sabato 24 gennaio 2009

L'OMOSESSUALITA' NON E' UN RAFFREDDORE!





















scusate ma non ho tempo per scrivere più diffusamente su questo argomento dato che, leggendo quanto segue sul sito dell'arcigay di brescia segnalatomi da un amico di FB, le mie palle sono cadute a terra e sono finite dietro la lavatrice ed ora mi tocca recuperarle.
Avrei voluto scrivere di Milc, il capolavoro di Ga Van Sant e cercavo una chiave per introdurre la mia idea del film. Non mi sono dovuto sforzare molto. State per leggere infatti una delle cause principali che stava alla base dell'impegno politico di Arvei Milc e che 30 anni fa spinse la base civile e alcuni politici a combattere fino alla morte pur di vincere pregiudizi violenti e tentativi di eliminare inalienabili diritti umani ma che, sciagurati noi, sono ancora così attuali per noi in questa nostra misera Italia che mette subret scollacciate appena scese da calendari da officina alla guida di ministeri, che crede che una coppia ghei renda sterile una etero e che va a braccetto con una chiesa che tollera gruppi di fanatici convinti che una scalata in montagna faccia recuperare l'eterosessualità ai finocchi.
Altro che film su Milc, la nostra situazione politica sembra la sceneggiatura di un pessimo b muvi di fantasicenza degli anni '50.



Piazza Vittoria
a Brescia
MANIFESTAZIONE DI PROTESTA
NAZIONALE
NON GUARIRETE MAI!
L'Arcigay di Brescia protesta per l’organizzazione nella nostra città di un ciclo di 19 incontri del gruppo LOT finalizzati a guarire gli omosessuali, ospitato presso una struttura della Diocesi di Brescia.
Protestiamo per ribadire l’assurdità e la pericolosità di teorie pseudo scientifiche promosse da ciarlatani e ampiamente stigmatizzate da eminenti medici psichiatri e psicoterapeuti e sconfessate dall’ordine nazionale degli psicologi.

Invito tutti i ghei e tutte le persone di buona volontà ad aderire alla manifestazione di protesta.
Io sono troppo preso a recuperare gli orpelli della mia timida virilità.

http://www.arcigaybrescia.it/
http://www.gruppolot.it/

22 commenti:

Anonimo ha detto...

lo sai chi cè dietro ..Luca Tolve.
vedi che marketing massiccio ,canzoni ,corsi riparativi,no alla depenalizzazione dell'omosessualità...e poi di noi parlano solo gli eterosessuali...
Cè Un documentario bellissimo su MILK, lo trovate su YOU TUBE è diviso in 10 capitoletti,guaradatelo a sto punto è quasi un dovere morale


http://it.youtube.com/watch?v=2zbrMPhqwS4&feature=related

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

senti ma stasera che famo?

Anonimo ha detto...

ma non sarebbe ora di darsi una sveglia?
Oppure siamo capaci di manifestare unità di intenti solo quando si trattasse di abbassare le mutande di Beckam?

rocco

Anonimo ha detto...

Incredibile... ma come si può dar credito a certe stupide teorie? Voglio proprio vedere chi andrà a farsi guarire da questi santoni... Non ho capito: Don Nascimiento & company in galera e questi qua no? Ma la legge non era uguale per tutti? A me paiono della stessa pasta...

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

ROCCO, io sono d'accordissimo con te. bisogna rompere il cazzo a partire dalla base senza demandare sempre ai politici che hainoi sono degli ignavi

ANDREA: se vanna marchi ha intortato migliaia di persone vuoi non lo facciano dei preti abituati a abbindolare persone da millenni!?!?

Anonimo ha detto...

Non so INSY, posso sbagliarmi, ma ho l'impressione che in Italia tutto si riconduce spesso ad unità con la più becera e pericolosa delle generalizzazioni. E quindi se io votassi, per esempio, UDC non potrei mai andare in piazza contro qualcosa detto dalla Chiesa anche se a mio figlio gay gli consentissi (capendolo e non solo accettandolo) di realizzarsi secondo la sua natura e magari anche partecipando alla sua vita, sempre nei limiti del privato. Le sento le mamme ed i padri di molti cattolici dire che la Chiesa è retrogada ed irrispettosa, ma mai in pubblico. Solo al cenone di capodanno, spartendosi il pane con i genitori del "marito" del figlio. Del resto non vedono il figlio fare outing sul lavoro o in altre occasioni di relazione. Perchè devono cominciare loro? E non intendo che domani mettiamo tutti la maglietta I'm proud to be gay ed andiamo in ufficio. Intendo il vivere sinceramente. Senza imporsi, ma senza nemmeno negarsi. Non mi baserei sulla scommessa che il prossimo messia abbia la voce di farinelli, porti il mascara e ci riscatti tutti. Comincerei a fare qualcosa da me e subito. Ognuno nel suo piccolo.

