giovedì 5 maggio 2011

IT GETS BETTER, MA NON PER NOI.



Giovanardi, il sottosegretario alle politiche familiari, sembra aver trovato la vena aurifera in grado di dargli la visibilità cercata. Questa non la sta ottenendo grazie a un disegno di legge, né a qualche riflessione sensata che realmente giovino alla società, ma focalizzandosi ostinatamente sullo spauracchio perfetto dei politici incompetenti: l’omosessualità.
Giovanardi non è certo un’aquila, basta vederlo in faccia, e come tutte le persone meschine di pensiero e misere di sentimenti, ha scelto la strada più semplice cercando di confondere la tutela della famiglia con una condanna immotivata dei diritti degli omosessuali a formarne anche loro una.
Io non so se Giovanardi abbia la sensibilità tale per rendersi conto di stare giocando con le vite delle persone. Non credo che abbia quel minimo livello di coscienza che sa arretrare quando ci si accorge di aver sbagliato, quella consapevolezza intellettuale che fa ammette: “si, ho detto una marea di puttanate, scusate!”.
Se così fosse si renderebbe conto della campagna d’odio che sta caldeggiando e che, sebbene scaturisca da lui, ha la pervasività necessaria per influenzare moltissimi cittadini che vivono in uno stato di ignoranza pressoché totale della questione.
Solo in uno stato ipocrita e contraddittorio come il nostro si vede un ministero (Pari Opportunità) finanziare una campagna contro l’omofobia e il rappresentante di un altro lanciare bordate continue cariche di intolleranza.

Negli USA da tempo sta andando avanti una campagna sociale chiamata “IT GETS BETTER” (andrà meglio) nata a seguito di una catena di suicidi compiuti da adolescenti a seguito delle vessazioni di coetanei per il loro essere omosessuali.
In America ci si sta dando da fare nel modo che a loro riesce meglio: creando movimenti sociali.
Io non credo Giovanardi abbia mai visto nessuno dei video fatti dagli artisti, dai politici e dalla gente comune che supportano i ragazzi attraverso la rete incoraggiandoli a tenere duro, a resistere, ad affrontare i bulli della scuola o gli insulti della gente convincendoli che un giorno “le cose andranno meglio”. Quindi non mi rivolgo al sottosegretario ma a quanti hanno il buon senso di riconoscere il valore di un’operazione del genere e la generosità di condividerla con gli amici.
La vita, lo sappiamo tutti, non è facile per nessuno ma per gli adolescenti omosessuali, spesso imprigionati in contesti sociali e familiari agghiaccianti, può essere ancora peggio.
Anche in Italia ci sono stati casi di suicidi di giovani omosessuali ed è una cosa della quale Giovanardi si dovrebbe preoccupare piuttosto che lanciare accuse moraleggianti sulle famiglie tradizionali.
Non sarebbe del resto questo il suo vero compito?
Vi invito quindi a vedere questo video sull’iniziativa “IT GETS BETTER”. A me commuove e rammarica allo stesso tempo perché più vedo lo spirito altruistico che muove certe società più mi rendo conto della miseria che impregna la nostra.
Non che le cose cambino e la maggior parte dei gay continueranno a farsi i cazzi propri, ma per tutti gli altri almeno abbiamo esempi buoni a cui ispirarci.

10 commenti:

tiziana ha detto...

in Italia ormai siamo in pieno medioevo (senza offesa per quello che a torto viene considerato un periodo culturalmente buio, dimentichi di filosofi, scrittor, pittori e del mio caro san Francesco)

e questo governo pagliacciata porta avanti deleggio ed odio per tutte quelle categorie che non fanno parte del proprio circo: i gay, le donne bruttine magari ma pensanti, i ragazzini a cui non frega nulla delle trasmissioni demenziali che ci propinano

categorie pensanti e quindi perniciose

Enrico* ha detto...

Questi video del progetto "It gets better" mi fanno sempre piangere come una vite tagliata...

In Italia queste cose non succederanno mai.

La Nonna ha detto...

