cedere alle minacce di qualcuno. E perché dovremmo farlo?

Alahambra ha detto...

Mah... io penso che due omosessuali abbiano tutto il diritto di sentirsi una famiglia e di avere coperture legali nel momento in cui decidono di costituirsi come coppia.
Nello stesso modo credo che il loro stesso essere omosessuali comporta la non procreazione, dato che la procreazione comporta il sesso eterosessuale. Volere con questo accanimento un figlio, per una coppia che per sua stessa natura è incapace di generarne uno, mi sembra l'ennesimo voler la botte piena e la moglie ubriaca, esattamente come le tante sottolineature orgogliose di diversità, e la concomitante pretesa di uguaglianza di trattamenti.
Intendiamoci: mi danno ugualmente fastidio quelli che sventolano la bandiera dell'eterosessualità. Di fatto, purchè un individuo sia coerente ed equilibrato, mi interessa poco quale sia il suo orientamento sessuale. Da qui a proclamare che che aver dei figli sia un diritto però ne corre di acqua sotto i ponti, sia per coppie gay, che per coppie eetero, ciascuna per motivi differenti.

Anonimo ha detto...

signorelli? signo..che? comunque, a me da piccina hanno spesso chiesto perchè non c'è tuo padre? perchè tua madre non viene a prendertia scuola? perchè..perchè...è così e basta. si cresce anche indipendenti dalla famiglia, si vive e si sopravvive anche con famiglie come la mia,dove amici, sorella, gatti e stregoni han fatto si che si andasse avanti anche senza "la famiglia".
perchè ci si dimentica a volte dell'individuo, che fa famiglia anche da solo. e se tizio e caio han deciso di far famiglia non sarà davvero l'opinione di un certo signoretto da salotto modello upim, a decidere il contrario. mi fa solo una gran pena.ff

Ἀμφίων ha detto...

> Pepello: il tuo secondo punto è assolutamente condivisibile, soprattutto quando fai riferimento al ruolo del genitore nell'aiutare il proprio figlio ad orientarsi nel mondo, avendo chiaro che quest'ultimo è un soggetto comunque capace di maturare un pensiero critico, compatibilmente con l'età, se incentivato a farlo.
Concordo a pieno poi con l'ultima tua affermazione sul senso di vergogna ed insicurezza: una società in cui i bambini potessero, anche solo per via dei compagni di scuola con due papà o due mamme, confrontarsi con una visione serena della sessualità, sarebbe forse causa di minori traumi nella fase di scoperta del proprio orientamento.

Unknown ha detto...

Amphion, e che te lo dico a fare? :) Concordo! :)

Anonimo ha detto...

@SallyB posso capire il tuo punto di vista, ma non lo condivido. Per me, il fatto che due persone omosessuali vogliano un figlio è un fatto di puro egoismo.
Questo, ribadisco, senza mettere in discussione il fatto che sarebbero senz'altro all'altezza del ruolo.
Mukka

Angelo Ventura ha detto...

per "Anonimo": sono d'accordo con insy e in pieno disaccordo con l'idea che per una coppia, etero o omosessuale, voler aver un figlio sia solo un atto di egoismo, quando si pensa all'impegno umano, economico ed emotivo necessario per crescere un figlio. Potrà anche esserci dell'egoismo, ma non necessariamente, e comunque crescere un figlio implica soprattutto altruismo al più alto grado. Quanto al disagio sociale del bambino, è un problema che deriva anche da una mancata educazione al rispetto altrui, anche quando è diverso.
Firmato Angelo Ventura di Brescia
(perchè io non mi nascondo dietro un "Anonimo"

Mukka ha detto...

@Angelo Ventura di Brescia: ci tengo a precisare che non mi sono nascosta dietro l'anonimato. Come avrai senz'altro letto, una firma c'è. Mukka.
Noterai, inoltre, che SallyB, alla quale mi rivolgo, ha risposto ad un commento iniziando con "mi rivolgo principalmente a Mukka", il che sott'intende che tale Mukka avesse già lasciato un altro commento dove, se ti prenderai la briga di guardare, noterai che si è firmata con tanto di Url del blog.
E questo non mi pare nascondersi.
Non li ho inseriti di nuovo (firmandomi comunque per essere riconoscibile), perchè tanto ero "rintracciabile" dal mio commento precedente.
Evidentemente eri troppo preso dalla tua personale crociata contro gli anonimi per prestare attenzione ai commenti precedenti...
Così, giusto per spirito di pignoleria.
Quanto all'argomento del post, sono in pieno accordo con te, il disagio del bambino è un problema che deriva principalmente dalla mancata educazione al rispetto altrui.
Scegliere di ignorare il problema, però, non significa che esso sparisca. Purtroppo la gente ignorante c'è. E non mi pare sia giusto che un bambino paghi per delle scelte che non ha potuto fare in prima persona per quello che, a parer mio, è egoismo dei genitori (che, ripeto, sono certa possano ricoprire egregiamente tale ruolo indipendentemente dal fatto che siano omosessuali).