E' un poco come un diagramma dove la persona invece di essere la radice da cui discendono tutte le latre categorie finisce per essere solo l'ultimo stadio. Un'esistenza per derivazione invece che per affermazione.

rocco

Anonimo ha detto...

rocco
....è la forza del singolo,che è considerata da molti etero e omo superata,senza sapere che sono proprio le nostre azioni e responsabilità individui, che hanno reali ripercussioni nel sociale..la nuova politica deve nascere dal basso la sitazione degli omosessuali in italia è ad un vicolo cieco,tutti ne parlano e spesso sono discorsi imboccati.che umiliano genitori parenti e amici di omosessuali.coinvolgiamoli nelle nostre lotte civili non è solo una cosa nostra ma riguarda tutti.

Ps: scusate ,ieri ho visto Milk e mi sono lasciato un pò prendere

Anonimo ha detto...

Talvolta, trovo quasi esasperante che ogni nostra difficoltà venga imputata alla Chiesa, nel senso che, se solo molti più omosessuali si sforzassero d’improntare la propria esistenza ad una maggiore autenticità nei propri ed altrui riguardi, qualsivoglia tentativo d’ostacolare l’affermazione dei nostri diritti risulterebbe, se non vano, di difficile attuazione.
Semplicemente, la Chiesa non potrà mai legittimare la nostra condizione o, per meglio dire, continuerà a condannare talune pratiche sessuali comuni anche alla gran parte delle coppie eterosessuali, pertanto, vi saranno sempre omosessuali repressi ed eterosessuali ipocriti che andranno ad offendere Dio sposandosi in abito bianco o giurandosi una quasi impossibile mutua e perpetua fedeltà.
Per quel che mi riguardi, il mio primo coming out fu con un compagno di scuola un po’ più grande d’età, eterosessuale e praticante, il quale, da vero cattolico, s’è sempre astenuto dal giudicarmi, continuando ad offrirmi in cambio amicizia e, per fortuna, ci sono tante persone come lui.
Purtroppo, in materia sessuale, l’ignoranza impera ancora anche per ciò che concerna questioni apparentemente banalissime e, durante il mio anno di tirocinio in consultorio familiare, ne ho avuto costantemente riprova: i più grandi risentono di pesantissimi pregiudizi, mentre i giovani e gli adolescenti sconcertano con la loro leggerezza, cui rimediano a colpi di pillole del giorno dopo, aborti e, nei casi meno fortunati, d’antiretrovirali.
C’è anche voglia di confrontarsi, di capire, di migliorarsi: ecco allora che l’assistente sociale, non sapendo come aiutare due ragazzi alle prese con la voglia di coming out in famiglia, chiede al tirocinante come poterlo fare e di leggere i suoi libri sul gay counseling; lo psicologo tutor si sforza di rivedere, almeno in parte, le proprie idee vetuste e scopre che il giovane collega, al di là di chi si porti a letto, è davvero bravo; gli altri operatori affrontano con assoluta naturalezza qualsiasi conversazione che riguardi anche, non solo, il suo cavaliere.
Tutto questo, perché sono io che rendo possibile un clima disteso e tengo alla stima dei colleghi: se fossi il primo a celare un aspetto talmente importante della mia vita quale l’orientamento sessuale, darei solo adito ad inutili pettegolezzi; inevitabilmente, chi viva la diversità, qualsiasi sia la sua natura, è chiamato a sostenere il processo di crescita altrui lungo la via della comprensione e dell’accettazione, prima ancora che poterne ottenere l’appoggio: riuscirvi, almeno a volte, è un’esperienza esaltante sul piano individuale ed utile per la società ed il mio è solo un altro modo per ribadire la bellezza d’una vita vissuta per affermazione, anziché derivazione.
Rupert

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

ROCCO: io sono fautore della doppia via. Si apuò agire ne piccolo e nel personale ma rivendicare, lottare ed ottenete diritti non può prescindere da un'unità di singoli che creano una forza dirompente (la rivoluzione francese è nata da malesseri singoli che uniti hanno avuto la forza di rompere gli argini).
Sono d'accordo con RUP che la responsabilità non è solo della chiesa che peraltro porta acqua al suo mulino (sebbene contravvenendo alla parola di cristo). Credo che la chiesa sia il paravento per la destra di attuare le sue politiche censoree e per la sinistra per non fare realmente quello che il suo retaggio storico le imporrebbe di fare.

