martedì 2 ottobre 2007

VENITE A VIVERE A ROMA, OFFRO IO.


Ieri sera il mio coinquilino invita a cena un suo amico del Trentino che mi dicono essere una regione molto a nord al confine con la Lapponia. Roba di ghiacciai eterni, aria pulita, piumini ad agosto e negozianti che salutano quando entri per acquisti. Insomma: un incubo.
Vive a Roma ma evidentemente ancora non è stato completamente convertito alla “Roman Uei Ov Laiv” dal momento che inizia una solfa sul fatto che, lassù da lui, l’aria è pulita, che le porte di casa sono sempre aperte e che è il posto ideale per ritornare in sintonia con se stessi.
Punti di vista dal momento che se voglio sentire l’odore dei pini mi compro una scatola di Abre Magic, che preferisco la sera dare 4 mandate di chiave, mettere il paletto alla porta e azionare il disco registrato di un rotvailer che abbaia incazzato come gli avessero messo un peperoncino nel culo ma mi sento più sicuro che a vivere in una casetta di legno nel paesino di Cogne e se voglio ritrovare la pace con me stesso mi faccio una tisana al tiglio e mi ascolto il cd “Il canto delle balene” della collana “Le voci della natura”.
Insomma io a Roma ci sto proprio bene. Sarà che ci sono nato ed è facile muovermi quanto un Tupa Camaru nelle foreste vergini tra coccodrilli, insetti velenosi e boa costrictor.
Roma dà tanto e chiede tanto ma è un buon compromesso. Qui tutto è diverso e relativo, a cominciare dagli orari. A Roma non si dice “ci vediamo alle” ma “ci vediamo verso” perché a meno che non sei stato morso da un ragno mutante ed inizi a sparare ragnatele dai polsi ti trovi imbottigliato in un traffico da vittoria dei mondiali di calcio.
In nessun’altra città trovi scritto sul ponte di un cavalcavia con uno sprai rosso fuoco: AMO COSTANZA MA SENZA SPERANZA!! e sul muro di un palazzo poco distante: MARIA, SEI UNA ZZOCCOLA DEMMERDA!!.
Londra avrà pure Arrods, Parigi La Faiet e NY Blumindei ma non sono niente in confronto a MAS, i magazzini in via dello Statuto, 4 piani dove trovi di tutto, dalle gavette dei militarli, alle pellicce di astrakan all’arma del delitto di Garlasco ai cliscé per stampare dollari falsi. Dove le commesse si chiamano solo Gessica, Tamara e Cinzia, truccate con i pennarelli a punta larga della Carioca le quali, se gli chiedi dove sono i calzini ti rispondono “e che cazzo ne so…”. L’unico grande magazzino dove al reparto di biancheria intima ci trovi solo donnoni alti 2 metri, con tette turgide come sfere dal lancio del peso e che a Baia le madri li chiamano ancora Fernando o Julio.
Roma è la città dove si vive per strada, che ti tira fuori casa con la sua bellezza prepotente e che non ti lascia rientrare, neppure di notte, soprattutto se non hai mezzi tuoi. Perché se per caso ti si ferma la macchina nel fine settimana, dopo mezzanotte, tanto vale cambiare residenza e sostituirla con l’indirizzo dove ti trovi. I taxi a quell’ora sono figure di pura fantasia come il liocorno o la Bellucci che dice di essere un’attrice. I mezzi pubblici escono solo se si sta girando un film e il regista vuole una scena in cui la protagonista guarda con occhi lucidi fuori dal finestrino di un tram davanti ad una Roma notturna.
Adoro Roma perché è l’unica grande metropoli italiana dove si mischiano culture, odori, ma soprattutto puzze, di tutto il mondo. Passeggiare al mercato dell’Esquilino equivale ad un tuor con Avventure nel mondo. Indiani, cingalesi, marocchini, calabresi, tutti mischiati insieme in un orgia odorosa d’aglio, cumino e ‘nduja.
Solo a Roma puoi telefonare ad un ristorante chiedendo di prenotare per 7 e sentirti rispondere: “va bene, la prenotazione è fatta ma non so se alle 9, 30 trovate libero. Voi venite poi se c’è da aspettare 20, 25, 30 minuti vi fumate una sigaretta (una? Un pacchetto!) o vi fate un giro (testimonianza reale)”.
E’ questa la città dove è mejo “mejo” che “meglio” dove le signore portano le borze al braccio e dove la noia viene più esattamente descritta come gran rottura de cojoni.
Adoro Roma e i suoi quartieri. Le adolescenti di Prati che sembrano appena uscite dalla pubblicità di Madmuasel Coco, con i loro capelli castani liscissimi e le labbra rosa come germogli di rosa e quelle della Tuscolana con i gins falsi di Gucci a vita bassissima, un top strippato di “Corona” e in mezzo 25 chili di sovrappeso , sempre con la gomma in bocca e quell’incedere inconfondibile da lottatrice di Wrestling.
Insomma, saranno “all’immagine” le serate all’Ollivud di Milano, saranno limpidi i celi del Trentino e buone le friselle di Lecce ma io, mica mi ci vedrei tanto lontano da qui.

