venerdì 3 agosto 2007

UNA NOTTE ALLA GS (non il supermercato ma quasi)


“Dopo la Soho di Londra, Madrid con Cuecha e il NY Villag, anche Roma ha la sua ghei strit!!” Finalmente! Io almeno non ne potevo più di sentirmi il paria dell’internazionalissima comunità frociosex!! Da oggi posso viaggiare per il mondo a testa alta fiero di quei 500 mq di isola pedonale che il Comune di Roma c’ha finalmente concesso. Anche perché, come è stato detto dal palco da sagra di paese allestito in via di San Giovanni in Laterano, è da questo che si misura la civiltà. Quindi chi se ne frega se Roma ha un servizio di mezzi pubblici da Caraci ed è zozza come il cesso di Uitni Iuston. Ora abbiamo la Ghei Strit!!
Ieri a dire il vero mi aspettavo più pubblico. C’erano quasi più giornalisti che omosessuali. Insomma era tutto perfetto. Sembrava davvero una festa. Mancavano i venditori di lupini e fusaie ma in compenso, come in tutte le feste paesane che si rispettino, c’è stata la celebrazione del santo patrono. Anzi due. Tra applausi scroscianti, osanna e ciechi che riacquistavano la vista sono saliti sul palco i ragazzi che si sono fatti beccare dalle forze dell’ordine la settimana scorsa mentre si stavano baciando vicino la futura GS. A dire la verità a me sembrava di averne visto solo uno ma avevo bevuto molto e la vista mi si era un po’ appannata (o era un effetto miracoloso della loro apparizione).
Presentatore d’eccezione della serata Alessandro Cecchi Paone che, da quando ha fatto caming aut, ormai non ce lo togliamo più di mezzo (a saperlo quell’armadio lo chiudevamo con la saldatrice). Sempre visibilmente soprappeso ACP ci ha traghettati con un discorso a braccio (e si sentiva) verso il taglio del nastro attraverso un fiume di retorica in un’infilata di invettive contro benpensanti e i politici corrotti, commemorando la scomparsa della trans uccisa a Roma pochi giorni fa (cosa giusta e necessaria) e quella dei morti della strage della stazione di Bologna (sempre onorabile ma qui, francamente un po’ fuori luogo) infilandoci alla fine anche considerazioni evoluzionistiche sulla ragion d’essere della omosessualità in natura (si vede che La Macchina del tempo gli è rimasta nel cuore).
Poi come negli avanspettacoli degli anni ’40 si sono susseguiti sul palco: attivisti ghei, proprietarie del Caming Aut (con fidanzata) avvocati difensori dei soprusi contro la comunità e assessori comunali, una delle quali mi fa sgranare le orecchie quando dice, come stesse parlando a dei ragazzini di tre anni: “noi vi diamo questo spazio ma mi raccomando trattatelo bene” (perché notoriamente i ghei sono dei vandali che vanno in giro a rompere teste di statue e a imbrattare muri con le bombolette sprai). Poi, finalmente il taglio di sto nastro e spazio al DJ che per l’occasione è partito a manetta con una cantante un sacco di nicchia. Una di quelle artiste che solo noi ghei, con il nostro gusto per l’avanguardia e le sonorità alternative e originalissime sappiamo cogliere: Madonna con Eng Ap! (se sta disgraziata non si spiccia a cacciare un nuovo album qui ci tocca senti’ sta lagna fino a capodanno).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

non potevi fare di meglio... ci contavo, perciò non sò venuto :)

FM

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

Ti prego FM leggi l'articolo agghiacciante di Repubblica (o il mio ultimo post)...

Anonimo ha detto...

Io non mi fido più di nessuno tranne che di Bruno Vespa. Ed è per questo che attendo con ansia la prossima puntata di 'Porta a Porta' per conoscere tutta la verità e nient'altro che la verità. Con tanto di modellino di Piazza San Giovanni alla mano. E per chiarire il caso dei due limonatori ghei più famosi d'Italia, voglio un bel collegamento in diretta con il loro apparato orale.

Unknown ha detto...

be vabbè.. ma c'era pure il post specifico?? allora ditelo.
niente..mi fai sganasciare. tocca che vada a vedere. non sarà la chueca, ma meglio di un calcio in culo.
che si nota che non voglio lavorare?