PS: RUPY: ma commenti più brevi, no? :)

Anonimo ha detto...

rupert
Io ed il mio compagno saimo sostenuti e amati dalle nostre famiglie e dai nostri amici (Insy in testa..almeno così sembra)...ma poi la politica in italia nonn riguarda più i cittadini,ma i vari inciuci politici x avere potere,x aiutare i potenti vedi CAI, le politiche sociali sono un fallimento,questo riguarda tutti noi etero e omo,il fatto che la politica da un certo livello in poi diventa inaccessibile e incomprensibile.....e allora cè una soluzioni e come dice Insy i francesi cinsono arrivati 300 anni prima di noi.
Sarcozi è di destra ma per i diritti civili è più a sinistra della Binetti,di Rutelli ecc ecc
democrazia come vedi è una altra cosa e a noi manca

Anonimo ha detto...

Scrappy, lavoro nel sociale, nel profondo sud - sebbene colleghi del nord mi raccontino da loro cambi poco - da dieci anni: so benissimo quanto le politiche sociali nel nostro paese siano fallimentari e quanto costi portare avanti i propri ideali e le proprie azioni cercando d'evitare qualsiasi commistione con gente corrotta, ma detentrice di poteri.
Quanto alle rivoluzioni, non credo che gl'italiani si porranno mai sullo stesso piano dei francesi: alla gran parte dei connazionali, sterili lamentele a parte, il modus operandi attuale piace e, soprattutto, prostituirsi moralmente a chiunque possa elargire una posizione lavorativa o qualsiasi altra cosa facilmente.
Ti saluto cordialmente.
Per Insy: la concisione non è nella mia natura, mi spiace. ;-)
Rupert

Anonimo ha detto...

@Rupert
il mio era solo un esempio. Sebbeneritengo che la Chiesa (non la religione cristiana e cattolica in particolare) e ancora di più certa politica ruffiana che vi fa riferimento (amorevolmente ricambiata) sia gran parte in causa delle resistenze con cui va a scontrarsi la minima rivendicazione di pari diritti del mondo omosessuale nel nostro paese. Ho avuto occasione di confrontarmi, laicamente, con molti parroci ed ho trovato gente dalle vedute assai diverse di quelle di certa gerarchia porporata. Ma la comprensione e partecipazione la trovavo spesso in un incontro molto intimo, quasi mai le parole arrivavano dal pulpito. Se non è ipocrisia, è quanto meno ignavia. Apprezzo i protestanti che hanno tutt'altra posizione. Tornando a te, perché il tuo amico cattolico si astiene dal giudicarti? Cosa dovrebbe giudicare? E con quale metro? Il suo? Il tuo? Non so, certo le posizioni sono moltissime, ammiro le persone di Fede, quando l'hanno trovata in intimità ed introspezione per esperienze personali ma credo fermamente che l'organizzazione della Chiesa sia anni luce lontana da molti dei valori cui vorrebbe fare riferimento.

@INSY io penso che una singola vita sia già abbastanza impegnativa, figurati averla doppia! Concordo con te che le società cambiano con la rivoluzione, ma questo è il paese che non ha mai finito una guerra con chi l'ha cominciata. Magari il mio stare all'estero incide sul giudizio, Ma penso che gli italiani siano profondamente egoisti, votano per la propria pancia; non vi è nessun comune senso civico ma un'accozzaglia di individualità ammantate da un perbenismo di facciata e certamente se stilassero la classifica dei simboli a cui si ispirano il crocefisso arrivverebbe ben dietro a quello della BMW, Audi, SKY, D&G etc...
E se davvero, davvero ci fosse una rivoluzione, son quasi certo che il grido sarebbe:"Armiamoci e partite !!"

rocco

Anonimo ha detto...

Rocco
condivido,anche noi abitiamo all estero (Dublino) pur nessendo un paese cattolico e simpatico (caratteristiche italiane) la gente si incazza sul serio,è la politica che asserve il popolo,lo stato comunica con i cittadini attraverso le "pubblicità progresso" lo stato si fa carico di educare i cittadini alla civiltà e all'educazione politica.
In italia dove regna la Mignottocrazia
ognuno si lamente ,ma poi infondo va bene così....vero rupert?
ti saluto cordialmente anche io :)

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

si ma non si può criticare e non far nulla. io adesso non voglio fare giovanna d'arco ma mi sono fatto 12 anni di mario mieli, con cortei, sit in, fiaccolate e proteste alle ambasciate e sono ancora sempre prontissimo a battagliare e baccagliare quindi proprio non mi ci senti uno di quelli che si arma e fa partire gli altri.
sarà forse che non sono un prodotto d'esportazione e a San Lorenzo devo restare.

