Novembre. Ultimo anno di liceo. La depressione quotidiana è un piatto preparato con la sveglia che suona alle 6,30, il buio della città e il freddo dei termosifoni non ancora accesi.
È il 24. Arrivo in classe e i compagni mi dicono che Freddi mercuri è morto.
Entra il professore e riconsegna i compiti di greco. E il 3 preso non è più la notizia peggiore della giornata.
8 commenti:
THE SHOW MUST GO ON lo mantiene sempre in vita -Grande,Grandissimo!:)
finalmente ho capito quanti anni hai... uno meno di me... che quando è morto Freddy ero al primo anno d'università!
che bello sto post...
Io il giorno che Freddy e morto avevo poiù o meno 5 anni :)
Mi ricordo però che la notizia mi colpì a tal punto (non so perchè, ma quel signore coi baffoni e i dentoni come papà mi faceva simpatia) che chiesi a papà di cosa fosse morto. Quando mi disse che era morto di una malattia molto grave io pensai che si trattasse di polmonite (la malattia più brutta che conoscessi all'epoca) e gli dissi "Per forza che s'è preso la polmonite, stava sempre a torso nudo, poverino..."
Il tuo poste è bellissimo, rende così bene l'idea del vuoto che ha lasciato.
Ammazza Tartaglini :D
questa estate ho avuto modo di visitare la casa natale di freddy...niente di che ma è stato un modo per ricordarlo!
W INSY
sasi
anyone has a bone in his flute. But we all keep singing, cuz the show must go on.
rocco
Non c'entra un cavolo col post, ma ho appena finito il tuo libro e mi sono scompisciata dalle risate!
Adoro Scrappy!
Bonne journée!
manu
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