mercoledì 5 novembre 2008
QUALCOSA E' CAMBIATO.
Mi sarebbe piaciuto scrivere un commento competente sulla vittoria di Oby, di quelli che in un colpo solo riabilitano la mia fama di esperto solo di facezie. Ho anche provato a scopiazzare qualcosa sui giornali ma metà delle considerazioni che facevano gli esperti politologi mi erano del tutto incomprensibili.
Allo stesso tempo eviterei volentieri quei post fatti tanto per farli in cui si legge “Grande Obama, siamo tutti con te!!”.
Mi sembrano strilli da curva scritti tanto per scriverli.
Io di politica ci capisco più o meno come la Carfagna di emergenze sociali ma a differenza sua cerco di tenere un profilo basso.
In generale, non sono uno che si fa prendere da facili entusiasmi. Se vedo un fringuello che prepara il nido con la compagna non mi commuovo, come vedere il candidato Democratico battere i Repubblicani di Bush non mi fa ballare per la strada lanciando ghirlande di fiori.
Ma non sono insensibile al fascino che ha la prospettiva di avere come presidente degli Stati Uniti un uomo davvero nuovo, come mai questa nazione ha avuto prima, in grado di applicare cambiamenti che inevitabilmente influiranno anche le nostre vite.
Sia ben chiaro, il 71 continuerà a farmi aspettare 45 minuti sotto la pioggia e le bollette arriveranno inesorabilmente ogni mese sempre più care. Ma se è vero che ormai viviamo in uno stato politico ed economico dove le elezioni americane arrivano come un’onda ad influenzare le condizioni di tutta la terra, allora sì che oggi mi sento più sereno.
Se in una nazione profondamente conservatrice, razzista e pressata da forti scontri sociali c’è ancora la capacità di sterzare a centottanta gradi nella ricerca di un modo nuovo ed efficace di migliorare le proprie condizioni, allora sì che mi sento confortato dalla possibilità che si possa sempre e ancora agire per il meglio e che le cose non sono sempre già predefinite e immutevoli.
Non sarò certo io a fare un’apologia dell’America che, con o senza Barack, continuerà ad essere ancora quella presenza ingombrante e invadente che in passato le ha fatto guadagnare l’appellativo di imperialista. Non riesco ad abbracciare completamente, neppure oggi, le contraddizioni di una cultura forcaiola e violenta che vende armi come fossero stecchi di zucchero filato e che continua a sostenere la pena capitale ma, almeno oggi, posso crogiolarmi nell’ipotesi che forse mondo più simile a quello che vorrei fosse è possibile.
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27 commenti:
Grande Obama, siamo tutti con te!! E pure con te Insi, si, si, siamo anche con te!!
Speriamo bene :........)
la diversità è la forza di una nazione, nel bene o nel male!!!
Loro hanno una marcia in più, malgrado tutto e ora hanno un presidente 47enne di colore che ha deciso di proclamare la vittoria in un piazza storica per le rivolte del '68...che invidia....pure il brizzolato McCain (ma non certo il suo ticket) mi sembrava meglio del nostro mochettato premier. Sarà che l'erba del vicino è sempre più verde o che ha noi è rimasto solo il fango?
Baci, Donatella
la seconda che hai detto Donatella..
Ely
Bravo Insy!!
M.
con questo post confermi ciò che ho sempre pensato di te: dietro quella scorza da sempliciotto superficiale ;)
son contento anche io per la vittoria di Obama ma vorrei anche far notare che le stesse persone che hanno votato ed eletto lui, hanno anche votato la Prop 8 che modificherà la costituzione di alcuni stati introducendo espliciti divieti al matrimonio tra persone dello stesso sesso...
ecco, gli americani avranno anche un presidente nero ma non è che poi abbiano fatto questo gran passo avanti...
Fabio
La penso come te, forse a noi questo evento, comunque eccezionale dal punto di vista storico, cambia poco, "forse". Ma confesso che una lacrimuccia ,nel vedere l'entusiasmo e la commozione della popolazione afroamericana, mi è scesa.
Faccio anche io professione d'ignoranza politca, economica e quant'altro: ciononostante non si può non percepire il valore mediatico (ampiamente sfruttato in campagna da Oby) dell'elezione di un presidente di colore e di un vice donna.
Ma Oby non è un nero di Harlem ne uno Stalin new-wave proveniente da una famiglia di contadini. Anzi. Ha studiato nelle università più prestigiose d'america
e fa anche lui parte di quell'elite di potenti che partecipano delle sorti della nazione. Ho il timore che il colore delle pelle non giustifichi l'identificazione con un gruppo raziale di oppressi politcamente e socialmente (come i neri e i sud americani), sebbene sia stato spacciato come tale. Questo perchè la democrazia è ormai prettamente un gioco di poteri e consensi, non di ideali, e Oby per fare quel che ha fatto si è assicurato i voti
dei + sfigati che, evidentemente incominciano ad essere numerosi e timorosi, e abbisognavano di sognare.C'è quindi,credo, una differenza tra utile e ideale. E' forse + un discorso di classe che di razza (x quanto le 2 cose siano numericamente coincidenti).
