mercoledì 25 luglio 2007

GHEI IN UMIDO. PARTE II


Allora diciamo subito che in antropologia culturale questa si chiama "ricerca partecipata" (mi pare...).
Lo dico per quanti mi hanno visto ieri sera in sauna. Ripeto: non ero li per piacer mio ma per approfondire l'argomento. Sì, è vero, poi sono entrato in una saletta privata con un ragazzo ma era solo per fare un'intervista approfondita e qualitativa.
Ecco la seconda parte della mia ricerca sul campo.

Voi avete mai provato a fare del sesso in una sauna dove la temperatura sfiora gli 80°? C’è chi ci ha provato ma, da allora, non è più stato lo stesso e ora si ritrova la pelle come un mocassino di cuoio e il cuore affetto da aritmia cronica. Per questo, nelle saune gay, c’è sempre la possibilità di usufruire di camerini dalle temperature accettabili pronti a dare la giusta priaivasi ai vostri istinti.
Ce ne sono con lettini, video porno e attrezzistica erotica varia perché se c’è una cosa alla quale la finocchia non può proprio rinunciare, anche se nuda e con un asciugamano in vita che copre anche meno di una cinta per i pantaloni, sono gli accessori.
Ma cosa succede appena si varca la soglia d’ingresso della sauna?
Dopo aver pagato un cospicuo biglietto d’ingresso che, se sei davvero infoiato, vale fino all’ultimo centesimo, si viene muniti del necessario: ciabatte, asciugamano, due se la sauna è davvero chic, un lucchetto con chiave per l’armadietto, un preservativo e un lubrificante (omaggio che ritengo del tutto superfluo perché, come ogni estetista professionista vi saprà dire, se il vapore dilata i pori del viso, figuratevi il resto).
Preso il malloppo, ci si sposta nello spogliatoio, ambiente familiare a tutti i ghei che, mediamente, passano metà della loro vita in una palestra e tre quarti di questa negli spogliatoi a vedere se riescono a rimediare qualcosa. Anche in quelli delle saune la cosa è più o meno la stessa. Ci si spoglia facendo attenzione a dare a questa operazione, semplice solo in apparenza, un ché di sensuale. Togliersi maglietta e pantaloni, tanto più se ci sono altri uomini nello spogliatoio e qualcuno, magari, anche carino, non è un’operazione da fare con disinvoltura ma diventa una specie di danza rituale d’accoppiamento dei popoli del sud est asiatico.
Una volta nudi, ci troviamo davanti a uno dei passaggi più delicati dell’intera faccenda: indossare l’asciugamano. Anche questa operazione è soggetta a svariate interpretazioni che rivelano già molto della persona che lo indossa. Da chi ci si inguaina come fosse una microgonna in lattice in modo che ne risalti i fianchi agili e snelli, a chi lo porta più sblusato, per evitare che le maniglie debordino pericolosamente (a quel punto tanto varrebbe andarsene al cinema). Da chi lo mette a filo con le ascelle (anche loro: meglio il cinema) a chi lo indossa a vita bassa, chi con il nodo al lato in modo che scenda trasversale donando una sublime sensualità alla figura (ma eviterei, Carmen Miranda si rigirerebbe nella tomba) e chi rabboccato centralmente come una tunichetta in “peplum muvi stail” che ricorda Sinue l’egiziano. Riguardo invece la chiave del lucchetto dell’armadietto, visto che si è praticamente nudi, immaginerete quanti problemi logistici possa procure. Lo so, ma metterselo li, oltre ad essere fastidioso, risulterebbe anche un tremendo luogo comune e sappiamo bene che, per noi ghei, l’originalità è tutto. Quindi, c’è chi lo attacca alla catenina d’oro della prima comunione che porta al collo o chi, più semplicemente, lo pone nell’incavo dell’asciugamano. Devo però dire che a tutt’oggi la questione del “dove metto ‘sta cazzo di chiave” è ancora aperta e lungi dall’essere risolta.
continua...

10 commenti:

Unknown ha detto...

ma non è che niente niente la stai dividendo in puntate così puoi andare in sauna ripetutamente per confortare i dati della tua.. com'era?.. ricerca partecipata?

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

sono uno scienziato, io.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

Oscar, davvero bello il tuo blog! poi riicco di informazioni, complimenti!!

Unknown ha detto...

e daiiii. sii buono. l'ho aperto solo per postare firmato!
magari nei prossimi millenni ci metto qualcosa.
anche se io sono un pò come quei simpatici uccelli che beccano la bocca degli ippopotami..
mi appiovro con le mie cazzate sui poveri bloggari.
non s'era notato ve?

Anonimo ha detto...

Beh, la chiave in un elastico, al polso e via!
A volte capita che si rompa (l'elastico!), ma la direzione immediatamente te ne dà uno nuovo (sempre l'elastico!). Io in sauna ci andavo spesso a Tenerife e anche a Maiorca e non mi annoiavo mai! Ho conosciuto uomini di tutti i colori e sapori. Decisamente non mi pento di averlo fatto.
Giulio, palermitano in Spagna.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

Caro giulio portaci testimonianze sulla sauna gay life delle canarie. magari scopriamo cose nuove (poi vengo per un sopralluogo, scientifico, ovviamente).

Anonimo ha detto...

Anche dalle mie parti... in Svizzera... va molto il bracciale/portachiave elasticizzato.

Perfetta la descrizione relativa all'indossare l'asciugamano.

Aspetto la prossima.

Anonimo ha detto...

Ale... sei fantastico...
Una domanda...
Ma secondo te in una sauna, con luce soffusa, vapori e ogni altro impedimento visivo...
l'erotomane che farebbe?

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

caro anonimo (chi sei?) l'erotomane attira non solo con lo sguarda ma con ogni senso. magari emette dei feromini particolari in gradi di attirare anche i ciechi, hai predente Der Devil?

Anonimo ha detto...

imparato molto