Enrico* Il Lacrimoso, se aspetti che queste cose scendano dal cielo no, non accadranno mai. Se si formasse un gruppo solidale di persone, con una unità di intenti allora si, puoi avere una speranza che succeda. Tu vedi unità d'intenti tra i gay? Noti la capacità di coalizzarsi? di fare numero? No, cara, non la vedi perché proprio non c'è. Il gay nostrano in società è prima di tutto italiano, e come tale ruffiano e qualunquista, poi professionista o lavoratore, eventualmente, se proprio è con le spalle al muro, etero-curioso, e solo in ultimo, ma proprio in fondo in fondo e giusto se deve (e non ha niente da perdere), sì, è anche gay. Se ad esempio tutti i gay, intendo tutti - destra e sinistra - in un sussulto di orgoglio che non sia la pesca miracolosa del cefalo alla sfilata del gay-pride, decidessero di votare, che ne so, l'ultimo in lista di un partito che abbia lo 0,00... e rotti (e qui dovremmo poter farcela piacere, no?) almeno potremmo poi dire di esserci a grandi linee contati e se il numerino fosse interessante allora vedrai che qualche occhio su di noi cadrebbe pure perché dove noi vediamo solo un cazzo, l'elegie politica vede un voto, finché le cose non coincidono ai voglia a piangere con i video su youtube...
Andiamo caro, il gay esiste nelle piazzole delle autostrade, nelle darkroom, nei luoghi di battuage, a Mikonos, da Abercrombie, da Ikea, in sauna, in palestra, ai concerti di Kylie Minogue, allo spaccio di Prada, sui voli Ryanair per Barcellona, ed in pochi altri posti. Certamente non c'è nella società civile, e non vedo perché dare un diritto a qualcosa che semplicemente non esiste. Enrico, magari tu in banca lo hai detto di essere gay, ma magari no. Sicuramente la stragrande maggioranza dei gay, nei posti dove si confronta con i non-gay tende a mimetizzarsi tra loro piuttosto che manifestare una propria identità.
Sarà la cateratta da vecchiaia, ma io 'ste milionate di persone non le vedo proprio...

Anonimo ha detto...

sono davvero stufo di questo paese. sono stanco del modo in cui veniamo trattati vessati e ridicolizzati... certo che i soggetti scelti in rappresentanza non sono propriamente punti a nostro favore: vedi l'ennesima fregnaccia/realiti di italia uno, micol la bimba urlante e ignorante uscita dal grande fratello, o signorini la signora onnipresente dal dente avvelenato, insomma per quanto la diversità vada tutelata... continuiamo a lasciare che l'idea collettiva su di noi sia una macchietta...
tornando a quel gran porco ( che schifo al pari di capezzone e della cacca di cane) parla giovanardi di moralità?... il maiale ha un fratello gemello al policlinico di modena con tanto di illegittima auto blu e scorta, ogni volta che lo vedo mi viene voglia di mandare a fare in cuxx lui, il fratellino, le generazioni passate e tutte le loro cucciolate oscene prossime venture. e noi zitti, da brave capre lobotomizate. abbiamo il paese che meritiamo ragazzi.

Ominona ha detto...

... mentre da noi "it get bitter"

Enrico* ha detto...

@Ominona "It get bitter"... AHAHAHAH!! Fantastico...

@Nonna Sarà la cateratta da vecchiaia ma non è che per il solo fatto di essere gay uno si deve distinguere dalla massa e si deve mettere in luce e deve esprimere la propria personalità in chissà quale modo... Cioè, certo che si deve esprimere la propria personalità, ma una persona dovrebbe essere rispettata a prescindere, no?

La Nonna ha detto...