26 commenti:

Niky Rocks ha detto...

Perché non c'è mai traffico.
Perché la corsia di destra è sempre quella meno intasata (e quella a sinistra credono che solo perché si chiami "corsia di sorpasso" ti faccia andare più veloce).
Perché se vuoi uscire una sera per prenderti una birra, puoi andare in centro e parcheggiare vicino vicino al pub.
Perché i Romani so' gente simpatica che non parla solo di Derby e che usa un linguaggio forbito.

Ma anche perché se esci e c'è traffico puoi imparare epiteti nuovi ogni cinque minuti e ammazzare il tempo rimirando la storia e l'architettura.
Perché se passeggi per una viuzza dimenticata da dio e dalla legge ci puoi anche incontrare Tom Cruise venuto a presentare un nuovo film.
Perché il linguaggio dei Romani è sempre pieno di metafore che anche quando ti mandano a quel paese lo fanno in un modo che alla fine ridi.
A Roma non si vive bene e immagini sempre che in qualsiasi altra parte funzioni mille volte meglio, ma davvero non lascerei questa città di merda nemmeno se mi pagassero il soggiorno altrove e mi garantissero una vita felice con Johnny Depp.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

niky, grazie mille!

Anonimo ha detto...

intanto c'è la meravigliosa conferma ogni giorno che non funziona un cazzo.
e nella penuria di certezze dei tempi moderni, non mi pare male.

poi c'è il piacere di avvelenarti perchè il residente abusivo (compreso chi abita a roma da sempre, ma non può vantare una discendenza diretta con romolo e remo) è maleducato e distrugge la TUA città.

infine, mentre spegni la sigaretta su una colonna dorica, hai la consapevolezza che tu non vivi in un museo a cielo aperto. tu ormai fai parte di un museo a cielo aperto.

non esiste altro luogo al quale io possa appartenere più di questo.
oscar

Anonimo ha detto...

è bello vivere a roma perché è la città più popolosa della calabria.

Anonimo ha detto...

- perchè è perfettamente piena di imperfezioni;
- perchè ha il cielo più azzurro delle altre città e guardarlo può farti passare anche il rodimento di culo peggiore mentre sei bloccato sul Lungotevere o sul Muro Torto;
- perchè è una città dove chi lavora troppo non è "figo" ma "sfigato";
- perchè ci sono delle parti in cui non vai mai (fuori dal centro) che sembrano ora Calcutta, ora Montevideo, ora Bangkok;
- perchè ci sei tu...

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

BINZY: se non avessi te...:)

ULU': sxei grande. io poi vivo a san lorenzo dove il mese prossimo fanno la quarta edizione della nduia e della ndrangheta...

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

BINZY: se non avessi te...:)

ULU': sxei grande. io poi vivo a san lorenzo dove il mese prossimo fanno la quarta edizione della nduia e della ndrangheta...

David ha detto...

Perchè le persone acquistano una spiccata loquacità, ad esempio sui mezzi pubblici è d'uso chiedere "Scende?". In altri posti risponderebbero "Non sono cazzi tuoi", oppure ti spruzzerebbero direttamente spray al pepe negli occhi.

Anonimo ha detto...

Insy, capisco capisco... Una volta ho vissuto a via Catania. Per un mese. Avevo preso l'accento di Cosenza.

Niky Rocks ha detto...

