mercoledì 18 luglio 2007

VANITY ELKAN




Se c’è una cosa che il mercoledì mi spinge a buttarmi giù dalla piccionaia (il mio letto a soppalco che, d’estate vi dico che piacevole fornace diventa) è sapere che in edicola mi aspetta Vanity Fair.
Quindi ecco una prima sfogliata superficiale della “bibbia”.
In copertina, forse per la 35esima volta solo negli ultimi 2 anni c’è lui, l’amico di Patrizia: Lapo Elkan. Nell’ultimo mese è stato praticamente ovunque, su le copertine di tutte le riviste (tranne Rakam) e in tutti i servizi televisivi (tranne Medicina 33 di Luciano Onder, forse…).
Questa settimana vi segnalo che potete trovare Lapo anche su la copertina del Bollettino Salesiano, al posto della statua equestre di Marc’Aurelio al Capidoglio e tra gli ingredienti dei Pangocciole del Mulino Bianco.
Qui invece lo ritroviamo per un’ennesima intervista esclusiva in cui continua a proporci il suo nuovo marchio Italia Independent che in oltre un anno di attività ha sfornato ben 1 prodotti. Un paio di occhiali in fibra di carbonio che costano quanto il pacchetto di maggioranza della Fiat.
Devo dire che l’intervista mi intenerisce, soprattutto quando parla di Martina Stella e del suo amore sincero per lei. Si vede che ha sofferto parecchio, al punto di essere uscito una sera con Linsey Loan (non io, quella vera) solo perché gliela ricordava (in effetti solo un forte dolore amoroso può portare a fare la cazzata di uscire con quella coatta smutandata della Loan).
Sempre nell’intervista ci toglie un peso dal cuore affermando che, benché trovato quella fatidica notte in compagnia del cast completo di Priscilla, la regina del deserto, lui non è ghei non gli piacciono i trans, quindi ragazzi, annullate tutti gli appuntamenti dai chirurghi plastici per la riconversione sessuale.
E poi, la confessione. A dire il vero mi chiedo come mai non fossero trapelate indiscrezioni e soffiate già nei giorni precedenti in concomitanza del lancio dell nuova 500.
Sì, Lapo finalmente lo ammette: “Di solito prendo il sole, ma può capitare che faccia una lampada e non mi vergogno a dirlo”. No, ditemi se questa è una dichiarazione degna di essere pubblicata. Manco avesse rivelato i mandanti dell’omicidio di Kennedy o avessi rivelato la vera età di Gina Lollobrigida (mica avrete creduto alla bufala dei suoi 70 anni?). E rincara la dose con quella che più che una dichiarazione io descriverei come un Satori, un’illuminazione da budda che mi sono già fatto tatuare sul petto: “Io penso che si possa lavorare ed essere abbronzati e felici”.
Ma andiamo avanti.
La sorpresa più grande l’ho avuta a pagina 64. Hanno cambiato la foto della mia adorata Ljuba Rizzoli! Sì, un ritratto nuovo di zecca in cui lei viene sorpresa da uno scatto improvvisato mentre sorseggia un frappè alla fragola. Una foto semplice e naturale a testimonianza che, benché segregata sempre li in costa azzurra, lei con i suoi brilli e le sue cene con Carolina di monaco, resta una de noi.
Sorvoliamo su interviste inutili, articoli poco interessanti e concentriamoci sul problema del secolo: la ormai affaticata madre terra. VF america ha commissionato a Anni Leiboviz, che ormai la pagano a chili di foto scattate, (lei scatta tutto, anzi , se avete nipoti che devono fare la comunione o avete bisogno della foto per il rinnovi della patente, lei è disponibile) dei ritratti di gente di Hollivud come multicopertine per la versione americana della bibbia. Tra queste poteva mancare madonna? Vi giuro, non è una foto ma un affresco, credo che il blec aut della costa est degli stati uniti dello scorso mese sia stato causato dal potenziamento di fotosciop necessario a far sembrare Esterina una ragazza di 12 anni. In un altro scatto troviamo il cardinale o vescovo (non li distinguo) Desmon Tutu, che qui sembra Monsignor Milingo mentre cerca di esorcizzare bred pitt espressivocome una statua di Madam Tusso.
Vi lascio con l’ultima segnalazione. Un servizio su come si prepara il bagaglio perfetto, e qui il culo mi rode dal momento che io al massimo quest’estate mi preparo uno zaino per prendere il trenino che porta da stazione Ostiense a Ostia in quello che sembra un viaggio della speranza. Tre suggerimenti di altrettanti archetipi di viaggiatori. No, non sono l’antropologa, l’etologa e l’avventuriera. Ma veri animali da viaggio: la stilista, la sportiva e la sciogerl. E solo leggendo il nome di quest’ultima che capiamo cosa cacchio faccia Sara tommasi. La sciogerl, appunto. La quale ci fa sapere che d’estate prende anche un aereo al giorno e per non fare pubblicità ci dice che usa un trollei semirigido di LV. Va avanti dicendo che è costretta a piegare i sui vestiti come origami per farli entrare in valigia (immagino quanto sia complicato piegare minigonne lunghe come cinte e i reggiseno di Barbi). Consiglio finale della Tommasi da una che le valige le sa fare: fare la valigia a tranche: si rischia di scordare qualcosa: Ma dai!?!?!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

“Io penso che si possa lavorare ed essere abbronzati e felici”... Lapo non ci delude mai....

Anonimo ha detto...

DIO MIO LAPO DOCET!!!
ps ..il tuo blog è strepitoso, sei un grande mi hai tenuto compagnia una intera sera in ufficio che non passava più!!!! grazie