@Crying Enrico*, gioia, sai che Nonna ti vuol bene e perciò non mi deludere facendo subito l'equazione che rendersi visibile per un gay significa andare al lavoro in un completo latex a tinte sgargianti sculettando waka-waka per la via. No, cara. La Nonna sa meglio di tutti quanti quello che può costare dire di essere gay sul lavoro. E per inciso io rispetto tutti, in tutti i loro modi di esprimersi, rispetterei anche la fata in latex! Ma io volevo dire altro. Ti puoi nascondere anche per tutta la vita e non mi interessa se lo fai per opportunità o vergogna. Ma se chiedi alla società qualcosa, ti devi far riconoscere, ti devono vedere. Ci son farmaci salvavita che costano uno sproposito e le aziende non li producono perché le malattie curate sono rarissime, sarebbero antieconomici. Capisci? Cosa c'è di peggio che negare la cura ad un bimbo malato? Eppure si fa. Tutto si fa bilanciando costi e benefici. Per il triste che sia così è. Magari fra 2.000 anni sarà diverso, ma oggi no. Tutti dovremmo essere uguali ed avere pari diritti, ma non è così. Colpa della Chiesa? Forse... ma sta li da 2.000 anni, ho forti dubbi che la nostra indignazione vinca la loro potenza. No. Eppure altri paesi forniscono esempi ben evidenti di come MANIFESTANDO, i diriti si ottengano. Solo che quando scendiamo in piazza noi per certi argomenti siamo di una esiguità ridicola. Tu davvero credi che un video su youtube publicizzato su tutti i blog gay muova Giovanardi a compassione? Capisci? Qui lo sforzo è rodersi il fegato tra noi, e non mi pare ce ne sia bisogno. Noi dovremmo convincere gli altri, ma non i politici! Che hanno altre convenienze; i nostri colleghi di lavoro, i vicini di casa, gli amici, la famiglia. Educandoli che non ci sono differenze tra noi e loro e che il mio diritto non lede alcun loro diritto, semmai lo rafforza. Se hai il riconoscimento di questa società il tuo voto ne vale 5: il tuo e quello delle persone che non vedranno in te alcuna differenza con loro e che parteciperanno della tua indignazione facendola propria. Non devi andare in giro a dichiararti con la scirtta su una maglietta, non serve che la cosa venga "urlata", ma sappiamo tutti che anche se sei il più macho dei machi, ci sarà sempre un'occasione in cui un collega, un amico ti ammiccherà l'occhietto e con un colpo di gomito di inviterà a notare il culo della collega, ecco, in queste occasioni io stimo di più chi non si mortifica imitando una qualche espressione da camionista ma sapesse far valere la proprio identità, in modo ironico, educato, come vuoi tu. Ma se sei tu il primo a nasconderti, allora semplicemente non ti vedo, non ti posso giudicare e perciò non esisti. Se lasci che la telecamera inquadri solo e soltanto Imma Battaglia nel suo personalissimo e alquanto ipocrita lesbichese a ruttare una qualche parvenza di indignazione alle batture di questo e quello non puoi aspettarti molto e dunque non devi lamentarti di ricevere nulla. E piuttosto che farsi passare addosso un altro giorno in patetiche visioni di filmatini adorati come ex voto, mi alzerei le maniche e mi chiederei, ma io che posso fare? e poi però la farei. Non aspetterei che un altro lo faccia per me al posto mio. C'è un voto alle porte, per poco che valga è una delle occasioni che ci sono per farsi "vedere" senza rimetterci troppo la faccia, ad esempio. Un movimento organizzato lo userebbe come merce di scambio. Offensivo? Mio nonno mi ha insegnato che per cambiare le regole devi prima conoscere molto bene quelle che ci sono ed usarle a tuo vantaggio. Quando conterai qualcosa cambierai quelle che non ti piacciono. Un bacio.

Anonimo ha detto...

io concordo con la nonna!Ai politici interessano solo i voti, dimostriamo di saperci unire e manifestiamo. Ma so che è difficile e a proposito di quello che dicevi prima è molto più semplice rispondere all'ammicatina dicendo: è proprio una porca! che essendo onesti.

Anonimo ha detto...

splendido post Ale, grazie. . .

M.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti voi Io apprezzato la tua scrittura qui si sta facendo un bel lavoro molto semplice!:)
scusa mio cattivo italiano
ciau