"Amo Costanza ma senza speranza" corretto qualche anno dopo dal ben più loquace "Amo Costanza ma senza sperManza". Il che la dice lunga su quanto stanchino i rapporti a lunga scadenza.
Che vuol dire "stippato"?

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

Caro NIKY, che ti devo dire, non ci sojno più i ragazzi romantici di una volta. PS: se non sai il significato di "stippato" è un probolema...:)

David ha detto...

Questo post è stupendo...non posso dire altro.
Quando sento parlar male di Roma (non in modo ironico) mi sento male anche io.

Anonimo ha detto...

è talmente bello che ho chiamato mia madre per dirle di leggerselo pure lei!

Anonimo ha detto...

La mia Napoli per alcuni aspetti è simile (mi riferisco a certe assurdità e a quel "ci vediamo verso..") però è una città molto più problematica.. e le manca il tocco di glamour che ha Roma, ma in compenso ha un'ambientazione noir-poliziesca di tutto rispetto ;)
Non immagini cosa hai evocato nominando i grandi magazzini MAS. Qui a casa mia vedo SEMPRE le pubblicità del MAS alla tele e ogni volta resto incantato da tanta baracconaggine. "Tutto a un euro signora mia!"

F.

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

grazie DARIO, FABIO e DAVID. se la mamma di dario viene a roma le offro un panino dallo zozzone di porta maggiore.

ghettoculturale ha detto...

Io posso solo dire che vivo a Milano.
Shalla-lala-la, piangete con me.

Anonimo ha detto...

Ho pregato che la pioggia (venuta giù per tre giorni, a secchiate, ininterrottamente)lavasse via tre cose qui a Milano; le macchine, i milanesi (vabbè, facciamo solo i brianzoli..) e la giunta comunale. Ho chiuso l'ombrello e tutto stava ancora al proprio posto.
Odio questa città, con le sue case che spuntano tra le praterie di automobili. Però amo le sue vie strette (sono tutte strette!!), ma qualcuno ha stabilito di farle diventare corsie dell'autostrada il giorno di Pasquetta. Odio aver fame alle 23 di un giorno feriale e non trovare aperto altro che il furgone della lurida. Odio le provincialate organizzate in giro per la città; quelle stesse che altri si ostinano a chiamare 'eventi'.
Amo l'ironia, tanto, ma su questa città è diventato difficile farne.
Allora siamo d'accordo Insy; Roma la offri tu, vero?

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

ok FRANCESCO: IO METTO ROMA tu metti da beve;)

mulder77 ha detto...

Io adoro Roma, i Romani e la romanità. Prenoto il volo e sono da te! Mi vieni a prendere all'aeroporto?

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

certo MULDER, prendo un pulman e sul tragitto cantiamo "Roma nun fa la stupida stasera"

Anonimo ha detto...

...damme 'na mano a faje di de sì...
A me per far dire di sì a qualcuno mi ci vuole altro che Roma!
Forse dovrei cantare "Lourdes nun fa la stupida stasera..."

p.s. Insy ti adoro

Anonimo ha detto...

il MAS dev'essere davvero un luogo maggico, come il triangolo delle bermuda, se è vero che ne magnificano le lodi dalla trans mia ex vicina di casa alla mia amica super pariolina... insomma, più MAS per tutti! non vogliono espandersi ed aprire una filiale anche qui a milano? tipo la rinascente che c'ha tutta la catena? secondo me ne dovremmo parlare, quando vieni a milano (guarda che se si organizza il comitato di accoglienza io vengo ovunque venga annunciato il tuo arrivo, centrale, linate, orio, malpensa, dappertutto... )

INSY LOAN E LO STATO DELLE COSE ha detto...

caro REDRUM:
sarò a Mi tra 2 we e porterò con me i le planimetrie per aprire MAS al posto della rinascente a piazza del duomo.

Anonimo ha detto...

Insy! Una descrizione di Roma così bella non la leggevo da non so quanto tempo! Bravo, anzi bravissimo! E' un capolavoro di ironia, umorismo ed amore sterminato per la propria città. La stessa che condivido io!
:-)
Ontario

Anonimo ha detto...

Интересно написано....но многое остается непонятнымb

Anonimo ha detto...

Интересно написано....но многое остается непонятнымb