lunedì 10 novembre 2008

CREDO DI ESSERE UN PO' INFLUENZATO.


















Dal punto di vista di mia madre, tutti gli sforzi fatti in campo medico tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo alla ricerca di cure volte al miglioramento della condizione umana non sono stati altro che un’inutile perdita di tempo.
In casa nostra la cassetta dei medicinali consisteva in un canestro di vimini blu con dei fiori intrecciati di rafia arancione e gialli che conteneva del disinfettante, qualche scatola semivuota di aspirine, alcune garze e una pompetta di gomma per il problema di stitichezza che affliggeva mio fratello da neonato. Questo era tutto.
Non un antibiotico, uno sciroppo per la tosse e neppure un semplice termometro. Se io o mio fratello ci sentivamo la febbre lei ci appoggiava le labbra sulla fronte e poi emetteva sempre la stessa prognosi: “Sei fresco come una rosa, non hai la febbre”, anche se eravamo così bollenti che sulle nostre guance ci si potevano cuocere delle bistecche.
Ho sempre sofferto di erpes che da piccolo si manifestavano in sfoghi grossi come monete da cento lire che poi maturavano diventando orrende croste che, oltre ad imbarazzarmi moltissimo, mi procuravano anche un forte dolore.
“Ma sei sicura che non ci si possa fare niente?”, chiedevo supplicante a mia madre quando me ne usciva una.
“No, non si può fare nulla. Devi lasciare che sfoghi”.
Mia madre credeva nel naturale decorso della malattia, che si trattasse di un erpes, un attacco influenzale o una polmonite doppia. Quindi è solo verso i 16 anni che ho scoperto l’esistenza di posti magici chiamati Farmacie, dove si potevano trovare rimedi per ogni tipo di malattia.
E fu dopo aver parlato con un farmacista che scoprii che il dentifricio sulle croste non solo non curava l’erpes, come mi aveva suggerito mia madre, ma lo peggiorava oltre a bruciarmi da morire e che il cognac non era la cura più indicata per il mal di denti di mio fratello che a 9 anni aveva così già iniziato a sviluppare una malsana assuefazione agli alcolici.

16 commenti:

marco ha detto...

Mia madre invece è a metà strada tra un santone indiano e uno di quegli imbonitori televisivi che si vedono sui canali regionali. Non esiste miracolosa erba che cresce alle pendici del tal monte tibetano o ultimo ritrovato della scienza occidentale che lei non abbia sperimentato su di me. Gli effetti sono devastanti... :-)
E' la prima volta che commento un post. Il tuo blog è fantastico! Ti ho anche scritto una mail; ma immagino che tu ne riceva davvero tante. Complimenti ancora, insy loan e guarisci presto.

Kaishe ha detto...

Mmmmm... io appartengo alla categoria MAMME... e fino a poco tempo fa, appoggiavo le labbra sulla fronte e pontificavo la diagnosi.
Solo che poi passavo al termometro il quale, forse per vendicarsi del fatto che lo ficco sotto ascelle sudate di adolescenti in crisi ormonale, mi smentiva regolarmente e clamorosamente!
Cmq secondo me non è nulla e tu sei fresco come una rosa ancora in bocciolo...
Un sorriso!

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

Grazie Marco. non ho letto la tua mail. vado a cercarla.

KAI: un bacio, come al solito:)

Anonimo ha detto...

Mia madre invece è stata sempre un'espertona o presunta tale,di quelle che ti chiede anche la nuance del muco per giungere ad una diagnosi più accurata;e mai che la che la cura consista in rimedi naturali come brodini o suffumigi,sempre e comunque nei ritrovati più nuovi delle industrie farmaceutiche(forse regaleranno anche a lei agendine o viaggi premi alle barbados).
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

ah io ho il problema inverso avendo papà medico.
posso morire ma non prendo un medicinale.

Anonimo ha detto...

Povero Insy! Mia madre è in fase adepta di tutto ciò venga dalla lavorazione dell'Aloe. Buono per ogni cosa, ha comprato scatole e scatole di questi prodotti di una linea americana e ce li propina per ogni tipo di problema: si va dal dentifricio alle pomate, dallo shampoo alla tintura madre che lei miscela da perfetta speziale navigata...sarà la marca americana, scoperta in una mini mini conferenza nell'albergo delle terme (la tipa americana, mia madre e l'albergatore), sarà che l'acquisto dei prodotti è baasato su una specie di catena di sant'antonio, sarà che preferisco rovinarmi il fegato con un buon vecchio prodotto fornito dalle magnanime case farmaceutiche, ma io non condivido il suo entusiasmo mistico da donna-mamma-pesci. Viva il termometro, quello col mercurio che se ti casca scappano palline di mercurio in ogni direzione!
Rimettiti, baci
Donatella

Anonimo ha detto...

Mi sembra un raffinato stratagemma per invitare qualcuno a giocare al dottore con te questa sera. Se invece stai male sul serio, ti consiglio un bel brodo di pollo. Funziona sempre.

Anonimo ha detto...

uhmmm.... influenzato??? allora tesoro caro, rimani a lettuccio e prendi solo cose calde!!! (non quelle che pensi tu!maliziosa!)

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

vi ringrazio per le sottili allusioni!

Anonimo ha detto...

INSY !!! e` uscito il calendario dei bloggers !!!
Tu che mese fai?....non dirmi Novembre, quando cadono le castagne...
http://www.zumpappa.com/?page_id=694

Anonimo ha detto...

Per mia madre, la mia fronte era sempre fresca come una rosa di maggio. Poi dicono che si diventa gay...

Anonimo ha detto...

Beh, almeno è onesta. Lascia che le malattie passino da sé. Sempre meglio delle madri che ti propinano cure omeopatiche. Quindi acqua, ma pagata come una crema della Estée Lauder... ;)

marco ha detto...

Non l'hai proprio letta allora? Duro colpo per il mio narcisismo ;-) ma sopravviverò.

ssynth ha detto...

sempre meglio del babbo di grosso grasso matrimonio greco, che metteva il glassex sulle ferite.

Anonimo ha detto...

ahahahahah! sei meritevole di essere tra i miei preferiti :p

eppi ha detto...

e finalmente qualcuno che sa cosa è la RAFIA ! sei sempre più un mito !