Anonimo ha detto...

@INSY...sorry, hai scritto "via" non "vita". Better, I totally agree. Ed il grido non lo lanciano i gay, lo sentirei lanciato dalla cosidetta società civile. In sintesi, e concordo con te, se si volesse fare davvero qualcosa dovremmo iniziarla noi, senza aspettarsi appoggio da nessuno.


@SCRAPPY saranno cattolici e simpatici, ma almeno qualcosa dei Celti gli è rimasto. Sono stato a Dublino a fine settembre. Non male, seppur leggermente depressogena e dall'alimentazione monotematica: salmone mattina pomeriggio e sera. Ma che birra!!!

rocco

Anonimo ha detto...

Rocco
anche l'architettura non è granchè, però cè una natura straordinaria...poi io da vero immigrato prendo l'espresso sottocasa che me lo fa uguale uguale al baretto del Quadraro.
Hai visto che bello il documentario su Milk?..al primo post cè il link

Anonimo ha detto...

viviamo in un paese dove l'ignoranza regna sovrana e dove il pregiudizio si è annidato nei gangli della società anche a causa di una classe politica perbenista che incensa il vaticano solo ed esclusivamente per ottenere i voti dei cattolici. questa ipocrisia così subdola ma al tempo stesso dilagante va sdradicata attraverso canali educativi fondamentali come la scuola e la famiglia. io non voglio fare la vittima ma avete presente quanti ragazzini gay ed effeminati crescano tra gli insulti e le sopraffazioni morali? questo perchè non esiste in famiglia, nel lavoro, nella scuola, la cultura della diversità. quando cazzo inizieranno i padri di famiglia, i docenti a scuola, i responsabili della società civile a sostenere con veemenza che la diversità è arricchimento e che il tanto bistrattato gay non è un invertito, un depravato, ma una persona che semplicemente ama in maniera diversa e lo fa non perchè voglia dare ascolto ai suoi bassi istinti ma perchè asseconda la propria natura?? il mio più grande desiderio è che un domani i miei nipoti possano crescere in una società dove non ci sia più spazio per l'insulto, la diffamazione, l'angheria verso l'omosessuale.... ma purtroppo so che la strada è lunga e piena di difficoltà: l'atro giorno ho ascoltato alessandra mussolini in tv...quanta ignoranza e quanta boria...che infinita tristezza al pensiero che un simile atteggiamento è condiviso da milioni di italiani.


mrs scrotociclosi

Anonimo ha detto...

insy
Guarda , è un testo bellissimo, la naturale risposta a tutti quei religiosi che.....

http://it.youtube.com/watch?v=h42bhxm_akQ

Anonimo ha detto...

senza parole!

Anonimo ha detto...

la manifestazione cè stata....erano in 150...Purtroppo sta faccenda è stata pilotata male,è come se riguardasse solo la "comunita"(?) omosessuale,invece riguarda tutti gli italiani che credono nell'uguaglianza,l'incapacità delle associazioni gay di coinvolgere i comuni cittadini è impressionanate.Mi dispiace ma le associazioni dovrebbero stimolare la cultura dell'inclusione.Stiamo ritornando ad essere "alieni in patria"

chiaratiz ha detto...

i comuni cittadini che credono nell'uguaglianza hanno molti mezzi per stimolare la cultura dell'inclusione. Quando hai dei figli ti viene spontaneo immaginarti il loro futuro, e domandarti anche che tipo di relazioni avranno la fortuna di vivere.
Credo di aver scandalizzato più di un collega-genitore dicendo che non sarei affatto turbata se da grande uno dei miei figli capisse di essere gay. Parlarne con i bambini invece è un passo avanti che risulta, a me pare, straordinariamente semplice: lo so che pare una cosa da nulla ma tra 10 o 15 anni il mondo sarà in mano loro: meglio seminare subito.
Una mamma per niente spaventata

Anonimo ha detto...

Chiara
il tuo post mi ha messo buonumore, grazie,
ma non sarebbe stato ovvio nel segno della democrazia coinvolgere associazioni: laiche, omosessuali credenti,studenti,psicologi e psicoterapeuti,genitori gay e genitori con figli gay,ecc ecc.
siamo tutti frazionati e divisi e questo ci rende deboli e soli.
guarda anche sto post..ma possibile che solo in pochi sentano la necessità di confontarsi