Un contro esempio è l'omosessualità in italia. I gehys non hanno potere politico xchè non sono un gruppo coeso e organizzato,e quindi non vale poi cosi tanto la pena, politicamente, rappresentarli, soprattutto se questo può ledere la forte autorità morale e politica di altri potentati che vorremmo come nostri alleati (la chiesa).Come gli scandali alitalia, la mafia, la connivenza e tutta la connivenza che ci passa davanti agli occhi dimostrano, il potere se ne frega della morale, se lo prendi o lo dai, laddove lo scopo è fare soldi (a scapito dei cittadini). E' cher ahimè, non ci sono ancora i numeri, x entrare nell'ìngranaggio.
Elrohir
Comunque li voglio vedere eleggere un presidente dichiaratamente gay. Neanche tra cent'anni...
Bel post, Insy... altrocchè scopiazzare! Tu li freghi tutti...
Direi che è un bel cambiamento.
Io, poi, Kennediana da sempre, oggi gioisco per la realizzazione di una previsione di Bob Kennedy 40 anni fa.
E non mi dispiacerebbe che si realizzasse anche quella di Alessandro, qui sopra...
Comunque, diamo anche un po' di leggerezza... dillo: Obama è anche assai piacente...
@ alessandro
non si elegge un presidente "perche` gay". Cosi` come non si sceglie un amico "perche` gay".
Credo che molti gay debbano evitare di pensare che essere gay sia una identita` assoluta, determinata da caratteri particolari. Come fossimo un'altra razza. Prima lo fanno, i gay, e prima potremo sperare in un riconoscimento dei nostri diritti. Ma temo che per farlo moltissimi gay avranno bisogno di piu` di cent'anni. Potrei sbagliarmi ma in quella tua brevissima frase c'e` molto del razzismo e discriminazione per cui orde di chiappe chiacchierate si battono mettendoci la faccia, quella stessa faccia che considerazioni come la tua ci fanno cadere per terra.
rocco
Caro Rocco, anche essere nero o ebreo o donna non è una ragione per essere eletti, ma tutti siamo qui a dire che queste sono elezioni storiche perché le ha vinte un nero. Se poi vuoi fare l'anima bella e far finta che le differenze non contino, perché questo ti permette di dare del razzista a chi constata che invece (ahimé) contano eccome, fa' pure, in Italia c'è libertà di opinione, come ci ripetono i Piddini ogni volta che la Binetti si scaglia contro i gay. Ma forse lo fa perché noi gay ci ostiniamo a definirci tali, dovremmo rientrare tutti nell'armadio, così non ci sentiremmo dare di razzisti dalle anime belle come te.
@Alessandro
ribadisco, nemmeno tra cent'anni.
rocco
@Alessandro
ed aggiungo...
"Comunque li voglio vedere eleggere un presidente dichiaratamente gay. Neanche tra cent'anni..."
altra tipicissima tendenza italiana: gli esempi devono venire sempre dagli altri.
In Italia c'e` abuso d'opinione. sarebbe salutare se ogni tanto ci fosser meno opinioni e piu` fatti.
rocco
Caro Rocco, si sta commentando l'elezione di un presidente USA e quindi parlo degli USA. Quanto ai fatti, cosa vorresti? Se ci diciamo gay non va bene, se stiamo zitti nemmeno... insomma: illuminaci!
@ Insy: hai sta dannata capacità di farmi sciogliere ogni volta, accidenti a te! :-)
@ Alessandro & Rocco: beh, si dice che alle prossime presidenziali in Francia la gauche candidi Delanoe.
@Alessandro,
non devo illuminare proprio nessuno. Vivi troppo di categorie. Siamo solo persone differenti. E cerca di non metere in bocca cose non dette. Se hai difficolta` a capire, rileggi prima di partire per la solita crociata.
rocco
@In generale
provo a ridirlo in altre parole
Gli americani hanno votato Oltre la differenza non la differenza, come l'auspicio di Alessandro auspicio (non commento quindi) lasciava intendere.
@In generale
provo a ridirlo in altre parole
Gli americani hanno votato Oltre la differenza non la differenza, come l'auspicio di Alessandro auspicio (non commento quindi) lasciava intendere.
l'ultimo anonimo, se non si capisse, sono io.
rocco
cari tutti, per quanto mi riguarda a me che Obama sia nero, verde o turchino, ghei o transessuale, non interessa. quello che personalmente ho visto in lui è la limpidezza dello sguardo e il tono convinto e non retorico delle sue ragioni.
Succedesse in italia non voterei mai un candidato ghei solo perchè tale come credo che gli americani non lo abbiano votato solo perchè nero.
PS: un saluto a roccuzzo che ogni tanto appare:)
INSY e` stato un periodaccio... Comincio a rilassarmi adesso. E faro` ancora meglio tra qualche giorno che rientro in Italy a vedere come se la passa il parentame. Dovrei anche venire a Roma per una proposta di lavoro (sara` come al solito indecente, ma non nel modo in cui i sensi ci porterebbero a pensare). Qui e` novembre e pare middle settembre. Stasera shopping pre-natalizio, con 5 nipoti famelici e` meglio avvantaggiarsi.
Sei un grande, I swear.
rocco
ROCCO,
giuro che se non ti fai vivo quando vieni a roma vengo a NI e ti butto nell'Azzon!!
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