lunedì 23 luglio 2007

ZIA IDA, L'IMMORTALE.


La serata fuori porta ad Ariccia di sabato sera mi ha riportato alla memoria un ricordo d’infanzia: le visite alla veneranda zia Ida.
Zia Ida in realtà è la zia di mia madre. Una volta al mese quindi si partiva e si andava ad Ariccia per farle visita. Ho ricordi sbiaditi di quei viaggi e un immagine ancora più rarefatta del perchè lei vivesse in una specie d’albergo pieno di suore.
Con gli anni tutto divenne più comprensibile.
La venerabile zia Ida è uno di quegli archetipi familiari comuni a molti.
Zitella, vecchia e malaticcia da sempre.
Da giovane voleva farsi suora ma era talmente cagionevole di salute che, come alla visita militare dei tre giorni, fu riformata (sono convinto che però se si ripresentasse anche adesso che ha 300 anni, con questa penuria di vocazioni la prenderebbero al volo).
Nonostante non le avessero permesso di farsi suora aveva però avuto la possibilità di vivere in questo pensionato per suore, ad Ariccia appunto.
Sull’età, tutta la famiglia ha rinunciato ad azzardare un’ipotesi, diciamo che 2 guerre mondiali se le è fatte e secondo me pure qualcuna d’indipendenza. Me la ricordo infatti vecchia da sempre, così vecchia che anche nelle foto da giovane è vecchia.
La sua specialità è il gioco: “Come stai? Io sto peggio”.
Nonostante abbia seppellito fratelli, sorelle, cognati e nipoti, lei è per antonomasia La Malata, non è pensabile che qualcuno al par suo possa soffrire.
Le telefonate quindi per lo più si svolgono così: “ciao zi’, come stai?”. Con un filo di voce risponde : “E come vuoi che stia (pausa) male”.
Ora qui puoi scegliere, o nascondi il fatto che sei ricoverato in terapia intensiva per una rara forma di polmonite virale e tagliare li l’argomento o confessi. E a quel punto esce il suo spirito competitivo: “Beat’a a te, almeno ti assistono. Io invece c’ho…” e parte una sfilza di malattie dalle sintomatologie più sinistre, che se inizi a grattarti, per quando ha finito la lista non ti ritrovi più un cazzo, scusate il francese, nel vero senso della parola. Come se si aizzasse una partita a poker o rilanci o lasci il piatto dicendo : “ va bene, hai vinto. Stai peggio te”.
A vederla in effetti fa tenerezza. Assomiglia per altezza e un po’ per aspetto al venerabile Joda di guerre stellari. Piccolina, incartata su se stessa su una poltrona, adesso la riconosci solo se in grembo tiene Ciccio, un ciuaua completamente succube di lei con il quale è in contatto telepatico.
Qualche anno fa acquistò un appartamento in Abruzzo, vicino al mare (per i molti che ne ignorano la presenza, sì, l’Abruzzo ha il mare). Quindi tutti i nipoti, a turno, andavano con le famiglie a scrocco da lei.
Tutte le mattine, appena aprivo gli occhi, la prima cosa che sentivo era l’odore acre di broccoletti e cicoria bolliti visto che iniziava a preparare il suo pranzo alle 8 del mattino, altrimenti, secondo lei, se non cuocevano almeno 6 ore, non li digeriva.
Ma la cosa che più mi affascinava di lei era l’abilità nel tombolo, una forma di ricamo con dei legnetti che si intrecciano tra di loro. Restavo delle ore a guardarla e mentre mio fratello era sotto a giocare a pallone con mio padre, lei mi insegnava i rudimenti di questa antica forma d’arte, poi uno dice che non sei frocio dalla nascita.
Zia Ida, la venerabile, adesso la vediamo per le feste comandate quando viene a Roma ospite di mia zia. Quando mi vede accenna ad un laconico sorriso, chiede conferma se sia io o Stefano, mio fratello, e poi, con la tenacia degli ailander, mi chiede quando mi sposso (la stessa mia nonna ha rinunciato a farmi la domanda 15 anni fa).

6 commenti:

frontixx ha detto...

ahahah Insy... la zietta ipocondriaca... forte... comunque ti direi di tenertela cara, scommetto che non spende niente, e chissà quanti soldoni cià, nascosti nel materasso...

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

ti pare che non mi sono informato? no, non diventerò la ilton di centocelle

Anonimo ha detto...

Io non ho una "Zia Ida" in famiglia.

E se fossi io Zia Ida?

Adesso ho una scuysa valida per giustificare la mia voglia (dalla nascita) di imparare a fare il tombolo!

Anonimo ha detto...

"Come stai?"
"Io sto peggio"...

Fantastica... Sono pazzo di lei!

Anonimo ha detto...

mia zia Ida ha l'alzaimer.
comunque sta peggio la tua.

dario

David ha detto...

ahaah bellissimo questo blog...cmq sì l'Abruzzo ha il mare...oh manco ci fosse un buco nero oltre le montagne laziali!